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Domenica, 28 Aprile 2024
La Foto del Giorno

"Per i tuoi 116 anni di storia, tanti Auguri US Lecce"

Lo scatto e un contributo di uno dei nostri costanti lettori-fotografi, in occasione dello speciale compleanno

LECCE - Lo scatto e la "dichiarazione d'amore" alla propria squadra da un nostro affezionato lettore, Francesco Bello.

"Il 9 marzo, ogni anno rappresenta una data caratteristica per chi tifa Lecce.Un appuntamento imperdibile, da cerchiare in rosso sul calendario. Perché, capace di entusiasmare, di determinare una rapida e disordinata successione di stati emotivi e di ricordi. La data di oggi segna i 116 anni di storia tinta di giallorosso, del calcio a Lecce. Un cammino, inaugurato il 15 marzo 1908 in un pianerottolo di viale Lo Re, in cui un gruppo di ragazzini rincorreva una palla di pezza.Dalla originaria denominazione ‘Sporting Club Lecce’, sino ai tempi moderni della nostra "Unione Sportiva Lecce’". Una tradizione secolare, nella quale si sono frapposti una miriade di protagonisti, in panchina, sul campo da gioco e non solo. Provando a sbozzare una lista, per racchiuderli in una sorta di Hall of Fame. Comprensiva anche di rilevanti dirigenti, tra i quali il pioniere dello sport pugliese, Ettorino De Michele. L’artefice della prima e storica serie A, il vulcanico Franco Jurlano. Giovanni Semeraro, durante la sua gestione, i salentini hanno disputato ben nove campionati nell’olimpo del calcio italiano.

Tra gli allenatori, figurano vere e proprie icone del calcio: da Attilio Adamo ad Ambrogio Alfonso, da Fascetti a “Sor Carletto” Mazzone (recordman di panchine). E poi ancora, Nedo Sonetti, Delio Rossi, Cavasin, Luigi De Canio, Giampiero Ventura (il mister del primo doppio salto), Zeman, Baroni (il mister dell’ultima salvezza) ecc., ecc.. .Mentre, a lasciare un’impronta sulla gloriosa casacca giallorossa, vi sono anzitutto le eterne bandiere: Ciro Pezzella e Michele Lo Russo. Da sempre e per sempre nel cuore dei tifosi, ancor di più nel quarantennale della loro tragica scomparsa, in un nefasto giorno di pioggia.

A seguire l’elenco, meritano menzione. Tra i pali, “saracinesca” Fabrizio Lorieri ed Emmerich Tarabocchia. Quest’ultimo, protagonista di un record ancora imbattuto. Ossia un’imbattibilità arrivata a 12 match nella stagione 1974/75. Totò Nobile, per aver segnato il primo gol nella storia del club in serie A. Durante la prima giornata del campionato 1985/86, in casa dei campioni d’Italia dell’Hellas Verona (2a2, il risultato finale).  Icampioni del mondo: Franco Causio “il Barone leccese” e Pedro Pablo Pasculli. Beto Barbas “mina la bomba”, “Roby-gol” Roberto Rizzo, Paolo Baldieri, Pasquale Bruno, Francioso, Palmieri, Sesa, Giacomazzi “il recordman uruguaiano”, Chevanton, Conticchio, Lucarelli, “capitan” Mancosu, Checco Moriero “l’irresistibile ala leccese”, Davor Vugrinec ed il suo gol nella vittoria a San Siro, contro l’Inter (era il 12 novembre 2000).  Ed altri ancora, nelle soggettive preferenze di ciascun appassionato leccese.

La storia attuale, vede il Lecce risiedere nella massima serie e battagliare per garantirsi la permanenza. Sospinto dalla passione di chi ha a cuore i colori della nostra terra, quel posto magico battezzato Salento. E da un assetto societario, diligente, capace, passionale.Il presidente Saverio Sticchi Damiani, il vice presidente Liguori, l’a.d. Mencucci, i consiglieri amministrativi Adamo, Dario Carofalo, Silvia Carofalo, De Vitis. Il direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino e tutti gli altri componenti dell’organigramma dirigenziale.

Abili a rendere l’Unione Sportiva Lecce un modello virtuoso da emulare, sia sull’aspetto della programmazione (approvato di recente il progetto per il nuovo centro sportivo) e patrimonializzazione (il settore giovanile e quello scudetto cucito sulla maglia della squadra primavera). Sia sul versante finanziario, difatti il Lecce vanta un bilancio sano e conti in ordine, all’interno di un sistema calcistico sempre più indebitato. Principalmente negli ultimi anni, disimpegnandosi dalle grigie sabbie mobili della Lega Pro, il Lecce ha arricchito la sua storia e la sua bacheca di emozionanti successi. In sostanza, ciò che la sua tifoseria (i 20mila abbonati e non solo) si augura possa continuare ad avvenire, a partire dall’immediato futuro.

Una salvezza da conquistare, finanche all’ultimo minuto dell’ultima giornata di campionato. Il cui peso specifico sarebbe pari alla conquista di uno scudetto. Perché, il palcoscenico dei grandi è l’habitat che  l’U.S. Lecce merita.  Per rappresentare l’orgoglio e il calore di un territorio, baciato dal giallo del sole e dal rosso delle radici, delle tradizioni della nostra ardente terra. E allora, “Vola Lecce, alè. Sei nel cuore di chi crede solo a te”. E per sempre, così sarà".

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