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Cultura Nardò

L'algerino Mohamed Magani e il suo "Un tempo berlinese"

Il testo racconta di un emigrato del Nord Africa che ritorna negli anni Novanta nella sua terra, l'Algeria nel suo riavvicinamento al paese delle sue origini, osserverà i segni del cambiamento

NARDO' - "Un tempo berlinese", edito da Besa, racconta la storia di un algerino, emigrato da circa 25 anni in Germania, che ritorna nella sua terra negli anni Novanta, alla vigilia della discesa del paese all'inferno. Dopo che un amico di Berlino gli ha riferito gli echi di un dramma avvenuto in Algeria al tempo in cui si trovava nella Legione Straniera, dramma che a priori avrebbe travolto tutti i componenti di una famiglia, l'emigrato pur avendo rimosso ogni traccia della sua storia naturale, crede di ravvisare nei fatti riportati dall'amico la sorte della sua stessa famiglia, dimenticata e messa da parte per tutto il tempo dell'emigrazione.

Deciso ad approfondire, vivrà il ritorno sui binari, e tra un treno e l'altro registrerà e osserverà i primi segni dello sconvolgimento del paese. Finisce così per lasciarsi raccontare la sua stessa biografia da un viaggiatore, un sedicente - o autentico - "amico d'infanzia", che nella speranza di essere riconosciuto come tale, insegue e assilla la vittima nei vari spostamenti. A costui, però, il protagonista oppone il proprio passato ricostituito a Berlino, il proprio spazio-tempo della memoria.

Mohamed Magani è nato nel 1948 a El Attaf, Algeria. Per molti anni ha vissuto in esilio in Europa come scrittore perseguitato. Attualmente è docente presso l'università di Algeri e presidente del Pen Club Algeria.


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