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Chiese aperte, ArtWork fa chiarezza sul nodo tariffe e altri punti del progetto

La cooperativa che sta curando l'iniziativa promossa dall'Arcidiocesi risponde a varie associazioni che hanno mosso perplessità

LECCE - Dopo diverse prese di posizione, richieste di chiarimenti e dubbi, la cooperativa ArtWork, che sta realizzando il progetto “LeccEcclesiae - alla scoperta del Barocco”, promosso dall’Arcidiocesi di Lecce, ha deciso di replicare con una sua nota. Le critiche, spiegano dalla cooperativa, sono sempre ben accette, se costruttive, ma il timore è che si trasformino in polemiche sterili o, peggio ancora, in strumentalizzazioni dannose per la crescita economica e sociale del territorio.

“Questo progetto, che partirà il mese prossimo, quando la città inizierà a popolarsi ancora di più di turisti, nasce, così come in altre città d’Italia, con numerosi obiettivi, prima di tutto garantire l’apertura continuativa delle principali  e più centrali chiese della città per tutto l’anno, la cui inaccessibilità nelle ore di maggiore fruibilità turistica ha comportato negli anni critiche e insoddisfazione da parte di tutti i visitatori”, spiegano da ArtWork. “Tenere le Chiese chiuse nelle ore centrali della giornata, dalle 12 alle 17, ha fatto sì che molti giornali locali riproponessero questo problema irrisolto ogni anno, in particolare nei principali periodi di flusso turistico”.

C’è anche un antefatto Nel 2018 Crea Traveller, magazine giapponese, ha dedicato lo speciale “Estate 2018” al Mezzogiorno. Invitando i turisti a visitare Lecce, pur mettendoli in guardia sul fatto che gran parte delle chiese fossero spesso chiuse per alcune ore. “Promuovere la città, favorire il turismo culturale e il turismo di qualità significa offrire a chi arriva l’opportunità di soddisfare appieno la ragione per cui preferisce Lecce ad altre città: visitarne i tesori. Ovviamente – precisano da ArtWork -, tutti i fedeli di qualsiasi provenienza che vorranno pregare potranno farlo in qualsiasi momento e senza alcuna formalità o pagamento”. 

C’è poi un altro punto. Quello delle tariffe. Anche di questo si è discusso molto. “Spieghiamo non sono uguali per tutti”, dicono dalla cooperativa. “Il singolo turista che vorrà visitare tutti i siti - Duomo, cripta, museo diocesano, Palazzo del Seminario (chiostro e Cappella), San Matteo, Santa Croce e Santa Chiara -  potrà acquistare un biglietto di 10 euro. Le famiglie (a prescindere dal numero di membri che le compongono) potranno avere accesso a tutti i siti con un biglietto cumulativo di 20 euro. I visitatori potranno decidere di visitare solo alcuni siti con un biglietto evidentemente ridotto nel prezzo (Duomo, Cripta, Museo diocesano e Palazzo del Seminario 5 euro; Santa Croce, Museo diocesano e Palazzo del Seminario 5 euro; Santa Croce, Duomo, Cripta, Museo diocesano e Palazzo del Seminario 7 euro; San Matteo o Santa Chiara, Museo diocesano e Palazzo del Seminario 2 euro)”.

Ancora: “Gli studenti in gita potranno acquistare un biglietto cumulativo del valore di 4 euro. Le guide turistiche specializzate avranno per i loro gruppi delle tariffe ridotte. Inoltre, le guide come tutti gli operatori turistici e culturali, al fine di semplificare l’iter di accesso, potranno acquistare i biglietti online in una sezione a loro dedicata e dietro apposita registrazione. I residenti nella Diocesi, i bambini fino agli 11 anni e altre categorie tra cui i giornalisti, per esempio – aggiungono - potranno accedere ai siti gratuitamente. Come accade nel resto d’Italia, durante le funzioni religiose (inclusi matrimoni e funerali) i turisti non potranno avere accesso nelle chiese”. 

Per ArtWork, il costo del biglietto è indispensabile per una serie di ragioni: garantire l’apertura continuativa delle chiese, del museo e del palazzo dell’antico seminario, garantire la pulizia dei siti e il mantenimento del decoro, manutenere e restaurare non solo i siti previsti nel progetto, ma tutti quelli su cui la Curia riterrà opportuno e urgente intervenire. Inoltre, il progetto garantirà l’assunzione di trenta persone, impiegate in più funzioni e con diversi ruoli. Intanto, continueranno gli appuntamenti per far conoscere il progetto a una platea sempre più vasta. Dopo la prima conferenza stampa, c’è stato un incontro pubblico e la prossima settimana è previsto un meeting con i rappresentanti delle principali associazioni del turismo.

