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Porta Rudiae, ispezione della Soprintendenza per iniziare a valutare il danno

Il sopralluogo nella mattinata con i tecnici comunali, usando un cestello elevatore per osservare da vicino la statua danneggiata da un fulmine

LECCE – Si lavora a ritmo battuto per cercare di riparare in tempi rapidi la statua di Sant’Oronzo, collocata sulla sommità dell’arco di Porta Rudiae, danneggiata da un fulmine sceso già dal cielo nel pomeriggio del 7 giugno. Quel giorno, in particolare proprio su Lecce, Giove Pluvio ha deciso di accanirsi con una scarica di maltempo di tale violenza da inondare le strade in pochi minuti e provocare ulteriori danni con enormi chicchi di grandine.

Questa mattina, tecnici del Comune di Lecce e della Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio, issandosi fino all’altezza della statua con un cestello elevatore, hanno potuto osservare meglio da vicino le crepature e, quindi, iniziare a valutare quale tipo di intervento pianificare. I passi successivi, come già comunicato nei giorni scorsi, saranno la valutazione del danno da parte della Soprintendenza e la sua quantificazione.

Il giorno successivo al temporale che ha paralizzato il capoluogo, vi era già stato un primo intervento dei tecnici comunali, che avevano posizionato una rete metallica attorno alla statua per evitare ulteriori rischi per i passanti. Si anche dedotto che un intervento di consolidamento fosse già avvenuto in passato, dalle parti di metallo interne ai pezzi raccolti dal suolo

Porta Rudiae fu costruita nel 1703 sui resti di una porta più antica, crollata verso la fine del XVII secolo. L’operazione fu finanziata da Prospero Lubelli, un patrizio leccese genero del sindaco del tempo, Cesare Belli. La statua di Sant’Oronzo è affiancata sui lati da quelle di San Domenico e Sant’Irene, la prima patrona della città.

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