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Unità operativa di medicina, grido di dolore: "Pochi infermieri, turni massacranti"

Il responsabile del Dipartimento contrattazione della Uilfpl, Mario Riso, scrive ad Asl e assessore alla Sanità. "Al Ferrari indici unità al lavoro su una dotazione organica di ventidue". Il rischio potrebbe essere quello di non riuscire più a garantire adeguate prestazioni per i pazienti

CASARANO – Risolvere il problema della carenza di infermieri e di supporto dell’unità operativa di medicina generale dell’ospedale di Casarano, prima di finire nelle pagine di cronaca. Fosco il presagio lanciato dal responsabile del Dipartimento contrattazione della Uilfpl, Mario Riso, che ha scritto all’Asl e all’assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, per rimarcare un problema presente nel presidio ospedaliero “Ferrari”. Manifestando “l'impossibilità, da parte del personale, a garantire una minimale assistenza a tutti i pazienti ricoverati e ambulatoriali che ne necessitano”. 

Il sindacato ritiene che via sia “un forte squilibrio, fra carichi di lavoro e insufficiente personale infermieristico, nell’unità operativa di medicina”. Undici gli infermieri al lavoro al momento “su una dotazione organica di ventidue”. 

“La grave carenza di personale di supporto e l’esiguo numero di ausiliari, ormai quasi estinti – dice Riso -, fanno aumentare in maniera estremamente pericolosa il carico di lavoro, già di per sé elevato, al personale infermieristico, in quanto esso viene ad essere, per necessità, distolto dalle attività proprie della professione, oltre che chiaramente e costantemente dequalificato”.

Ma Uilfpl ricorda anche che “per far fronte all’abbattimento delle liste di attesa, con le nuove disposizioni, si dovranno tenere aperti gli ambulatori l’intera giornata e anche i festivi, distraendo così ulteriore personale Infermieristico destinato ai pazienti ricoverati” e che “non si vogliono adottare misure di adeguamento delle prestazioni, come ad esempio la riduzione dei posti letto, in quanto legati al vincolo di budget”. Risultato, per il sindacato: “Si favorisce solo il risultato economico in termini di produzione, ma non il fattore di efficacia ed appropriatezza delle prestazioni”.

Riso menziona anche il rapporto Ispsel 2008, secondo cui “gli infermieri risultano tra le categorie di lavoratori più colpiti da patologie da stress da lavoro”. E “questo in condizioni fisiologiche, figuriamoci in situazione di carenza di organico”. Richiamando l’Asl alle sue responsabilità. Tutto questo, infatti, si riverbera sui turni. Vi sarebbero difficoltà nel godere del “diritto alle ferie” e dei “riposi compensativi dopo i turni notturni”. Cioè, “è consuetudine ormai fare il rientro, al secondo riposo, negando così il recupero psicofisico prescritto, e facendo lievitare il credito orario mensile”. 

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