Dalla cooperativa fanno presente, inoltre, che sono state vagliate con attenzione molte proposte pervenute finora da vari portatori d’interesse. Specificando, per esempio, che per tutti i pacchetti già venduti non sarà necessario alcun pagamento. “Gli operatori accreditati – dicono dalla cooperativa - dovranno inviare una mail a info@artworklecce.it indicando unicamente il giorno e l’ora in cui il gruppo che ha prenotato effettuerà la visita, senza alcuna necessità di raccogliere i dati sensibili”.

Le guide di Confcommercio aperte al dialogo

La prima ad aprire il dibattito, sull’argomento, era stata la sezione turismo di Confindustria, presentando alcune proposte integrative. In seguito, erano arrivati anche altri interventi. Il gruppo Confguide di Confcommercio Lecce, dicendosi aperta al dialogo, aveva sollecitato incontri istituzionali per individuare soluzioni per aumentare le potenzialità del progetto, nel comune interesse degli operatori del settore turistico e dei visitatori.

“Le guide del gruppo sono concordi nell’affermare la necessità di riflettere su alcune delle maggiori criticità emerse dall’analisi progetto”, aveva detto nei giorni scorsi la presidente di Confguide, Francesca Fontò. “In particolare ha generato una viva discussione nel nostro mondo professionale la questione del prezzo previsto per il ticket d’ingresso, somma che grava sulle tasche dei fruitori, considerando il paniere di spesa già appesantito dalla tassa di soggiorno e dalle spese relative ai parcheggi e al check point d’ingresso”.

“Importante, a nostro parere – aveva aggiunto -, è affrontare anche la questione dei pacchetti turistici già venduti da tour operator e agenzie di viaggio, per i quali sarebbe opportuno prevedere l’esenzione del pagamento, così come è necessario offrire la possibilità ai turisti di scegliere di acquistare ticket per l’ingresso nelle singole chiese. Sarebbe auspicabile dunque – aveva proseguito– attuare una giusta rimodulazione dei prezzi proposti, soprattutto per i gruppi, anche over 60. Inoltre, bisognerebbe avere un occhio di riguardo anche per gli studenti in viaggio di istruzione, prevedendo la gratuità o il versamento di una somma simbolica. Infatti –aveva concluso la presidente – noi di Confguide Confcommercio Lecce siamo pienamente convinti dell’importanza del potenziale educativo dell’arte sacra, capace di stimolare i valori positivi della bellezza, valori essenziali per rispondere in maniera incisiva alle sfide quotidiane di una società sempre più indifferente e distaccata alla crescita culturale”. E a molte di queste domande, ArtWork, oggi, ha risposto.

Lo scetticismo di Adoc

Molto scettico, invece, si era detto Alessandro Presicce, avvocato che presiede l’Adoc di Lecce, associazone di difesa dei consumatori. “Se è vero che è giusto ampliare gli orari di apertura al pubblico per consentire la fruibilità turistica delle chiese che, oltre ad essere luoghi di culto, sono anche monumenti di notevole rilevanza artistica, è pur vero che la previsione di un ticket impatta sul cittadino turista e ha una serie di conseguenze su vari livelli della filiera-turismo. Le bellezze della città – aveva sostenuto - appartengono a tutti e dovrebbe essere possibile ad ogni cittadino goderne pienamente, nel rispetto di esse e del territorio che ci circonda”. 

L’Adoc, in particolare, aveva censurato il fatto che non fossero stati coinvolti di agenzie, tour operator, guide, associazioni dei consumatori, stigmatizzando così la loro protesta. “L’iniziativa risulta discutibile sia sotto il profilo sostanziale, ma anche per la forma con cui è stata prospettata alla città: senza un minimo di concertazione e durante un periodo nel quale non c’è una amministrazione in carica che possa mediare politicamente tra i vari portatori di interessi che agiscono nel settore”, aveva aggiunto, ritenendo l’iniziativa proposta dalla Curia leccese, “non sembra compatibile con il ruolo di snodo turistico e culturale che il Salento riveste, sia per il costo imposto per il ticket sia per le imprecisioni circa le modalità di acquisto, validità e accessibilità ai luoghi di culto”.

Adoc aveva quindi chiesto la diminuzione del costo del biglietto d’ingresso, reperendo risorse da altri capitoli, come la tassa di soggiorno o 5x1000, chiedendo il coinvolgimento del sedi universitarie, per tirocini formativi, sulla scorta delle dinamiche dell’alternanza scuola-lavoro.

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