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Lezioni dolci nel parco di Porto Selvaggio: si studiano le api e la loro laboriosità

Nasce l’apiario didattico destinato alle scuole nei pressi di masseria Torre Nova. Superata l’emergenza covid si potranno seguire i laboratori condotti da un apicoltore per illustrare l’etologia delle api e la loro importanza ai fini della tutela ambientale

NARDO’ - Un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per approfondire le conoscenze sulla vita e laboriosità delle api e apprendere l’importanza della loro vita sociale e la loro importanza ai fini della tutela ambientale. Un apiario didattico è quello che sorge nel parco neretino di  Porto Selvaggio È partito, infatti, il progetto di apicoltura didattica promosso dall’associazione “La terra per i piccoli ets” e sostenuto dal Comune di Nardò e dall’ente di gestione del Parco di Porto Selvaggio-Palude del Capitano. L’apiario è stato allestito nei pressi di masseria Torre Nova ed è destinato a visite didattiche condotte da un apicoltore e finalizzate a illustrare l’etologia delle api e la loro importanza ai fini della tutela ambientale.

Non appena le condizioni legate all’emergenza da coronavirus lo permetteranno, gli studenti e i docenti delle scuole dell’infanzia e primaria della città potranno visitare l’apiario e scoprire il mondo delle api, osservare da vicino e in tutta sicurezza un apiario, e conoscere le complesse relazioni che intercorrono tra gli individui di un alveare.

“Questa è una opportunità pedagogica molto interessante” spiega il sindaco Pippi Mellone che ha presenziato all’avvio del progetto, “attraverso l’esempio della vita sociale delle api i nostri piccoli studenti potranno sviluppare lo spirito di gruppo e il senso di responsabilità, sia verso gli altri sia nei confronti dell'ecosistema”.

L’associazione “La terra per i piccoli ets” è aperta naturalmente a rapporti di collaborazione con altre associazioni che vogliano condividere lo stesso percorso e le idee alla base del progetto. L’obiettivo è quello di realizzare unità apistiche per ospitare le visite delle scuole del territorio e fornire loro la chiave di lettura per un corretto rapporto uomo-natura. Lo studio della vita di questi preziosi insetti serve proprio alla conoscenza dell'importanza che le api rivestono nella vita di tutti i giorni.

“Siamo molto contenti” dice il presidente del sodalizio Danilo Elia, “di aver avviato questo rapporto di collaborazione nel contesto naturalistico del parco di Porto Selvaggio. Per i più piccoli sarà un’esperienza indimenticabile ascoltare il ronzio delle apette e osservare i loro ruoli, una vera e propria ricchezza nella diversità, per proseguire poi con le operazioni di smielatura, con i telaini carichi di miele che una volta entrati nello smielatore sveleranno il dolcissimo nettare, pronto per l’assaggio”.

Più in generale, l’iniziativa si chiama “Il dolce ronzio lo sostengo anch’io” e ha come obiettivo quello di promuovere e approfondire la formazione professionale in apicoltura, le più efficaci tecniche di allevamento delle api, le procedure di selezione genetica, la produzione, la conoscenza e il consumo dei prodotti dell’alveare con particolare attenzione alla promozione dell’educazione alimentare del prodotto miele. La presenza dell’apiario, inoltre, servirà all’associazione per monitorare la qualità ambientale del parco attraverso l’analisi dei prodotti apistici (il miele in particolare) che contengono numerosi indicatori specifici, fare la mappatura della biodiversità vegetale e delle fioriture del parco, così da poter progettare in modo razionale il verde boschivo utile alle api e agli altri insetti impollinatori, tutelare l’Apis mellifera ligustica, meglio conosciuta come ape italiana. L’intera iniziativa sarà promossa anche attraverso la stampa di brochure e gadget.

“Non tutti sanno” conclude l’assessore all’Ambiente, Mino Natalizio, “che l’ape è importantissima per l’ecosistema e l’esistenza dell’ape italiana, specie autoctona della penisola italiana, è minacciata e proprio per questo protetta da una legge. Questo apiario è utilissimo per capire il ruolo delle api e per fare educazione ambientale, di cui nessuna offerta didattica oggi dovrebbe esserne priva”.


 

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