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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Parco eolico in Terra d’Arneo, al fronte del “No” si associa anche la Provincia

Dopo il Gal anche l’assise di Palazzo dei Celestini ha espresso la sua contrarietà ai due progetti con 21 aerogeneratori nei territori di Veglie, Salice Salentino e Guagnano

VEGLIE - Si allarga il fronte contrario alla realizzazione di un nuovo parco eolico nella terra d’Arneo ricadente nei comuni di Veglie, Salice Salentino, Guagnano, San Pancrazio Salentino, Avetrana ed Erchie. Alle perplessità levate da ambientalisti, amministratori locali e dal presiedente del Gal Terra D’Arneo, Cosimo Durante, è arrivato anche il no da parte del consiglio provinciale. L’assise di Palazzo dei Celestini ha espresso all’unanimità l’assoluta contrarietà alla realizzazione di entrambi gli impianti eolici, data l’incompatibilità rilevata da parte dei consiglieri dei progetti rispetto ai valori identitari del territorio salentino.

In discussione erano le richieste da parte delle società Iron Solar Srl ed Enel Green Power Spa di installare 21 pale eoliche complessive, distribuite su due parchi eolici di 7 e 14 aereogeneratori, dell’altezza compresa tra i 165 ed i 220 metri, con una capacità produttiva di 126 Megawatt. Di tali progetti si è avuta contezza nello scorso mese di febbraio a seguito della richiesta di Valutazione di impatto ambientale che le società hanno depositato presso il ministero per l’Ambiente, propedeutica all’autorizzazione all’installazione.

Il consiglio provinciale presieduto da Stefano Minerva, ha espresso dunque la sua contrarietà sulla scorta anche del parere e delle risultanze dei lavori della Consulta provinciale sull’ambiente. Per arrivare alla posizione di diniego infatti il consiglio ha fatto propri i presupposti, l’analisi e le conclusioni riportate nelle osservazioni alla procedura di Via proposte dalla stessa consulta e allegate in particolare all’atto consiliare riferito alla proposta di Enel Green Power.

Stesse motivazioni anche nell’atto votato per rigettare la proposta di Iron Solar, (che non contiene il parere della Consulta, ma comunque l’attività è stata condivisa) in cui si sottolinea l’assoluta necessità di tutelare il paesaggio e i beni culturali-insediativi presenti sul territorio.

“Ringrazio il consigliere provinciale Fernando Leone, che si è fatto portavoce del territorio e ci ha posto all’attenzione il tema, e il consigliere con delega all’Ambiente, Fabio Tarantino, che sta portando avanti iniziative importanti con la Consulta ambientale che stanno facendo scuola anche fuori dal Salento”, ha detto il presidente Minerva, ponendo l’attenzione su “una salvaguardia e una tutela ambientale necessarie per orientare le azioni di chi, in veste istituzionale, guida il proprio territorio”.

In entrambi i provvedimenti all’ordine del giorno, si legge “che le opere previste dal progetto, per tipologia costruttiva, materiali, per estensione, per modifiche nella struttura organizzativa delle maglie agrarie e della viabilità, dei suoli e dei sottosuoli, per l’impatto visivo, acustico ed elettromagnetico generato, alterano di fatto il contesto paesaggistico-storico-rurale del territorio e dell’intero comprensorio entro cui sono previste, poiché stridono fortemente con le connotazioni rurali dei luoghi e con gli obiettivi di tutela non solo perseguiti dall’amministrazione provinciale, ma confermati a più riprese sia dal Pptr, sia dal ministero delle Politiche agricole”.

La linea di valutazione dell’assise provinciale non si discosta da quella che aveva espresso, nelle scorse settimane, anche il presidente del Gal Terra d’Arneo, Cosimo Durante.

“I due parchi eolici vanno ad insistere su un’area strategica molto importante nella Terra d’Arneo” spiega Durante, “coinvolgendo direttamente le municipalità di Veglie, Salice Salentino e Guagnano, oltre a territori ricompresi nei comuni di Avetrana, San Pancrazio Salentino ed Erchie. Una ferita che il nostro amato territorio non merita e che non possiamo permettere sia portata a compimento. Da anni siamo impegnati nella promozione di uno sviluppo davvero sostenibile, che coniughi le naturali esigenze del progresso e dei servizi alla comunità, con la salvaguardia del nostro prezioso patrimonio rurale, fortemente identitario, simbolo di cultura e tradizione, che  abbiamo il diritto di preservare. L’appello che pertanto rivolgo a tutti gli stakeholders locali, pubblici e privati, è di unirci e di inviare, ognuno,  le proprie osservazioni, come già fatto da noi, previste dall’iter autorizzativo al ministero, affinché si blocchi tale ennesimo sfregio, che, ancora una volta, ci restituirebbe un paesaggio nel quale non ci riconosciamo”.

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