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Sabato, 27 Aprile 2024
La visita / Porto Cesareo

Biodiversità e habitat speciali nel Mediterraneo: gemellaggio sull’asse Salento-Marocco

Partnership tra l’area marina protetta di Porto Cesareo e il parco nazionale marocchino con attività di scambio e cooperazione. D’Ambrosio: “Una collaborazione sinergica internazionale di grande successo”

PORTO CESAREO – Biodiversità e habitat speciali del Mediterraneo siglano un gemellaggio sull’asse Marocco-Salento: l’area marina protetta (Amp) di Porto Cesareo ed il Parco nazionale del Marocco, infatti, con una partnership annunciata nei mesi scorsi, si sono di fatto impegnati, a provvedere alla gestione sostenibile delle Amp mediterranee incluse nell'elenco delle aree specialmente protette di importanza mediterranea (Aspim), caratterizzate da un elevato grado di biodiversità (con habitat particolari, presenza di specie rare minacciate o endemiche), attraverso attività di cooperazione e scambio.

Proprio nei giorni scorsi le rispettive delegazioni si sono incontrate nella città jonica salentina per sviluppare sinergie comuni e programmi di cooperazione mirati a difendere e salvaguardare flora fauna e biodiversità sia dei litorali costieri sia delle zone interne.

La firma del protocollo e la visita svolta a Porto Cesareo rientrano infatti nella terza e quarta fase del programma di gemellaggio Aspim, che prevede una serie di attività, iniziate in coincidenza con il World Oceans Day, e che ha registrato la fase operativa con una visita dei biologi e collaboratori marocchini presso la riserva marina nazionale cesarina.

Si è trattato di capire e studiare tutte le iniziative importanti su base mondiale soprattutto per le collaborazioni e le sinergie avviate anche dal Ministero italiano dell'ambiente e della sicurezza energetica.

“L’obiettivo dichiarato e riteniamo ampiamente traguardato – spiega il direttore Paolo D’Ambrosio - è stato quello di far apprendere ai colleghi nord-africani le avanzate tecniche di monitoraggio e restauro ambientale degli habitat impattati, visitati e monitorati costantemente grazie al nostro lavoro. Ritengo - conclude - che questi incontri rappresentano efficaci azioni di rete su scala internazionale, soprattutto perché consentono di migliorare l'efficacia di protezione della aree specialmente protette del Mediterraneo”.

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