rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli

Raccolta differenziata a picco nella Città Bella. E si rischia ecotassa

Il presidente di Italia Destati, Quintana, diffonde i dati sulla raccolta dei rifiuti del 2013 che assegnano la maglia nera a Gallipoli per la differenziata. La percentuale media è dell'8,73%. "Rischio di nuove tasse e sanzioni"

GALLIPOLI - Una città ad alta vocazione turistica, ma indolente nelle buone pratiche per la raccolta differenziata dei rifiuti. E il rischio ecotassa, entro il mese giugno, è dietro l’angolo. A Gallipoli la raccolta differenziata segna il passo. Il segnale nel 2013 resta debole. Molto debole. Un anno di profondo rosso conferma lo stato di pesante difficoltà nella raccolta differenziata nel comune ionico ricadente nella vecchia ripartizione di bacino dell’Ato Lecce 2. Secondo i dati ufficiali proiettati nel sito della Regione Puglia, la performance relativa alla raccolta differenziata è ferma ad una media dell’8,732% relativa all’anno appena trascorso. Eccezioni fatta per alcuni mesi in cui si sono registrate quote in rialzo sulla raccolta (febbraio e ottobre con percentuali di poco superiori rispettivamente al 12 e al 15 per cento), il dato complessivo relativo al 2013 relega la cittadina ionica come fanalino di coda tra i comuni dell’area salentina. Ed inevitabilmente il triste primato negativo non può che destare preoccupazione e avversione.  

“E’ questo il segno di come le politiche di sostenibilità ambientale siano grandemente trascurate dal Comune” commenta il Presidente di Italia Destati, Sandro Quintana, “e la trealtà gallipolina è in piena criticità. Con questi numeri infatti si aggraverebbero le risorse dei cittadini già ridotte all’osso. Lo spettro dell’ecotassa sarebbe sempre infatti vicino e all’orizzonte ci sarebbe una nuova stangata per le tasche della gente. Ma c’è di più. Il Comune, stando a questi dati, verrebbe sanzionato. Alla fine, sono sempre i contribuenti a pagarne le spese. L’amministrazione comunale alla voce rifiuti solidi urbani – continua Quintana, non ha dato peso. Non ha avviato una campagna di sensibilizzazione, non ha sentito il campanello d’allarme. Anzi, ripete e si consola con l’unico slogan che conosce: va tutto bene, l’amministrazione lavora bene”.

Rileggendo i dati emergono anche altre considerazioni che lo stesso consigliere provinciale mette sul piatto. La città Gallipoli, che conta circa 20mila abitanti, è una località ad alta vocazione turistica con numerose attività ricettive, quindi nei mesi estivi registra un aumento di presenze per via dei turisti e aumenta notevolmente anche di carico di rifiuti. Eppure, nel mese di agosto, sempre secondo i dati ufficiali presentati nel sito della Regione Puglia, la perla dello Ionio raggiunge soltanto il 5,32 per cento di raccolta differenziata. Così come la comparazione con altre realtà turistiche salentine conferma per Gallipoli, con  quel 8,732%, la maglia nera per il 2013.  

Fa decisamente meglio Otranto perché registra il 19,326% di raccolta differenziata. Sulla stessa scia anche Ugento, con Tricase che si attesta al 27,417%, e Castro, con poco più di 2mila abitanti, che raggiunge il 20,579%. Decisamente fuori portata altri centri come Maglie con il 44,135% e i comuni più virtuosi come Carpignano Salentino e Melpignano che primeggiano rispettivamente con il 76,385%  e il 73,129% di raccolta differenziata.

“Nella programmazione politica il sindaco di Gallipoli, Errico, sembra aver dimenticato di inserire in agenda come atto dovuto” accusa Quintana, “la prevenzione e la sensibilizzazione su di un tema delicato che oggi porta all’emergenza. Non solo ambientale, ma anche finanziaria. Perché meno rifiuti raccolti con il metodo differenziato, meno selezione dei rifiuti a monte, significano più rifiuti in discarica, più costi di trasporto e smaltimento, più oneri per il Comune e ora anche aggravi per i cittadini con l’ecotassa. Il primo cittadino spera, forse, in una sopravvivenza di maggioranza che si traduca in un incentivo a fare peggio? Ai cittadini si prospettano sempre tasse ed il Comune non farebbe nulla per ridurre l’impatto. Esorbitanti i costi tra Tarsu, Tares, ecotassa e sanzioni, tutto a danno dei cittadini”. Ma il presidente di Italia Destati non risparmia anche accuse rivolte alla Regione in tema di politiche ambientali e sul ciclo dei rifiuti. 

“Certo, anche la Regione Puglia ha le sue responsabilità e le sue colpe” conclude Quintana, “il governatore Vendola impone una percentuale di differenziata nei vari comuni del Salento senza però permettere agli stessi di ricevere dei fondi per la realizzazione di alcuni impianti di compostaggio. Impianti che ridurrebbero i costi, offrirebbero opportunità di lavoro ed energia. Il Comune di Gallipoli di concerto con la Regione potrebbe attivarsi per programmare la nascita di un impianto da accogliere, per esempio, nella zona industriale o nei pressi delle cave. Abbiamo un ecocentro costato soldoni inaugurato in pompa magna e tenuto nello sfascio organizzativo. È necessario favorire sconti a chi attua la raccolta differenziata come indispensabile favorire la cultura e la sensibilizzazione della differenziata per avere poi, nei dati e nelle tasche dei contribuenti, quella giusta differenza che premia e non rifiuta”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Raccolta differenziata a picco nella Città Bella. E si rischia ecotassa

LeccePrima è in caricamento