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Sabato, 27 Aprile 2024
Intelligenza artificiale

Transizione ecologica: gruppo di Unisalento vince la Smart Cities Challenge

Il progetto presentato permette di dirottare il carico computazionale nelle aree con maggiore disponibilità di energia rinnovabile, limitando l'emissione di anidride carbonica prodotta nei data center

LECCE – Un progetto presentato da un gruppo dell’Università del Salento ha vinto l’evento annuale “Smart Cities Challenge”, organizzato dal Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini) con l’obiettivo di far emergere le idee più promettenti in ambito di transizione ecologica. La prova finale si è svolta all’Università di Salerno.

Il team salentino, coordinato da Roberto Vergallo, ricercatore di “Sistemi di elaborazione delle informazioni”, era composto da Simone Casciaro, neolaureato in Computer Engineering e attualmente in servizio presso FoolFarm Lecce; Alessio Errico, neolaureato in Computer Engineering; Francesco Schirinzi e Maria Luisa Belcuore, studenti del corso di laurea magistrale in Computer Engineering; e Marco Profilo, neolaureato in Ingegneria dell’informazione.

Il progetto proposto è stato elaborato per mitigare l’impatto ambientale degli algoritmi di intelligenza artificiale tramite un uso ottimale dell’energia rinnovabile: attraverso un sistema cloud, il carico computazionale dell’Intelligenza Artificiale viene convogliato verso zone d’Europa che dispongono di maggiore energia pulita, limitando così le emissioni di anidride carbonica nei dati center ubicati in aree dove le rese minori del fotovoltaico e dell’eolico determinano intermittenza nell’approvvigionamento di energia pulita.

Per individuare le regioni più idonee alla migrazione, il progetto ha utilizzato il parametro dell’intensità del carbonio: “Indica quanti kg di CO2 vengono emessi nell’atmosfera per produrre 1kWh di energia – ha spiegato Vergallo -. È un parametro che varia costantemente, perché dipende dal mix di approvvigionamento energetico specifico per una certa zona in un determinato istante. Quando le rinnovabili diventano meno disponibili, a fronte della medesima domanda in genere si sopperisce bruciando più combustibili fossili. Con il sistema messo a punto dal nostro team, invece, si reagisce a diminuzioni del parametro di carbon intensity spostando il workload verso regioni con una carbon intensity minore”.

Il professore ha fatto poi ricorso a un esempio: “Il sistema può essere paragonato a un girasole, che segue il moto del sole per trarne beneficio. In realtà non viene sfruttato solo il fotovoltaico ma tutti i tipi di rinnovabile (eolico, biomasse, idroelettrico e altri). Insomma, aver vinto la competizione con questo progetto è un bel risultato. Quello che può aver convinto la giuria a premiare il nostro team sono la solida base scientifica su cui il sistema si poggia, le brillanti capacità espositive dei nostri studenti e la fantasia con cui hanno effettuato l’integrazione dei sistemi”.

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