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Le parole dell'azienda

Officine Fse, il polo leccese non chiude. L’impegno: “Nessun lavoratore sarà trasferito”

L’azienda nell’incontro in Regione garantisce l’apertura della sede fino al 2026 e l’impegno a trovare soluzioni di lungo termine: nuovo confronto dopo il 30 novembre. Sindacati soddisfatti ma guardinghi: “Vogliamo i fatti”

LECCE – La chiusura delle officine di Ferrovie Sud Est a Lecce per ora è scongiurata, dopo che due settimane fa l’azienda aveva comunicato la volontà di chiudere il sito manutentivo, mettendo a rischio trenta posti di lavoro, sostenendo, tra l’altro, come principale motivazione che il proprietario dell’area, ovvero il Comune di Lecce, intendesse riappropriarsene (intenzione peraltro comunicata da anni) per la realizzazione di un progetto ovvero quello dell’Officina del Mezzogiorno.

Nell’incontro in Regione, infatti, l’azienda ha incontrato le istituzioni del territorio e i rappresentanti sindacali (Filt Cgil Lecce, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal), trovando possibili spiragli per un accordo che eviti il peggiore degli scenari per i lavoratori coinvolti dalla vicenda.

Sono stati due, in particolare, gli impegni assunti presi durante il tavolo di confronto convocato dalla presidente del consiglio regionale, Loredana Capone, e a cui hanno preso parte l’assessore ai trasporti Anita Maurodinoia e l’amministratore delegato Fse Giorgio Botti: ovvero, la sede di Lecce non verrà chiusa almeno fino al 2026 e che la stessa, come garantito da Botti, resti funzionante, verificando - nel mentre - la possibilità di dare seguito alla richiesta dei sindacati di individuare l’area dello scalo di Surbo come futura sede dell’attività. Per quanto riguarda invece l’officina automobilistica Fse di Lecce (manutenzione autobus), Botti si è impegnato a mantenere in loco una squadra di pronto intervento ed a valutare, su richiesta delle organizzazioni sindacali, l’opportunità di dotare la struttura di un magazzino di logistica, senza il quale la sede sarebbe priva di funzionalità.

I lavoratori, ha assicurato Botti, cosi come richiesto dalle organizzazioni sindacali, non saranno trasferiti ad altre sedi senza la loro richiesta esplicita.

“Condivido le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali - ha spiegato la presidente Loredana Capone - è importante non aggiungere ulteriori disagi alle numerose criticità già accumulate nell’area salentina. È evidente che se dovesse essere dismessa l’officina di Lecce, sarà soprattutto l’utenza finale a risentirne ed a vivere il disagio: studenti e studentesse nel periodo scolastico, pendolari che quotidianamente utilizzano i mezzi pubblici, visitatori nel periodo estivo”.

I sindacati alla luce degli interventi emersi hanno proposto l’individuazione di un unico polo della manutenzione automobilistica e ferroviaria presso lo scalo ferroviario di Surbo, dove già oggi insiste una parte delle manutenzioni di Trenitalia.

Botti ha sottolineato che realizzare una grande officina bus e treni a Lecce sia una priorità dell’azienda provando a cercare una nuova sede “ma le due manifestazioni di interesse avviate da negli ultimi due anni – ha spiegato -, sono andate deserte e questo ci ha fatto perdere molto tempo senza trovare una soluzione concreta e poco costosa. L’unica che abbiamo ravvisato è stata quella di dividere i due settori ed esternalizzare il servizio di manutenzione delle autolinee”.

“Ci sono numerosi progetti sulle linee FSE del Salento -  ha sottolineato l’assessore Maurodinoia -  Obiettivo della Regione è quello di portare a termine una serie di cantieri entro la fino del 2026. Vogliamo concludere, nonostante le numerose difficoltà, il progetto di elettrificazione della linea ferroviaria Adriatica. Le attenzioni al Salento sono molteplici. Anche quest’anno abbiamo potenziato il progetto provinciale di Salento in Bus ed abbiamo provveduto anche a implementare ulteriormente le corse scolastiche già attive sul territorio”.

Le parti si sono impegnate ad incontrarsi dopo il 30 novembre per una definizione più dettagliata della situazione.

Il commento dei sindacati: “Strappate due promesse ma servono i fatti”

Soddisfazione viene espressa dai sindacati di categoria, che strappano due importanti promesse nel tavolo di confronto convocato in regione, e che “apprezzano la sensibilità dimostrata dalla presidente Capone e dall’assessore Maurodinoia verso i temi sollevati nelle scorse settimane”.

“Sulla pianificazione degli interventi rappresentata dall’azienda durante l’incontro restiamo guardinghi. E siamo cauti anche sul tema delle officine, in attesa che quanto promesso dall’amministratore delegato si trasformi in realtà”: è quanto affermano Fabrizio Giordano (Filt Cgil Lecce), Giovanni Conoci (Fit Cisl Lecce), Francesco Demarindis (Uil Trasporti Lecce) e Antonio Rizzini (Faisa Cisal Lecce).

Che sul tema della manutenzione hanno proposto l’individuazione di un unico polo della manutenzione automobilistica e ferroviaria presso lo scalo ferroviario di Surbo, dove già oggi insiste una parte delle manutenzioni di Trenitalia.

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