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Guardia Costiera Gallipoli e 118: un anno di attività

Un binomio utile a salvare le vite umane in mare quello sancito da una convenzione annuale: numerosi interventi di collaborazione, soprattutto nel periodo estivo. I numeri del consuntivo

GALLIPOLI - Dal 9 settembre 2008, risulta esecutiva la "Convenzione per l'incremento delle capacità tecnico-sanitarie in materia di salvaguardia della vita umana in mare nella provincia di Lecce", ovvero un protocollo operativo condiviso tra Seus 118 e Guardia Costiera della provincia di Lecce. Le caratteristiche salienti del protocollo sono in sintesi: la codifica delle modalità di condivisione delle informazioni relative a richieste di soccorso da parte degli utenti, la standardizzazione delle modalità di cooperazione (dalla consulenza medica telefonica, all'impiego del personale sanitario del 118 sui mezzi navali della Guardia Costiera, in caso di necessità), lo scambio di formazione tra 118 e Guardia Costiera a beneficio del personale delle due amministrazioni e la verifica continua (relativa a singoli episodi) e periodica (annuale) delle attività svolte e dei risultati ottenuti nell'attuazione del protocollo e l'eventuale aggiornamento delle procedure operative prestabilite.

Per il Seus 118 si possono contare 64 medici ed 82 infermieri, che hanno frequentato il corso di familiarizzazione con la Guardia Costiera, mentre 43 militari della Guardia Costiera hanno frequentato un corso di Primo Soccorso e Blsd per Laici certificato Irc (Italian Resuscitation Council) presso il Servizio 118 della provincia di Lecce.

Per l'anno 2010, il Seus 118 e la Guardia Costiera auspicano la programmazione di nuovi eventi formativi per il personale 118 e per quello della Capitaneria di Porto a cui non è stato consentito, dalle contingenze personali e di servizio, la frequentazione dei corsi. Inoltre, appare utile prevedere eventuali retraining per coloro che risultano già formati. Le modalità formative dovrebbero anche prevedere lo scambio di visite presso le rispettive sale operative, per permettere agli operatori una migliore interazione e di codificare l'essenziale scambio d'informazioni inerenti i soccorsi sanitari.
Per i quindici mesi presi in esame, il consuntivo, secondo quanto riportato dal dottor Maurizio Scardia e dal Capo di compartimento C.f. (Cp) Capitano Giovanni Scattola, racconta di 20 interventi di soccorso, che hanno impegnato congiuntamente i due Enti (18 dei quali tra il 1° giugno ed il 30 settembre 2009).

In particolare, in tre occasioni l'imbarco del personale del 118 sui mezzi della Guardia Costiera per portare il soccorso sanitario in mare, si è rivelato indispensabile, evitando il verificarsi di malaugurate complicanze sanitarie: il 1° luglio, un marittimo della m/n Costa Fortuna, in transito a largo di Otranto, a causa di un infortunio sul lavoro necessitava del trasbordo in mare, con la motovedetta Cp 809 di Circomare Otranto, con a bordo i sanitari dell'ospedale di Maglie; il 14 luglio, un bagnante di 56 anni, turista bergamasco, accidentalmente rovinava dagli scogli di P.to Selvaggio, e, stante l'impervietà dei luoghi, si procedeva al recupero via mare con il battello Gc A 62 con a bordo i sanitari dell'ospedale di Nardò; il 25 agosto, un passeggero della m/n Hydra, in transito a largo di Miggiano, avvertiva forti malori che richiedevano il trasbordo in mare con la motovedetta Cp 809 di Circomare Otranto, con a bordo i sanitari dell'ospedale di Maglie.

In diverse altre occasioni, invece, è stato sufficiente organizzare un corretto rendez vous, con il personale del 118, nel luogo previsto per lo sbarco degli infortunati, onde accorciare i tempi d'intervento e calibrare, per quanto possibile, il tipo di trattamento necessario: i pazienti assistiti in queste operazioni di soccorso sono stati complessivamente 25 e per 14 è stato necessario proseguire le cure in ospedale (10 con codice giallo e quattro con codice verde).

L'interazione tra i due servizi si è rivelata soddisfacente e soprattutto efficace, ciò può essere anche confermato dalla misurazione dei tempi di intervento e di rendez vous risultati sempre entro gli standard prestabiliti (con un massimo di venti minuti dalla chiamata per l'imbarco a bordo delle motovedette).

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