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Venneri: "Barba, una scelta per il bene di Gallipoli"

Dopo le accuse del deputato, pronta la replica del sindaco: "Parenti in Giunta? Quando li sceglieva lui non c'era niente di scandaloso". Il porto turistico si farà. Lunedì gli asssessori mancanti

GALLIPOLI - Politica ancora bollente in riva allo Ionio. E la frattura sembra insanabile, almeno dal punto di vista gestionale e programmatico. Il sindaco Giuseppe Venneri tira dritto per la sua strada, e ai rilievi mossi con forza da Vincenzo Barba, replica puntualmente mescolando all'amarezza per la spaccatura in seno alla maggioranza primordiale, la determinazione e la convinzione che solo ridisegnando il nuovo assetto si potranno ora portare avanti progetti indifferibili per la città. Barba, appena ieri, parlava di "grave decisione" e "miopia politica" per quanto orchestrato dal primo cittadino che ha abbracciato Coppola e De Marini e letteralmente rivoluzionato la giunta comunale. Venneri rispedisce al mittente le accuse di "inciucio" e "trasformismo" in chiave parentale e replica prontamente, lasciando esplicitamente intendere che ora più che mai l'azione amministrativa tirerà dritta per la sua strada. Progetto del porto turistico compreso.

"Siamo determinati" incalza Venneri, "nell'attivare progetti ed opere, quali il porto turistico, che i precedenti assetti della maggioranza non avrebbero garantito. Per me è un controsenso inspiegabile che nel 2010 una città come Gallipoli, che compete nei mercati turistici nazionali ed internazionali, sia priva di una struttura così decisiva per ragioni occupazionali, di crescita e d'immagine, senza poter contare su quella chiave di volta con cui competere a pieno titolo con le principali realtà ricettive. Per me la miopia, se non proprio la cecità politica, è quella di avversare in tutti i modi e in ogni contesto questa struttura, già finanziata per ben 12 milioni di euro, non certo quella di trovare le soluzioni più utili per raggiungere tale obiettivo". Non può esimersi il primo cittadino dal replicare alle valutazioni sulla nuova compagine assessorile. E così si rivolge (senza per altro mai nominarlo) al deputato cittadino che non era stato certo tenero nei confronti delle decisioni assunte in merito alla composizione della nuova giunta.

"Leggo di una giunta" dice Venneri, "criticata per legami parentali. Eppure anche nel precedente esecutivo era presente un assessore zio di un consigliere di maggioranza, tra l'altro indicato da chi oggi lancia strali ed accuse, senza che ciò creasse, come invece accade oggi, scandalo e reprimenda. Se questa è poi una giunta a conduzione familiare, come si è tentato maldestramente di far passare, mi chiedo come si sarebbe dovuto qualificare un esecutivo formato dal proprio commercialista, dal proprio ingegnere, dal proprio legale, dal proprio uomo di fiducia e via discorrendo, con due soli esponenti gallipolini, forse perché si riteneva che in questa città non vi fossero professionalità adeguate. La critica è sempre ben accetta, ma è necessario comunque osservare il pulpito dal quale viene proferita". Sembra un Venneri più audace e convinto che la strada intrapresa sia quella giusta per il bene della città.

Una scelta "obbligata" la definisce lo stesso primo cittadino, e che comunque sottolinea: "Resta comunque in me un po' di amarezza per la spaccatura in seno alla maggioranza determinatasi in questi giorni, ma è altrettanto ferma la convinzione che la decisione presa non aveva alternative per attuare scelte indifferibili e necessarie per la città". La stessa amarezza che in Consiglio comunale appena 24ore prima avevano manifestato gli stessi consiglieri del Pdl, dissociati dalla nuova linea-Venneri (Di Mattina, Barba, Buccarella, Benevenga, e la new entry Stefania Oltremarini) e che li aveva portati a votare contro il Bilancio consuntivo non più "politicamente" condiviso. Anche su questo Venneri può cantare vittoria, e in parte ne può giovare anche la città visto che "l'apertura" agli emendamenti al Consuntivo proposti dalla new entry in maggioranza, Giuseppe Coppola, consentirà di destinare le prime somme necessarie per avviare la realizzazione del Pug (Piano urbanistico generale) e per il Piano particolareggiato per l'occupazione del suolo pubblico nel centro storico.

