Schianto in curva a 120 orari, morì 17enne: conducente patteggia 4 anni
La vittima Vincenzo Greco, di Patù. Il fratello rimase ferito. Alla guida un amico 20enne. L'incidente avvenne l'anno scorso
LECCE – Vincenzo Greco aveva 17 anni, era di Patù. Morì dopo interminabili ore di agonia nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce il 2 maggio dell’anno scorso. Suo fratello rimase a sua volta ferito. Entrambi si trovavano in una Fiat Marea condotta da un terzo giovane, l’unico di loro maggiorenne e neopatentato. Era Youssef El Mankouki, di origine marocchina, ma residente a Patù.
Accolto il patteggiamento
Oggi il giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo ha accolto il patteggiamento avanzato dagli avvocati Paolo Pepe e Federico Martella per conto di El Mankouki: quattro anni la condanna. Considerando le aggravanti della vicenda, fra cui l’aver provocato la morte di un giovane e il ferimento di un altro, così come la velocità sostenuta dell’auto nel centro abitato quando avvenne lo schianto (120 chilometri orari, stando alle perizie, a fronte di un limite di 40), se il processo fosse andato avanti, avrebbe potuto rischiare molto di più.
A questo va aggiunto, peraltro, che il giovane, oggi 20enne, all’epoca fu trovato anche con un tasso alcolemico di 0.6 grammi per litro nel sangue. Non fra i più elevati, senz’altro. Ma, essendo neopatentato, non avrebbe potuto bere nemmeno un goccio.
Una dinamica terrificante
Era la tarda serata del Primo Maggio dell’anno scorso. Giorno di festa che si tramutò in tragedia per le famiglie dei ragazzi. La Marea condotta da El Mankouki stava percorrendo la strada provinciale 192 che collega la marina di San Gregorio a Patù.
All’improvviso, l’auto prese una curva a sinistra a velocità elevata proprio all’ingresso del paese. Iniziò a scarrocciare, ormai priva di controllo, fino a sbattere con violenza contro lo spigolo di un muro di cinta sulla sinistra. Ruotando vorticosamente, come la pallina impazzita in un flipper, urtò una seconda volta contro la stessa parete, poi la Marea fu proiettata verso la parte opposta della strada, schiantandosi addosso a un altro muro, questa volta a destra, non senza coinvolgere nel sinistro anche una Smart e una Lancia Y condotte da altri automobilisti.
Vincenzo morì in ospedale
Vincenzo Greco fu sbalzato fuori dall’abitacolo e recuperato in condizioni critiche dagli operatori del 118. Lo ricoverano al “Fazzi” di Lecce con un trauma cranico, ma poche ore dopo arrivò il decesso. Mentre il fratello si ruppe il naso. I rilievi furono svolti dai carabinieri della stazione di Castrignano del Capo. La famiglia dei due fratelli si era costituita parte civile nel procedimento con l’avvocato Luca Puce.