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Domenica, 28 Aprile 2024
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Otranto: recuperata una femmina di "caretta caretta"

L'esemplare trovato in difficoltà nelle acque da un sommozzatore professionale. Consgenato alla capitaneria di porto, è stato poi affidato alle cure dei bilogi del centro specializzato di Calimera

Era "poco vivace", e, sulla base della propria esperienza, in serio pericolo di vita. Così il signor Franco Muoio, questa mattina, sommozzatore professionale, ha riferito alla guardia costiera questa mattina, recuperando e consegnando una tartaruga "Caretta caretta" a circa mezzo miglio dal porto di Otranto. L'esemplare è stato rinvenuto in un punto in cui il mare è profondo circa 20 metri. Si tratta di una femmina di circa 23 anni, della lunghezza di circa 55 centimetri e di un peso di 20 chilogrammi. Secondo il medico veterinario intervenuto in suo soccorso, la tartaruga non ha subito lesioni, tantomeno pare affetta da gravi patologie anche se, molto probabilmente, avrà bisogno di ulteriori cure prima di ritornare nel mare.

La polizia provinciale di Lecce ha provveduto a consegnare la tartaruga al Museo di Storia Naturale del Salento, a Calimera, dove verrà accudita affinché riprenda, appena possibile, la sua vita nel suo habitat naturale. La tartaruga marina "Caretta caretta", appartiene ad una specie protetta dalle leggi internazionali in quanto a rischio di estinzione. Il Wwf Italia ha in piedi una serie di iniziative, in sinergia con il corpo delle Capitanerie di porto, a favore della conservazione delle tartarughe marine sull'intero perimetro costiero nazionale. In particolare, esistono dieci centri recupero del Wwf Italia tra cui quello di Lampedusa per la Sicilia, punti permanenti che hanno permesso lo sviluppo di collaborazioni con autorità locali e pescatori, per ridurre l'impatto delle attività umane sulle popolazioni di tartaruga marina.

Anche il Salento rammenta uno straordinario evento accaduto sulla spiaggia Baia Lido D'Oriente della marina di Torre dell'orso nella notte tra il 12 e 13 luglio 2006: una femmina di tartaruga marina, di circa 80 centimetri, trovata a depositare le uova. Negli scorsi mesi estivi, lungo le spiagge salentine, sono stati ritrovati altri esemplari, spesso morti o feriti dell'eliche delle imbarcazioni.

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