"Esprimo piena soddisfazione per l'approvazione del bilancio consuntivo" chiosa Venneri, "uno strumento fondamentale per avviare le opere già programmate ed attese dalla cittadinanza. Spiace per chi sino alla fine ha sperato di intonare canti funebri, ma i nuovi equilibri della maggioranza hanno dimostrato di superare un banco di prova così importante quale appunto l'approvazione dello strumento contabile".

I nuovi assessori? Se ne riparla lunedì: Errico, Alemanno, Negro e Casavecchia ancora in corsa

Sarà un altro fine settimana caldo e non solo meteorologicamente parlando. Un week end di trattative che porteranno al completamento della nuova giunta Venneri "orfana" ancora di due componenti e della carica di vicesindaco. Un discorso incrociato che ovviamente tiene conto di diverse strategie politiche ancora in atto e che potrebbero stravolgere anche le indicazioni di massima avanzate sino ad ora. In termini pratici abbiamo che secondo le solite indiscrezioni dei ben informati il nuovo esecutivo attende le indicazioni della civica "Grande Gallipoli" di Giuseppe Coppola, così come quella di un altro consigliere della maggioranza in quota Pdl, ovvero Fabrizio Ferilli. Ma è proprio quest'ultimo a sgomberare il campo dalle "malignità" architettate ad hoc in questi giorni per screditare l'operato e il nuovo assetto della maggioranza voluta dal sindaco Venneri. Non è solo un discorso di nomi e parentele, secondo Ferilli.

Che dipana il suo ragionamento: "Non c'è in atto nessuna spartizione, ne nessun do ut des nella nostra azione politica come qualcuno ha cercato di far credere in maniera strategica per screditarci. Il fatto vero è che quando vai in giro per chieder a qualcuno di voler scendere in campo in prima persona, a spendersi per la città, a sottrarre tempo e impegno alle proprie professioni, nessuno è disposto a far valere quel senso di attaccamento alla tanto decantata gallipolinità. Ecco che diventa difficile reperire anche nella società civile persone che magari si possono indicare in senso all'amministrazione". Ed ecco perché tutto è rimandato a lunedì. Per avere idee più chiare e nomi spendibili. Potrebbe essere verosimile che l'ipotesi della "forestiera", Sandra Spennato, di cui si è parlato in questi giorni, sia tramontata proprio in virtù della richiamata "gallipolinità" in seno alla giunta.

Per la "Grande Gallipoli" l'unica via che si può ipotizzare invece è l'indicazione di uno dei due consiglieri più suffragati e non eletti, Francesco Errico (ora nelle file dell'Udc) e Cosimo Alemanno. Sul primo, ragionando ad horas con l'Udc che non ha accettato ulteriori "allargamenti" in maggioranza, la situazione si potrebbe sbloccare solo se in questi giorni dovesse mutare l'opposizione alla nuova programmazione voluta dal sindaco. In realtà un primo tentativo è naufragato dopo che le richieste di una delega pesante (Commercio e attività produttive?) e anche della carica di vicesindaco da parte dei referenti cittadini del partito è stata glissata da Venneri. E se la situazione non dovesse sbloccarsi? Se "Grande Gallipoli" e il pidiellino Ferilli non trovassero la disponibilità di persone pronte a spendersi per la causa, Venneri potrebbe sempre contare sugli esclusi eccellenti e di fiducia: Gabriella Casavecchia e Antonio Negro. In caso contrario e quindi lineare, ad organico completo e completamente nuovo per sei/settimi salirebbero le quotazioni di Giorgio Cacciatori come vicesindaco. Ma come noto a Gallipoli tutto può..ancora succedere.

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