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Mancosu, confronto con Sticchi Damiani e Corvino: si riparte. Più spinoso il caso Tachtsidis

Il club, questa mattina, ha convocato gli organi di informazione senza specificare l'oggetto: con i dirigenti presente anche il capitano, che ha chiesto scusa per una esternazione sui social

LECCE - Tutto pronto nella sala stampa del Via del Mare per la conferenza, convocata ad horas, con la partecipazione del presidente Saverio Sticchi Damiani e del direttore dell'area tecnica, Pantaleo Corvino (con loro anche Corrado Liguori, il vice presidente). Presente anche il capitano della squadra, Marco Mancosu, finito al centro dell'attenzione dopo aver esternato su Instagram il suo malumore attraverso una parola, "rispetto". Nello spazio dei commenti, le "incursioni" di Vigorito e Tachtsidis avevano aggiunto pepe. Subito si è scatenata una ridda di interpretazioni, la maggior parte delle quali naturalmente centrata sulle dinamiche del calciomercato: non è un mistero infatti che il centrocampista sardo sperasse di rimanere in serie A.

Il calciatore ha esordito dichiarando: "Ho parlato con la società, come sempre accade: posso dire che è stato un mio errore, lo riconosco, nei modi e nei tempi. Il presidente e il direttore sono stati molto bravi a farmi capire dove avevo sbagliato. Una situazione mi causava sofferenza, ora mi auguro di poter concludere qui la mia carriera e sono strafelice di poter finire qui la mia carriera. Ho un rapporto viscerale con questa terra e sono sicuro che da entrambe la parti ci sia la volontà di andare avanti: anche nelle migliori storie d'amore ci sono momenti particolari".

Sticchi Damianiha spiegato: "Il suo messaggio sui social rischiava di generare un equivoco più grosso di quello che era. Non era lo strumento per sollecitare un incontro sulla società, ma si è creata l'occasione per ritrovarci tutti perfettamente allineati, ora voltiamo pagina. Avevo già visto contro l'Ascoli, a mercato aperto, e ancor più oggi ho rivisto la sua determinazione: l'avventura di quest'anno è complicatissima, se iniziamo a fare confusione all'interno, avremo poche possibilità. Ora il problema è definitivamente superato. Lo abbiamo a pieno servizio, da capitano, con le qualità che tutti gli riconosciamo". 

Pantaleo Corvino ha chiosato: "Ho pensato subito che queste cose ci aiutano a crescere. Dobbiamo migliorare e queste occasioni sono d’aiuto. Conosco Marco, la sua famiglia: so che è un ragazzo leale e quando ha usato quella parola, rispetto, tutto potevo pensare tranne che volesse offendere qualcuno. C'è chi, di quella parola, ne fa una ragione di vita. Marco, con molta onestà lo ha capito". 

ll caso Tachtsidis

La parte più consistente della conferenza è stata dedicata ad un altro "caso" emerso in chiusura di mercato, quello di Panagiotis Tachtsidis. Lo ha illustrato il presidente: "Il venerdì, giorno prima della partita di Ascoli, sono andato in ritiro e Panagiotis ha chiesto di potermi parlare. Va tenuto presente che quella mattina avevamo ceduto Petriccione, per cui si era scelto di puntare su Tachtsidis per quel ruolo. Se ne era discusso anche col calciatore stesso. In maniera onesta lui mi ha detto di aver ricevuto un'offerta a suo dire molto importante da un club dell'Arabia Saudita, il Damak Fc, cioè un biennale pesante - con noi ha un altro anno alle stesse cifre dela serie A, come da accordi quando lo prendemmo -. Ha chiesto quindi di essere ceduto, garantendomi che se fosse stato chiamato in causa il giorno dopo, avrebbe fatto il massimo, cosa che effettivamente è avvenuta".

Il massimo responsabile del club ha aggiunto: "Il calciomercato in Arabia Saudita termina dopo il nostro. Io gli ho spiegato, rispettando la sua posizione, che il mio sogno era disputare il campionato con la rosa che avevamo deciso di costruire. Abbiamo quindi chiesto che quel club facesse un'offerta al Lecce, cosa che non è mai accaduta: lo stesso Tachtsidis ci ha detto che non avremmo ricevuto offerta, perché la prassi da loro è quella. Io ho risposto che comunque avremmo cercato nei due giorni restanti di mercato per trovare alternative, sempre a condizione che avessimo ricevuto una proposta dai potenziali acquirenti. Una volta a Milano, dopo un paio di tentativi andati a vuoto, lo abbiamo chiamato per spiegargli che ci avevemo provato, che non avevamo ricevuto nulla dal club: questo accadeva alle 17 del lunedì. Evidentemente ha preso male la notizia: la reazione di pancia serve solo ad alimentare chiacchiere inutili. Io capisco il ragazzo che aveva una ghiotta opportuntià per chiudere la carriera, ma la società si è comportata in modo rigoroso, cercando di accontentarlo ma senza accettare qualsiasi cosa. Non può passare che il club si mette nelle mani di chiunque. C'è rammarico per la sua reazione, non per il malessere che è legittimo. Le soluzioni per andare avanti ci sono, certamente i comportamenti delle ultime ore non aiutano, ma io spero che si possa ricomporre la situazione". Al momento il club non ha preso provvedimenti disciplinari.

Pantelo Corvino ha infine offerto la sua versione: "Quando è tornato dopo l'isolamento in Grecia per Covid, gli ho dato il benvenuto e gli ho chiesto della sua disponibilità. La sua risposta è stata così sincera che mi ha detto di essere più che pronto a ripartire, pur ammettendo di aver avuto qualche esitazione dopo la fine del campionato scorso. Ci siamo confrontati in maniera positiva, tanto che lui ha capito la nostra esigenza di allungare il contratto, in modo da farlo diventare meno oneroso: gli ho proposto un triennale, lui si è riservato di pensare al biennale come alternativa. Quando poi venerdì mi è stato detto dell'offerta, sono rimasto basito nel sapere che per il club non c'era alcuna contropartita. Io mi sono comunque prodigato, ma non ho trovato un sostituto all'altezza. Ho fatto denunciare alla Fifa questo club, il Damak che si è permesso di fare un'offerta al calciatore senza interpellare noi. Come sono legittime le sue ambizioni, lo sono anche le nostre. Da domani vogliamo che si parli di calcio, abbiamo convocato queste conferenza per stroncare qualsiasi altra voce. Io mi auguro che il ragazzo possa tornare a essere quello determinato e gioioso che ho conosciuto nei primi giorni"

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