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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Bilancio approvato nei tempi previsti e disavanzo dimezzato: via libera dal consiglio

Per la prima volta il Comune di Lecce riesce a rispettare le tempistiche stabilite dalla legge evitando l’esercizio provvisorio. Salvemini: “Fotografia di un lavoro del quale essere orgogliosi, che lasceremo in eredità a chi da giugno guiderà la città”

LECCE – Bilancio approvato per la prima volta nei tempi previsti da quando è entrato in vigore il testo unico degli enti locali (nel 2000), che sancisce il dimezzamento del disavanzo e un altro passo in uscita dalla fase critica: il consiglio comunale di Lecce ha dato il via libera nella seduta odierna al documento finanziario di per il triennio 2024-26, rispettando le tempistiche di legge ed evitando l’esercizio provvisorio.

Diversi gli indicatori che segnalano il recupero dell’efficienza delle finanze comunali, a partire dal disavanzo che dal 2019 ad oggi è passato da 104 milioni di euro agli attuali 50 milioni di euro. Un percorso di recupero, non ancora concluso, che è frutto della manovra di riequilibrio pluriennale dei conti approvata dal consiglio comunale nel 2019 e aggiornata nel 2022 dopo la sottoscrizione con il governo nazionale del Patto per Lecce.

Anche nei prossimi anni, fino al 2030, il Comune di Lecce dovrà sostenere il pagamento di circa 6,5 milioni di euro all’anno relativi alle quote di tre diversi piani di rientro: uno legato al riaccertamento dei residui attivi, un altro relativo all’accesso al fondo Fal per la liquidazione dei debiti (entrambi piani avviati nel 2015) e, da ultimo, la manovra di riequilibrio approvata dall’amministrazione in carica. Quote che andranno a ridursi, fino all’azzeramento, entro il 2038.

Altri importanti indicatori della ritrovata efficienza del bilancio, la chiusura dell’esercizio 2023 con una cassa positiva di circa 40 milioni di euro, l’azzeramento degli interessi passivi relativi all’anticipazione di tesoreria, l’azzeramento del Fondo garanzia debiti commerciali ottenuto grazie alla riduzione dei tempi di pagamento delle fatture (oggi il Comune paga a 17 giorni, ampiamente entro i 30 consentiti dalla legge), la riduzione negli ultimi due anni dell’Fondo crediti di dubbia esigibilità – che certifica la migliore capacità di riscossione dell’ente – da 14 a 11 milioni di euro, il pagamento in cinque anni di circa 21 milioni di euro di debiti fuori bilancio, frutto dell’accertamento puntuale di ogni pendenza relativa ad anni passati. 

“Questo è l’ultimo bilancio di previsione della consiliatura – dichiara il sindaco Carlo Salvemini -, è la fotografia di un lavoro svolto del quale essere orgogliosi, che lasceremo in eredità a chi da giugno prossimo sarà incaricato dai leccesi di governare la città, e di un Comune in risanamento, che ha fatto sacrifici e ha chiesto sacrifici a chi lo abita e a chi lo ha governato in questi anni sapendo dover fare bene con meno risorse”.

Il primo cittadino ha voluto ringraziare il settore dei Servizi economico-finanziari e Tributi del Comune, il dirigente Maurizio Frugis e quanti hanno consentito al Comune di affrontare “il mare in tempesta e riprendere il vento giusto”.

Illustrando il provvedimento, il sindaco Salvemini ha dato comunicazione all’aula dell’inserimento nella legge di Bilancio dello Stato, in corso di approvazione alla Camera, della previsione di un contributo economico da assegnare ai Comuni sottoscrittori di un “Patto per il riequilibrio” con il governo, come già previsto in passato per le Città metropolitane. La previsione, frutto di una iniziativa Anci nata su impulso del Comune, consentirà all’approvazione del bilancio un significativo accorciamento del periodo di fuoriuscita dalla manovra di riequilibrio.

Il Comune parteciperà all’Avviso di manifestazione d’interesse, pubblicato dal Dipartimento per le politiche di coesione, a seguito del quale sarà avviato un piano straordinario di assunzioni per gli enti locali per Comuni, Unioni di Comuni e Regioni del Mezzogiorno interamente sostenuto dallo Stato: l’Ente ha manifestato l’urgenza di dotarsi di 24 funzionari dell’area tecnica – esperti di rendicontazione, architetti, ingegneri – da impiegare in attività sottese al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una possibilità che consentirebbe di ridurre ulteriormente, dopo le 65 assunzioni già avvenute nel 2023 tra concorso, mobilità e progressioni, il divario esistente tra il fabbisogno di personale, determinato per il Comune di Lecce in 638 unità, e le unità attualmente in servizio, 352 unità.

 “Aver messo in sicurezza la nostra partecipata – spiega Gabriele Molendini, consigliere di Lecce Città Pubblica -, aver perseguito il riequilibrio dei conti dell’ente ormai sull’orlo del precipizio dapprima con il ricorso alle procedure del Tuel e poi con la sottoscrizione del Patto col Governo, assicura il rispetto di un accordo con le future generazioni. Chiunque amministrerà la città potrà contare su maggiori risorse liberate che invece di essere destinate per mettersi in pari con la mole di indebitamento, come succede oggi, potranno servire alla cura della città, delle strade, del verde, del welfare”.

“In queste ore - conclude Molendini - ci giunge anche notizia che è in approvazione in Parlamento, nella legge di Bilancio 2024, una dotazione finanziaria di 50 milioni fino al 2033 per quei Comuni che hanno sottoscritto il Patto col Governo, riequilibrando quanto già fatto per le città metropolitane che hanno già da tempo beneficiato di oltre 2,6 miliardi”.

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