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Covid-19, altri tre positivi. Azioni di contenimento: accordo con gli Interni

Due casi si riferiscono alla provincia di Lecce. A Santa Cesarea il sindaco, intanto, informa di tre positivi da diversi giorni. E a Bari nasce una convenzione con le forze di polizia per il controllo

LECCE – Altri tre pazienti positivi al Covid-19 in Puglia, uno in provincia di Foggia e due in quella di Lecce, già colpita negli ultimi giorni da una serie di episodi, diversi fra i quali riferibili a contatti avuti da pazienti con un medico di Carpignano Salentino. E va detto che anche uno dei due tamponi registrati oggi come positivi s’inserisce in questo filone.

Il bollettino diramato nel primo pomeriggio riguarda 1.052 test effettuati per rilevare l’eventuale presenza di infezione da coronavirus. E purtroppo s’è verificato anche un decesso, in provincia di Foggia. Sale di nuovo, così, il numero di pazienti attualmente positivi in Puglia, che sono attualmente 79. Su un totale di 4.592 dall’inizio dell’emergenza (di cui 3.962 guariti), in provincia di Lecce sono così arrivati a quota 545.

Intanto, se ieri il Comune di Poggiardo aveva informato come tre casi di positività riguardassero un intero nucleo familiare (padre, madre e bimbo di tre anni), oggi è il sindaco della vicina Santa Cesarea Terme a mettere al correte la cittadinanza della presenza di tre positivi nel proprio territorio comunale. “Da giorni sono in isolamento e insieme all’autorità sanitaria che effettua la sorveglianza hanno ricostruito i loro contatti”, spiega il primo cittadino, Pasquale Bleve, invitando tutti a osservare con rigole le norme di distanziamento sociale e a usare la mascherina. “Non abbassiamo la guardia”, la sua esortazione.

Contenimento: convenzione fra Regione e Interni

Sul fronte delle misure di contenimento, invece, questa mattina, a Bari, è stata sottoscritta una convenzione tra la Regione Puglia e il Ministero dell’interno per azioni congiunte. Il protocollo è stato siglato dal presidente Michele Emiliano e il prefetto di Bari Antonella Bellomo. Questo prevede un protocollo per la condivisione del trattamento dei dati sanitari che può essere effettuata “con modalità semplificata” nel rispetto, in ogni caso, delle misure a tutela dei diritti e delle libertà dei soggetti interessati.

Un milione di euro (a valere sulle risorse del bilancio della Regione Puglia dell’esercizio finanziario 2020) è messo a disposizione per interventi condivisi tra le due parti, nello specifico per tracciare le persone che potrebbero essere entrate in contatto con il virus e per sottoporle a sorveglianza sanitaria, e per contribuire, ciascuno per quanto di competenza, al rispetto di tutte le più generali prescrizioni contenute nei provvedimenti.

“Credo sia il primo protocollo del genere in Italia nel quale forze dell'ordine e Dipartimenti di prevenzione collaborano per la effettuazione delle indagini epidemiologiche”, ha commentato Emiliano. “Serve un dispositivo ben organizzato sul territorio anche in vista della riapertura delle scuole. Stiamo predisponendo la battaglia che ci sarà a ottobre, perché si prevede una recrudescenza, un’altra ondata. Siamo però pronti perché abbiamo raddoppiato le terapie intensive, abbiamo il personale addestrato, soprattutto abbiamo la scorta strategica di dispositivi di protezione individuale”.

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I fondi serviranno anche per lo screening sierologico e i tamponi alle forze dell'ordine che opereranno così con maggiore sicurezza. Emiliano spiega che è stata data disponibilità anche alla Protezione civile nazionale per una missione in Albania. “Per fronteggiare e dare una mano ai nostri fratelli e sorelle albanesi che ci hanno a loro volta aiutato mesi fa andando in Lombardia – ha detto Emiliano -, ma soprattutto per evitare che i frontalieri, coloro cioè che fanno avanti e dietro ogni giorno, possano portare il contagio”.

“Invito tutti coloro che gestiscono i luoghi a rischio, a riprendere il controllo perché ho notato che, avendo registrato per quasi quindici giorni contagi zero, qualcuno si è convinto che la battaglia sia finita”, ha aggiunto il presidente.  Per il prefetto Bellomo “l'obiettivo più importante è quello di sancire una collaborazione interistituzionale fra la Regione Puglia e l'apparato dello Stato soprattutto per quanto riguarda l'aspetto della sicurezza”.

“Tutte le forze di polizia – ha sottolineato la Bellomo - collaboreranno con la Regione per fare le indagini epidemiologiche e intensificare tutte le attività di controllo alla diffusione dei contagi. Ci raccorderemo con gli uffici regionali per far fruttare al meglio questa collaborazione. Poi si declineranno tutti i controlli anche per quanto riguarda l'applicazione delle linee guida nelle attività produttive, compresi i controlli sul territorio”.

Come funziona la convenzione

La Regione Puglia si impegna, con la sottoscrizione della convenzione, a fornire i necessari punti di contatto telefonico e telematico del Sistema sanitario nazionale alle Questure e ai Comandi interessati; a fornire, in modalità telematica, materiale informativo e formativo in favore del personale chiamato alle attività di concorso alle strutture del Servizio sanitario e infine a fornire adeguato numero di dispositivi di protezione individuale.

Le Questure invece e i Comandi legione carabinieri Puglia e regionale Guardia di finanza Puglia si impegnano a confermare l’azione di controllo sul territorio pugliese e la segnalazione di eventuali casi sospetti alle autorità competenti. Entrambe le parti si impegnano poi ad assicurare scambio di informazioni sulla piattaforma regionale dedicata Giava Covid-19, che costituisce il database di gestione dei dati sanitari della Regione Puglia nel quale sono registrati tutti i casi di contagio secondo le definizioni previste dal Ministero della salute distinguendoli in: caso sospetto, caso probabile e caso confermato.

La Convenzione sarà valida per tutta la durata dello stato di emergenza nazionale legato all’epidemia da virus Covid-19, ovvero fino alla cessazione delle esigenze di supporto da parte della Regione.

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