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Nuove incursioni dei lupi. “Proteggere gli animali, ma nessun pericolo per l’uomo”

Dopo le ultime segnalazioni dei proprietari di aziende e allevamenti nelle zone tra Nardò e Porto Selvaggio le rassicurazioni degli esperti. Il Comune invita a rinforzare le recinzioni e a custodire gli animali. Prosegue il monitoraggio: poco meno di dieci gli esemplari nel Salento

NARDO’ - Era pressoché lo stesso periodo dello scorso anno quando le incursioni notturne di alcuni esemplari di lupo selvatico hanno messo in allarme i proprietari di bestiame e animali da allevamento anche nelle campagne di Nardò. Diversi gli attacchi tra i recinti e le greggi già in quel periodo dopo che il ritorno del lupo sul territorio salentino aveva già monopolizzato l’attenzione sul litorale di Otranto.

La storia sembra ora ripetersi sulla scorta di alcune segnalazioni e anche dalle nuove comunicazioni degli enti territoriali neretini. Alcune recenti incursioni di lupi, a danno di animali domestici e di allevamento, avvenuti in questi giorni presso residenze e aziende in prossimità dell’area del parco di Porto Selvaggio, hanno nuovamente messo in allarme i proprietari che in queste ore sono tornati a chiedere informazioni e rassicurazioni su questo fenomeno.

Gli esperti con cui collabora l’amministrazione comunale di Nardò (che ha da tempo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Provincia per il monitoraggio), e che anche in questa occasione sono stati interpellati, hanno rassicurato ancora una volta sul fatto che non ci sono pericoli per l’uomo.  Avvertendo, naturalmente, che è necessaria qualche precauzione per evitare o neutralizzare gli attacchi agli animali. Tenendo sempre presente l’esigenza di tutela del lupo, che è una specie protetta.  

“Ci preme innanzitutto rassicurare tutti” spiega l’assessore con delega ai parchi e alle Aree protette Andrea Giuranna, “sul fatto che il lupo, considerato il suo carattere elusivo, non attacca l’uomo. Coloro che frequentano Porto Selvaggio o aree isolate, i runners, gli appassionati di mountain bike o di trekking, dunque, possono stare assolutamente tranquilli. È chiaro, però, che vanno tenuti nella dovuta considerazione gli attacchi agli animali domestici o di allevamento”.

“Sulla scorta delle indicazioni degli esperti” consiglia l’assessore comunale, “occorre usare qualche misura, per esempio evitando di tenere liberi conigli e galline durante la notte, affidando il bestiame a cani adatti alla difesa, come i maremmani o i pastori dell’Asia centrale, o rafforzare le protezioni strutturali. I più anziani ricorderanno i muri paralupo delle antiche masserie del Salento”.              

Ad ogni buon conto nei prossimi giorni tecnici e funzionari dell’assessorato all’Ambiente incontreranno Giacomo Marzano, biologo, studioso della specie e responsabile del monitoraggio del lupo per la provincia di Lecce, per coordinare le azioni da intraprendere. Nonché per avviare un confronto con gli uffici della Regione Puglia per eventuali supporti economici agli allevamenti più vulnerabili.

Pochi esemplari nel Salento

La presenza del lupo sul territorio neretino segue perfettamente l’andamento delle presenze registrate sul resto del territorio italiano. Da qualche decennio la specie è tornata a popolare alcune aree grazie agli sforzi delle politiche di protezione e dopo essere stata sull’orlo dell’estinzione.

Oggi si stima che in tutta Italia vi siano circa 2mila lupi e di questi solo pochi esemplari popolano la provincia di Lecce, forse addirittura meno di una decina.

Il branco è composto solitamente da gruppi che vanno da due a sette esemplari, si muove su aree sino a 200 chilometri quadrati e non attacca l’uomo. Non vi sarebbe dunque, in linea di principio, nessuna emergenza, ma un ritorno naturale grazie al cambio di sensibilità e all’impegno delle istituzioni nella tutela della fauna selvatica.

Già avviato il monitoraggio

Già da tempo la Provincia di Lecce ha avviato, a partire dallo scorso anno, un piano di monitoraggio e gestione delle “presenze” del lupo. Un’iniziativa attuata mediante un protocollo di intesa con le aree protette e i territori della provincia in cui è accertata la sua presenza. L’azione congiunta dei diversi livelli istituzionali è finalizzata alla costituzione di un tavolo tecnico permanente per la mappatura del territorio provinciale, al fine di verificare la presenza del lupo e di individuare le misure di monitoraggio e di protezione.

Il Comune di Nardò ha aderito al piano e ha avviato tempestivamente le iniziative di progetto ottenendo già i primi dati sugli esemplari che frequentano il territorio neretino. Come detto, gli esperti che coordinano il monitoraggio rassicurano sul fatto che non vi sia alcuna emergenza, ma le conseguenze di queste recenti incursioni sono dovute al fatto che l’uomo ha abbassato la guardia facilitando l’attività di predazione del lupo.

In sostanza, servirebbe fare quello che si faceva una volta, cioè migliorare le recinzioni, custodire al chiuso gli animali domestici durante la notte, non tenere i cani legati con una catena al fine di consentire loro di difendersi, qualsiasi altra azione di buon senso nel rispetto del lupo.

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