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Venerdì, 26 Aprile 2024
Casarano

Omicidio di Melissano: parzialmente incapace di intendere la moglie assassina

Sono stati discussi oggi i risultati della perizia psichiatrica di Fitnet Mehmeti, la donna di 52 anni di origini albanesi accusata dell'omicidio del marito, Mario Manco, il 73enne di Melissano assassinato con cinque coltellate

LECCE – Sono stati discussi oggi, in sede di incidente probatorio che si è tenuto dinanzi al gip Cinzia Vergine, i risultati della perizia psichiatrica di Fitnet Mehmeti, la donna di 52 anni di origini albanesi accusata dell'omicidio del marito, Mario Manco, il 73enne di Melissano assassinato con cinque coltellate lo scorso 21 luglio.

Nel corso dell’udienza è stato sentito il consulente nominato dal Tribunale, lo psichiatra Domenico Suma, che ha stabilito che la donna era parzialmente incapace di intendere e di volere al momento dell'omicidio, e che è capace di stare in giudizio. La 52enne, inoltre, non è “socialmente pericolosa”. All'esperto salentino si sono affiancati anche altri due psichiatri: Elio Serra (nominato dal legale di una delle figlie) e Francesco Macrì, nominato dal legale della Mehmeti, l'avvocato Emanuela Fitto. Il fascicolo tornerà ora nella disponibilità del pubblico ministero, che nelle prossime settimane dovrebbe chiedere il rinvio a giudizio della donna.

Al di là delle consulenze psichiatriche quella avvenuta al civico 78 di via Arrigo Boito, a Melissano, rimane una tragedia familiare. A scoprire l'omicidio furono i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Casarano insieme ai colleghi della stazione di Melissano, a seguito della segnalazione pervenuta da un maresciallo dell'Arma in congedo, a sua volta avvisato da un nipote della vittima, preoccupato dal fatto che da qualche giorno non aveva notizie dello zio. I militari, intervenuti sul posto, ritrovarono all'interno dell'abitazione Manco ormai esanime e la propria consorte ancora viva ma in gravissime condizioni.

Le immediate indagini condotte dai militari dell'Arma, coordinati dal pubblico ministero Giovanni Gagliotta, hanno consentito di fare chiarezza sull'omicidio in pochissimi giorni, e di ricostruire la scena del crimine e la dinamica degli eventi e di acquisire gli elementi indispensabili e tali da poter richiedere a carico della donna il provvedimento della custodia cautelare in carcere.

Cos'abbia scatenato questo drammatica sequenza di morte, da cui il 73enne, persona sofferente, tanto da usare un respiratore, è rimasto travolto, non è chiaro: se un momento di depressione, una lite, qualche profondo malumore covato nel tempo e scatenatosi improvvisamente.

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