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Sabato, 27 Aprile 2024
Il nome risale al 1898 / Centro / Viale Michele de Pietro

La prima casa dei pionieri del calcio leccese: lo “Sporting Grounds”

Il contributo di Davide De Santis aggiunge un elemento di chiarezza per ricostruire il contesto nel quale prese ufficialmente il via il movimento calcistico nel capoluogo salentino

LECCE - La storia calcistica del nostro Lecce parte da lontano. Il calcio o meglio foot-ball, come veniva chiamato all’epoca, inizia a svilupparsi in città intorno al 1906 quando viene “importato” dal figlio di un militare leccese, un certo Calvi, che prestava servizio a Roma.

Lo spazio dove questi veri e propri pionieri del calcio leccese iniziano a inseguire un pallone è quello che si trova a ridosso delle vecchie mura della città tra Porta Napoli a Porta Rudiae. Un giorno accade che questi volenterosi ragazzi vengono notati dall’onorevole Pellegrino il quale, intercedendo presso il sindaco, il cavaliere Nicola Bodini, ottiene per loro la concessione del terreno esistente all’interno dell’allora pista comunale. Tale struttura era situata su Viale Brindisi,attualmente Viale Michele De Pietro. Come ben noto, quei baldi giovani daranno vita, due anni più tardi, alla prima società calcistica della città (in realtà era una polisportiva), lo Sporting Club Lecce. Ma da dove nasce questo nome? Gli autori Bianco e Corcella sul loro volume “110 anni di storia giallorossa” scrivono che all’ingresso della pista comunale “vi era un arco con la scritta…ing gr…, forse Sporting Group” e che, come confermato da Ettore De Michele, per il nome della neonata polisportiva si prese spunto da quello presente su quell’arco.

Oggi abbiamo finalmente la prova che la scritta presente su quell’arco era, senza ombra di dubbio, “Sporting Grounds”. Per affermarlo occorre fare un salto ancora più a ritroso nel tempo, precisamente fino al 1898. Un anno di grandi inaugurazioni per quanto concerne la città di Lecce, un “passo ardito ma sicuro sulla via della redenzione morale e civile, di quella redenzione che procura le maggiori soddisfazioni di vero benessere”, il tutto “compiuto in breve tempo, con altezza di vedute, con disinteresse singolare, con sapienza invidiabile. Queste grandi opere finalmente inaugurate sono il Museo Civico con cui si rese omaggio all’arte e alla cultura, la Tramvia elettrica per collegare Lecce a San Cataldo e un “immenso spazio di circa quindicimila metri quadrati in cui si poteva, indipendentemente uno dall’altro, eseguire ogni genere di esercizio sportivo e ginnastico come: ciclismo, equitazione, roller-skating, foot-ball, lawn-tennis, cricket, ecc” (dal “Corriere Meridionale” del 31 marzo 1898) con il nome, definito dalle cronache del tempo come “esotico” o addirittura “barbaro”, di Sporting Grounds.

Questo velodromo, così veniva chiamato dai leccesi, viene inaugurato ufficialmente il 24 giugno 1898 con corse ciclistiche di velocità e resistenza “riuscite splendidamente ed il concorso di gente è stato così straordinario da superare le più rosee aspettative” (“Gazzetta delle Puglie” del 2 luglio 1898). Quello che balza, però, subito all’occhio è che per la prima volta appare a Lecce la parola foot-ball, ben dieci anni prima della fondazione dello Sporting Club Lecce. Ricordiamo che proprio nel marzo del 1898 veniva costituita a Torino la FIF (Federazione Italiana Football) che nel 1909 cambiò denominazione in FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio).

Ma da chi venne costruito lo Sporting Grounds? Questo grande “recinto destinato allo sport” lo si deve alla intuizione della ditta “Pagliarulo e Dreisbusch”, con sede in Via Templari, rivenditore della famosa marca di biciclette tedesca Adler, la quale “non risparmiò nulla per dare a Lecce una pista degna delle più grandi città”. Era un luogo che sarebbe dovuto diventare il “punto di riunione di quanto vi è di elegante e simpatico nella nostra città, fra i cultori d’ogni ramo di sport in genere e del ciclismo in particolare”.

Quindi grazie all’enorme sforzo dei proprietari, i cognati Raffaele Pagliarulo e Augusto Dreisbusch, e alla fondamentale cooperazione dell’allora sindaco Pellegrino, la città di Lecce possedeva “il più bel ritrovo sportivo di tutte le provincie meridionali”. La pista ciclistica era una pista retto-curvilinea con uno sviluppo di 333 metri e 33 con curve sopraelevate di un metro e 80 centimetri per consentire di mantenere inalterata la velocità acquisita nei rettilinei. La divisione con il pubblico era data dalla presenza di una sola staccionata.

Come scritto nell’incipit, il campo destinato al football, “che aveva dimensioni regolamentari di metri 90 per 45 […] omologato dall’ente federale” (BIANCO-CORCELLA, “Lecce 80 anni d’Amore”, Adriatica Salentina, 1985) venne concesso ai pionieri del calcio leccese che poi fondarono lo Sporting Club e inaugurato ufficialmente l’11 febbraio 1912 in una gara tra la locale squadra e una squadra brindisina vinta dai primi per 2-0.

Purtroppo l’utilizzo del campo da gioco della pista comunale durò poco tempo perché intorno al 1916 lo Sporting Club iniziò a giocare sul campo dei militari che si trova nell’odierno quartiere Santa Rosa.

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