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"Nostra figlia stava annegando". Padre la salva grazie alle manovre di Pbls

Alessandro Marzo, di Novoli, racconta la sua esperienza, terminata con la gioia di aver recuperato la sua Aurora, di 3 anni. Tramite anche la tempestività di bagnino e 118. Ed esorta i genitori: "Fate i corsi di primo soccorso"

NOVOLI – Aurora, 3 anni appena, è in Pediatria, al “Vito Fazzi” di Lecce. E’ ancora sotto osservazione medica, ma ha passato una notte tranquilla e non avrà conseguenze in seguito a questa terribile disavventura. Ed è questo l’importante. Perché Alessandro Marzo, parrucchiere di Novoli, sua moglie Sabrina e tutta la loro famiglia, hanno vissuto uno di quei momenti che non si augurano a nessuno. “Neppure al peggior nemico”, commenta l’uomo.

Erano in piscina, ieri pomeriggio. E’ stato un attimo. I giochi nell’acqua, la spensieratezza, poi il film che si blocca all’improvviso su un singolo fotogramma: Aurora immobile, sul fondo. Ed è proprio grazie alla sua prontezza di riflessi del papà, ma anche alla tempestività dei soccorsi (bagnino in primis e poi operatori  del 118, arrivati sul posto in meno di cinque minuti con l’ambulanza) che questa storia si può raccontare con un sospiro di sollievo.

Soprattutto, è grazie ai  corsi di Pbls (Paediatric basic ife support). Li ha frequentati, nel suo caso, tramite l’associazione Fare verde di Novoli, di cui è stato in passato tesoriere. E vuole che la sua storia si racconti perché sia da monito per tutti i genitori: “Vorrei far capire quanto sia importante conoscere le manovre di primo soccorso, sia per noi, sia per gli altri. Io oggi ho salvato mia figlia. Io oggi ho salvato una stella. Una stella che brillerà più di tutte le altre”.

Erano le 14 circa di ieri. Alessandro si era recato con moglie, madre e sorella presso un agriturismo della zona di Trepuzzi proprio per portare la bimba a fare un bagno in piscina. Sono giornate afose, il caldo torrido è devastante. Ma in un istante, tutto è cambiato. “Non ho più visto la mia bambina. Ci siamo allarmati, ho inizio a girarmi intorno, fino ad avvicinarmi al bordo della piscina”, ricorda Alessandro. E lì ha visto la sua piccola sul fondale.

WhatsApp Image 2019-06-29 at 10.27.20 (1)-2Alessandro non ci ha pensato un istante. S’è tuffato, l’ha strappata dall’acqua e riportata in superficie. “Mi sono accorti subito che la situazione non era delle migliori. Aveva le labbra viola, gli occhi all’insù e un colorito pallido. Sono rimasto lucido e ho avuto la prontezza di stendere la bambina, piegare la testa ed iniziare il massaggio di rianimazione con delle compressione sul petto”. Tutto questo, anche con il soccorso anche del bagnino, arrivato subito con la mascherina pediatrica.

E qui sono entrati in giochi i ricordi cristallizzati nella memoria sui corsi di Bdls. Il padre e il bagnino hanno continuato le manovre davanti agli occhi impietriti della famiglia. “Fin quando la bambina ha iniziato a eliminare l’acqua ingerita e, pian piano, a prendere ossigeno e fiato”. Non meno tempestivi sono stati i soccorsi del 118. Cinque minuti, forse anche meno, dalla chiamata, come ricorda lo stesso Alessandro. “Ringrazio tutto lo staff del 118, perché sono angeli della strada”.

I sanitari hanno svolti i primi esami di routine (fra cui pressione e glicemia), poi la corsa in ospedale. Al “Vito Fazzi” Auroria è stata sottoposta a controlli e cure. E da questa mattina, quando s’è sparsa la voce di quanto accaduto fra amici e clienti della sua bottega, il suo telefono è diventato più rovente del caldo di questo scorcio finale di giugno. Una chiamata dietro l’altra, per capire le condizioni della piccola, farsi raccontare com’è andata.

Alessandro è stato un super-papà per Aurora. Ma tutti i genitori possono essere supereroi per i propri figli. Proprio iniziando a frequentare corsi di primo soccorso. Lucidità e prontezza possono fare la differenza fra la tragedia e la salvezza.  

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