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Sabato, 27 Aprile 2024
Green

Idrogeno come combustibile green: progetto da quasi 3 milioni di euro per Unisalento

Finanziato dalla Commissione europea, il progetto di formazione e ricerca sarà guidato da Maria Grazia De Giorgi del Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’ateneo leccese

LECCE – Parte dal Salento un progetto per la formazione e la ricerca sull’uso dell’idrogeno come combustibile green. Si intitola “Icharus” ed è stato finanziato dalla Commissione Europea con un importo di quasi tre milioni di euro: sarà coordinato da Maria Grazia De Giorgi del Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. La docente UniSalento guiderà per quattro anni un partenariato formato da accademici e da rappresentanti del mondo industriale provenienti da diversi paesi europei: Imperial College, Tu Berlin, Tu Delft, Politecnico di Tolosa, DLR, Cerfacs e Università di Firenze, Safran, Nuovo Pignone, University di Sydney e Pennsylvania State University.

Maria Grazia De Giorgi, docente di Propulsione aerospaziale, è coordinatrice del gruppo di ricerca in Propulsione dell’ateneo leccese. Partecipa a diversi comitati Nato su nomina del Ministero della Difesa e ad accordi bilaterali con università straniere, accademie e istituti militari tra i quali l’Accademia Militare di San Javier in Spagna e l’Air Force Institute of Technology di Varsavia.

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“La dipendenza dei combustibili fossili per l’energia e il trasporto, che rappresentano oltre l’80% della domanda globale di energia, ha portato a un aumento delle emissioni di gas serra e del riscaldamento globale”, spiega De Giorgi, “L’aviazione e l’industria energetica sono tra i settori più intensivi dal punto di vista energetico e attualmente mancano di soluzioni di elettrificazione scalabili. L’uso di idrogeno come carburante, prodotto dall’elettrolisi dell’acqua con fonti rinnovabili, può essere una soluzione per la decarbonizzazione dei sistemi di combustione. Tuttavia, la combustione dell’idrogeno presenta diverse sfide. Il progetto si propone di studiare tecniche innovative come l’uso di campi elettromagnetici per controllare la combustione dell’idrogeno e migliorarne la stabilità, ridurre le emissioni di NOx (ossidi di azoto e loro miscele) e aumentare l’efficienza. Questa soluzione offre un nuovo paradigma per risolvere i problemi di stabilità di fiamma e di prestazioni dei sistemi di combustione nell’uso dell’idrogeno come carburante. Questo progetto, inoltre, finanziato assieme ad altri 122 dalla Commissione europea su 946 candidature, consentirà la creazione di un “doctoral network” con 10 studenti di dottorato che, inseriti nei vari laboratori coinvolti, saranno impegnati in un programma di formazione che coprirà gli aspetti tecnico-scientifici, il project management, la sostenibilità e le soft skills. Alla fine del percorso di ricerca e formazione, otterranno un titolo di dottorato conferito dalle varie università europee che partecipano al progetto”.

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