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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Imprenditrice per il sociale, Luciana Delle Donne è premio“Semplicemente donna”

Dopo venti anni di carriera nel mondo della finanza ha creato i brand Made in Carcere e 2nd Chance, offrendo una possibilità di riscatto ai detenuti. Riceverà il riconoscimento internazionale a Castiglion Fiorentino venerdì 22 novembre

LECCE- Dona speranza e riscatto sociale alle donne e agli uomini che non si sono piegati di fronte alle avversità della vita e non si sono lasciati sconfiggere da retaggi culturali e situazioni difficili: Luciana Delle Donne ha conquistato la giuria del Premio internazionale  "Semplicemente donne" che l’ha premiata per la categoria “Imprenditoria per il sociale”.

La manager di successo Delle Donne riceverà il riconoscimento per la VII edizione del premio internazionale “Semplicemente donna”, evento in crescita di anno in anno, capace di parlare alle nuove generazioni e volto a sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza di genere, venerdì 22 novembre al teatro “Mario Spina” di Castiglion Fiorentino.

Storie spesso tristi e raccapriccianti di donne e uomini detenuti, ma anche di quelle donne che hanno subito violenze di ogni genere, grazie alla caparbietà e alla tenacia di Luciana Delle Donne sono riuscite a dare una svolta di coraggio e di riscatto nella lotta contro retaggi culturali e situazioni difficili.

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Classe 1961, Luciana Delle Donne è una manager con marcata esperienza nel Change management e nell’innovazione strategica in ambito tecnologico e organizzativo. Nella sua carriera è stata responsabile della Divisione Banca 121, dello Sviluppo Canali Innovativi Sanpaolo Imi Wealth Management e della piattaforma Servizi delle fabbriche di prodotto (Wm). Ha inoltre creato la prima banca online in Italia.

Nel 2006, dopo venti anni di carriera nel mondo della finanza, Luciana ha deciso di dedicarsi a un impegno ben diverso: rendere le differenze tra le persone un valore aggiunto trasmettendo sentimenti di fiducia e di entusiasmo in coloro che vivono una situazione di disagio o di svantaggio sociale. Ha creato quindi Officina Creativa allo scopo di diffondere modelli culturali che producano nuove forze per il cambiamento. Il primo progetto cui dà vita è Made in Carcere, una società no-profit che si occupa del reinserimento sociale delle persone svantaggiate e, in particolare, dei detenuti. Il secondo brand con cui opera è invece 2nd Chance.

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La top manager Delle Donne oltre a essere un’imprenditrice sociale, rappresenta per la comunità un punto di riferimento, una bussola, una persona che c'è sempre.

Nel 2004 Luciana ha lasciato Milano ed è tornata nella sua Lecce con l’intento di crearsi una famiglia. Ritiene di aver guadagnato abbastanza, forse troppo, senza avere mai avuto il tempo di pensare ad altro se non ai numeri e a raggiungere gli obiettivi che il suo lavoro le ha imposto. Capisce dunque che è arrivato il momento di dire basta e di pensare a tutti coloro che hanno il diritto di avere una seconda possibilità. Con Officina Creativa ha quindi l’idea vincente di promuovere un’azione imprenditoriale dentro le mura carcerarie.

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Officina Creativa è una bella storia nella quale buon senso e creatività si legano. Il progetto consiste nella raccolta di tessuti di recupero e nella realizzazione di prodotti all'interno dei laboratori del carcere. In Made in Carcere operano infatti donne detenute che imparano ed acquisiscono una nuova professionalità dimostrando che il bello esiste e va ricercato ovunque.

Dislocato in diversi territori, Made in Carcere vede oggi, tra Lecce e Trani, oltre venti donne lavorare insieme a detenute di tipo comune, di massima sicurezza e donne in semi libertà. Nel progetto sono accolte anche donne vittime di tratta alle quali viene insegnato a cucire permettendo loro di tornare ai propri paesi d’origine dopo aver acquisito una competenza specifica e quindi una dignità lavorativa.

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In ambito maschile, insieme ad altri detenuti, è stata avviata la Cittadella del tessile nella quale si concentrano la logistica della “banca del tessuto “, la sala taglio e la stampa di etichette. Grazie a essa, Luciana oggi offre un'opportunità di lavoro e uno stipendio a persone spesso invisibili dando una nuova dignità ai prigionieri e alle loro famiglie, e rompendo la catena del destino fatale.

Il suo sogno è quello di trasformare il PIL in PIF, e quindi passare dal prodotto interno lordo ad un nuovo strumento di misura: la felicità. Vuole infatti dimostrare che fare del bene fa bene. “Se lavoriamo per un benessere comune è molto più facile essere felici. Il sorriso sano delle persone che ricevono un aiuto, un indirizzo, uno stimolo ripaga di tutti i sacrifici".

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