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Martedì, 30 Aprile 2024
Scuola

Reclutamento e progressioni di carriera in UniSalento: per Cobas solo allarmismo

Il sindacato smorza la polemica sui presunti effetti negativi della manovra finanziaria: "Salvi i concorsi per docenti e ricercatori, incrementato anche il Fondo di finanziamento ordinario"

LECCE - Blocco delle assunzioni in università e “caso” mediatico. Cobas Unisalento interviene nel dibattito sulla legge di bilancio, gettando acqua sul fuoco degli allarmismi.

“Alcuni sindacati sono insorti ma la situazione è molto diversa – spiega il referente Manfredi De Pascalis -. A dimostrarlo sono le previsioni effettive della manovra finanziaria”.

Innanzitutto, nella lettura del sindacalista Cobas, non esisterebbe alcun blocco per i posti le cui spese gravano sulle possibilità di assunzioni del 2018 o antecedenti. In altre parole, i procedimenti in atto si concluderanno senza problemi, così come si potranno bandire nuovi concorsi per i quali sia già stata programmata la copertura finanziaria.

All'interno di UniSalento, in particolare, sarebbero in salvo i concorsi per docenti e ricercatori banditi lo scorso anno: “Non è neppure messo inoltre in discussione il processo di stabilizzazione del personale tecnico amministrativo precario, già avviato nel 2018 con durata triennale e deliberata copertura finanziaria”.

Per quanto riguarda i punti organico, anche in questo caso gli esponenti Cobas non ravvisano problemi: “I posti banditi utilizzando questi punti organico si concretizzeranno regolarmente al termine del 2019. È sempre stato così. Basti pensare che le assunzioni che gravano su punti organico 2017 sono avvenute a fine 2018, o avverranno nei primi mesi del 2019. Il ministro Bussetti ha da poco firmato il decreto che assegna i punti organico relativi al 2018: 2038 complessivamente per tutte le università”.

Un capitolo a parte è quello dei ricercatori a tempo determinato di tipo b che concluderanno il triennio nel 2019. “Questi potranno prendere servizio come professori associati al termine del triennio, senza alcuna soluzione di continuità, anche nel caso in cui gravino sui punti organico 2019”, puntualizza De Pascalis.

E ancora: “I mille posti come Rtdb saranno regolarmente banditi nel 2019, rientrando nel Piano straordinario in deroga alle vigenti facoltà di assumere. Anzi la manovra appena approvata ha aumentato i posti da bandire da mille a mille e 500”.

Cos’altro prevede la controversa manovra finanziaria? De Pascalis fa un elenco: l’incremento del Fondo di finanziamento ordinario; la destinazione di 10 milioni di euro per le progressioni di carriera dei ricercatori universitari a tempo indeterminato; l'istituzione del Fondo per i poli universitari tecnico-scientifici nel Mezzogiorno; il finanziamento di una scuola superiore del Meridione presso l'Università Federico II di Napoli.

“A conti fatti le informazioni diffuse da alcuni sindacati si sono rivelate inesatte – denuncia Cobas -. Azioni di questo genere non sono di nessun aiuto per i lavoratori. Noi crediamo che il sindacato dovrebbe autoriformarsi e non essere la cinghia di trasmissione di questa o quella forza politica. Una corretta attività sindacale dovrebbe oggi porsi l’obiettivo di convergere su battaglie comuni, utili davvero ai lavoratori”.

“Come Cobas abbiamo intrapreso da tempo una campagna di sensibilizzazione sul tema del precariato e ribadiremo al governo ed agli atenei la richiesta avanzata già da mesi, e cioè che tra i criteri di attribuzione dei mille e 500 Rtdb venga assegnata la massima priorità all’esigenza di sanare le ormai insostenibili condizioni dei precari storici della ricerca”, conclude De Pascalis.

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