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Anziani per giorni in attesa di ricovero. “Pronto soccorso di Lecce e Copertino al collasso”

Lo denuncia la Cisl Fp Lecce: criticità in alcuni reparti del “San Giuseppe” e del “Vito Fazzi” per carenze di personale. In un caso, un paziente colpito da arresto cardiaco su ambulanza sprovvista di medico

LECCE – I reparti di Pronto soccorso degli ospedali di Lecce e di Copertino "al collasso": lo denuncia la Cisl Funzione pubblica del capoluogo salentino. Numerose, per cominciare, le criticità attribuite dal sindacato al nosocomio copertinese. Ore infinite per i pazienti in attesa di essere trasferiti presso il Dea o il Fazzi di Lecce, o presso il “Santa Caterina Novella” di Galatina. Con un solo medico in pronto soccorso - che non può dunque raggiungere il degente nella “stanza bolla” - la valutazione clinica verrebbe dunque lasciata agli infermieri triagisti.

 Trasferimenti presso altri presidi che avverrebbero, secondo la Cisl, con i soli infermieri a bordo e senza un medico: in un caso, in prossimità dell’ospedale di Lecce, un paziente è stato colpito da arresto cardiaco che solo per fortuna non ha provocato conseguenze inenarrabili. E non è tutto. Fra le anomalie segnalate nel “San Giuseppe da Copertino”, anche le soste infinite alle quali sarebbero costretti gli anziani: ultraottantenni in attesa di un ricovero dai 4 ai 7 giorni. Per non parlare del flusso costante di ambulanze in entrata che, a detta dell’organizzazione sindacale, determina a volte l’impossibilità di “sbarellare” il paziente per liberare il veicolo.

Le anomalie non riguarderebbero soltanto il Pronto soccorso, bensì anche il reparto di Ortopedia. Un reparto definito come “autogestito”, poiché da mesi sarebbe assente per questioni di salute la referente infermieristica. Più in generale vi sarebbe una carenza di personale infermieristico e medico: al momento i 12 turnisti turnisti “devono coprire i riposi con rientri”, scrivono dalla Cisl.

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Ma non andrebbe meglio al “Vito Fazzi” di Lecce: mancano posti letto in Pneumologia e Medicina. In Pronto soccorso, fa sapere il sindacato, vi sarebbero ben 50 pazienti allettati e si tratta per lo più di ultra ottantenni con diverse patologie. “Gli attuali posti letto per queste patologie e il mancato avviamento a regime dei Pta (Presidi territoriali di assistenza, ndr) non filtra l'assistenza sanitaria e riduce i Pronti soccorso degli ospedali in veri e propri imbuti che portano nel collasso assistenziale tutto il sistema”, scrive in una nota il coordinatore provinciale Sanità della Cisl, Antonio Piccinno.

“Bisogna intervenire al più presto con un vero proprio piano di emergenza sanitaria che porti poi a regime i ricoveri per patologie che richiedono assistenza pneumologica, di medicina e lungodegenza in modo da rendere possibili lo smaltimento veloce delle diverse tipologie di urgenze e codici rossi. Ciò è quello che si chiede alla Regione: un programma duraturo di assistenza sanitaria di base specie per gli utenti in stato di età avanzata e con pluriparologie geriatriche”, conclude.

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