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Sabato, 27 Aprile 2024
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Un leccese è tra i cento under 30 leader del futuro per Forbes

Cofondatore del movimento antibullismo giovanile Mabasta, Mirko Cazzato rientra nella categoria “Social Impact”

LECCE - Sono stati resi noti gli attesi nomi dei cento migliori giovani under 30, leader del futuro, secondo la prestigiosa rivista Forbes Italia. Dalla sanità allo sport, dalla moda alla tecnologia passando per il sociale, la finanza e la musica, questi giovani talenti stanno cambiando il Paese con le loro idee e rivoluzionando il modo di vivere, di lavorare, di divertirsi e di mangiare in Italia.

Nell'elenco spunta anche il leccese Mirko Cazzato, cofondatore e team leader del movimento antibullismo giovanile Mabasta. Tra le dieci sezioni previste, Mirko è nella categoria “Social Impact” ed è quindi ritenuto tra i tredici giovani italiani più promettenti nel creare un impatto sociale positivo.

Tanti sono i nomi super noti che spiccano grazie a Forbes: quello del tennista Jannik Sinner, con dodici titoli del circuito maggiore, il più vittorioso tennista italiano dell’era Open e che a gennaio ha conquistato gli Australian Open, primo italiano della storia a compiere l’impresa. Poi c'è Angelina Mango, vincitrice dell’ultimo festival di Sanremo, previsto un fitto tour nei principali club italiani, dopo la certificazione di Fimi del suo brano “La noia”, che parteciperà anche all’Eurovision 2024 di Malmö a maggio, come disco d’oro.

"Sono alcuni anni che seguo le selezioni di Forbes Under 30 e sono sempre stato affascinato dalle tante storie di quei giovani selezionati dalla prestigiosa giuria – ha dichiarato Mirko Cazzato – mai e poi mai mi sarei immaginato un giorno di leggere addirittura il mio nome in quel importante elenco. Quando mi è stato comunicato non ci volevo credere, poi quando una giornalista della testata mi ha contattato e mi chiesto di rilasciarle un’intervista, ho dovuto cedere all’evidenza. Sto ricevendo tanti complimenti, e questo non fa altro che confermare il prestigio e l’onore del titolo. Confesso che ogni volta che, insieme ai 40 ragazzi del team Mabasta, riceviamo un qualche riconoscimento, anziché viverlo come un punto di arrivo lo interpreto come un nuovo e stimolante punto di partenza, per fare sempre di più e meglio".

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