rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
La situazione / Casarano

Depotenziamento e criticità ospedale “Ferrari”, depositata audizione in Regione

L’iniziativa di Cristian Casili che porta il tema in commissione sanità per far luce sulla carenza del personale e sulla sospensione di ricoveri notturni in alcuni reparti: “Servono interventi chiari”

CASARANO – Una richiesta di audizione in regione per comprendere e chiarire le soluzioni sulle criticità di una delle strutture sanitarie più importanti del territorio salentino: l’ha presentata il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili in Commissione sanità per far luce sulla carenza di personale e sulle tante criticità che riguardano l’ospedale Ferrari di Casarano.

In particolare, si chiede di ascoltare sul tema l’assessore alla sanità Rocco Palese, il direttore generale Asl di Lecce Stefano Rossi, il responsabile sanità della Fp Cisl Antonio Piccinno, il responsabile sanità Uil Fpl Mario Riso, il responsabile Cisl medici Fernando Monteforte e Franco Bartolomeo, componente segreteria Cisl medici.

“È inaccettabile - spiega Casili - il depotenziamento continuo del ‘Ferrari’.  Da tempo denuncio le criticità in cui versa il nosocomio, chiedendo all’assessore Palese e alla Asl interventi immediati e il potenziamento del personale medico e paramedico. Parliamo di una struttura considerata un fiore all’occhiello dell’offerta sanitaria nella provincia di Lecce, che rischia di non fornire più le cure necessarie all’utenza”.

L’attuale situazione del personale in servizio in tutti i reparti risulta insufficiente sarebbe inadatta se la si confronta con il fabbisogno triennale 2021-2023 previsto dalla deliberazione 810/2023. A peggiorare il quadro, secondo quanto racconta Casili, la decisione della Asl di Lecce di privare il Ferrari di un medico anestesista, mentre all’ospedale ‘Vito Fazzi’ ne sono stati assegnati dieci, altri tre al Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli e uno al nosocomio di Scorrano.

Ulteriori criticità riguarderebbero il reparto di ortopedia e traumatologia, con il direttore di dipartimento che ha inviato una nota al direttore sanitario del Ferrari chiedendo la sospensione dei ricoveri notturni dalle ore 20 alle ore 8 e festivi a causa della carenza di personale e demandando al medico di Pronto soccorso la gestione del paziente fino al suo trasferimento in un’altra struttura o con la possibilità di sostare in osservazione breve ed essere ricoverato solo dopo le ore 8, orario di inizio dell’attività diurna.

Il tutto si aggiunge a quanto disposto dal primo dicembre dello scorso anno, quando per mancanza di personale, la Asl avrebbe deciso di sospendere i ricoveri nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura. Dalla stessa data, la disponibilità notturna e festiva per il servizio, prima divisa tra l’ospedale di Casarano e quello di Scorrano, si sarebbe concentrata in quest’ultimo, nonostante solo poche settimane prima il Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia avesse dato ampie rassicurazioni sulla volontà di far diventare l’ospedale Ferrari di primo livello, così come previsto dal piano regionale della riorganizzazione della rete ospedaliera.

“Chiederò di conoscere – afferma Casili - le modalità attraverso le quali la Regione e l’ASL di Lecce, per quanto di rispettiva competenza, intendano intervenire sulle problematiche del nosocomio, per rispondere in maniera sempre più efficace, efficiente e appropriata al fabbisogno assistenziale territoriale relativamente al personale previsto dalla deliberazione 810/2023; l’integrazione di un medico anestesista; la loro opinione sulla richiesta del direttore del dipartimento di ortopedia e neuro traumatologia di sospendere i ricoveri notturni e festivi  e  quali provvedimenti si intendono intraprendere per far sì che il reparto di psichiatria torni ad erogare un servizio all’altezza delle giuste aspettative dei cittadini”.

La precisazione dell'Opi

Una precisazione è venuta dal presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche, Marcello Antonazzo, per il quale “l'utilizzo del termine ‘paramedico’ appare lesivo della professionalità, del decoro e del ruolo della professione dell’infermiere, in quanto suggerisce l’immagine di una figura ‘ausiliaria’ del medico, priva di una sua autonomia e rilevanza. Tale visione appare definitivamente superata dalla legge 42/99 che, ben 15 anni, fa ha sostituito l'obsoleta nomenclatura che definiva gli infermieri come professione sanitaria ausiliaria con quella di professione sanitaria”.

LeccePrima è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Depotenziamento e criticità ospedale “Ferrari”, depositata audizione in Regione

LeccePrima è in caricamento