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Economia

I 50 anni dello stabilimento Cnh a Lecce con lo sguardo alle sfide future

Le celebrazioni questa mattina nella zona industriale. Il 2022 è stato l'anno di maggior produzione dal 1974. Menzionate le innovazioni in tema ambientale e di sicurezza sul lavoro

LECCE – Un ulivo, fra i simboli del Salento, piantato proprio rappresentare il radicamento sul territorio. Si è aperta così la celebrazione per i 50 anni di attività dello stabilimento leccese di Cnh Industrial. Mezzo secolo di vita per una realtà che annovera oltre 800 dipendenti, specializzati nella produzione di macchine movimento terra. Forse non tutti sanno che da Lecce raggiungono i cantieri di tutto il mondo pale gommate, terne, pale gommate compatte, motolivellatrici e sollevatori telescopici. E che nell’anno in corso sono state realizzate circa 5mila e 500 macchine. Il secondo anno migliore della storia dello stabilimento, dopo il 1974.

“Cnh Industrial ha sempre creduto e crede nello sviluppo dello stabilimento di Lecce, che è un tassello fondamentale dell’azienda; per questo abbiamo incrementato gli investimenti nel plesso: in tecnologia, impianti, formazione e sicurezza sul lavoro”. A spiegarlo è Federico Bullo, responsabile del segmento Construction Cnh Industrial per l’Europa. Mentre Stefano Pampalone, President Construction Cnh Industrial ha inteso ringraziare dipendenti e management per i risultati fin qui raggiunti, superando anche le difficoltà degli ultimi anni, legate alla supply chain mondiale.

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“Come responsabile del segmento Construction a livello globale – ha detto Pampalone, a riguardo –, mi interfaccio con stabilimenti dislocati ovunque nel mondo, e posso testimoniare che il sentimento di attaccamento, di orgoglio, che si scorge da parte di chi lavora qui è particolare. I nostri dipendenti accolgono ogni nuova sfida sempre con positività, allargando le braccia a ciò che viene. Allargandole, non chiudendole. E questo per Cnh Industrial è un tratto fondamentale, che fa capire che lo stabilimento di Lecce è un ‘eterno giovane’, con voglia di fare, di affrontare nuove sfide, con lo sguardo sempre in avanti”, ha concluso.

Importante, in tal senso, è ritenuto dai vertici dell’azienda il supporto del team R&D (resarch and development, cioè ricerca e sviluppo, ndr) che proprio nello stabilimento della zona industriale di Lecce ha sviluppato il prototipo di una minipala gommata elettrica già funzionante e che nel Salento sarò messo in produzione.

Nel corso delle celebrazioni, è stato posto l’accento anche sul versante ambientale, con l’impegno dello stabilimento per ridurre l’impronta di carbonio e aumentare l’uso di energia pulita. Tanto da essersi dotato di pannelli solari fotovoltaici, mentre l’impianto di verniciatura sarà a breve sostituito con uno a polvere, con minori emissioni, nessun utilizzo di acqua e zero composti volatili. L’effetto finale sarà anche quello di migliorare la qualità del prodotto finale, grazie a una finitura più duratura che resiste meglio ai raggi solari.

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Sul versante della sicurezza sul lavoro è stata poi sottolineata l’importanza della formazione, a prevenzione degli infortuni. E, chiaramente, anche delle tecnologie. A Lecce, da quest’anno, nello stabilimento è stato installato un laser scanner che inibisce la presenza umana all’interno delle zone con robot. Di robot, nello stabilimento, ve ne sono sedici e al momento il dispositivo è stato installato su sette di questi. Si prevede di applicarlo su tutti entro dicembre. “Continueremo ad affrontare insieme le nuove sfide legate all’agenda 2030, alla riduzione dell’impronta di carbonio e alla circolarità, assicurando lavoro dignitoso, la garanzia dei diritti sul lavoro e lo sviluppo del dialogo sociale. E lo faremo insieme perché il polo di Lecce è e resta fondamentale per Cnh Industrial”, ha chiuso Federico Bullo.

Per i 50 anni dello stabilimento, erano presenti anche vari rappresentanti delle istituzioni, fra cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore della Regione allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, e l’assessore allo Sviluppo economico, Paolo Foresio. Presenti anche l’arcivescovo Michele Seccia e Angelo Corallo, quest’ultimo professore del dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento, ateneo che ha con lo stabilimento una partnership di lunga data.

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Le dichiarazioni

“Festeggiare i 50 anni di attività è un traguardo straordinario soprattutto in questo complicato momento storico – ha dichiarato l’assessore Delli Noci -. Si tratta di una società che ha investito negli anni ‘70 nel nostro territorio e che continua a farlo ancora oggi intercettando anche misure regionali in grado di favorire lo sviluppo industriale sostenibile, l’innovazione dei processi e la formazione dei più giovani. Ed è proprio in questa direzione che si sta andando per esempio attraverso lo strumento finanziario regionale del Contratto di Programma, con cui l’azienda intende realizzare sistemi di validazione e di produzione innovativi con un investimento di circa 25 milioni di euro o ancora con un ulteriore investimento che renda questa realtà energeticamente autosufficiente. Un passo importante verso il futuro lo compiremo con la creazione di un’Academy finalizzata a formare i giovani ai mestieri manuali ma anche tecnologici, un centro che nascerà a supporto di tutto il comparto industriale salentino e pugliese che oggi più che mai necessità di nuove professionalità”.

“Visitare questo stabilimento oggi accarezza il cuore - ha detto Loredana Capone, presidente del consiglio regionale -. Ne abbiamo vissuto le sofferenze e poi il rilancio, una, due, tre volte. Adesso finalmente lo vediamo pieno, di persone e macchinari all’avanguardia. Vuol dire che gli investimenti nella ricerca, nell’innovazione, frutto di tanto talento e dedizione di persone che ci hanno creduto, hanno funzionato, hanno prodotto le commesse attese”.

Il sindaco di Lecce, con un post, ha ripercorso la parabola dello stabilimento: “Per noi tutti è stata nel tempo Fiat Allis, poi più recentemente New Holland. Nei fatti una realtà produttiva fortemente legata al territorio, nata con i piani di investimento nel Sud degli anni 70. Ha attraversato trasformazione del mercato, vicende societarie alterne, inevitabili processi di ristrutturazione rimanendo però sempre protagonista sulla scena globale. Oggi è l'unica azienda in Europa a produrre questa tipologia di macchinari venduti in tutti il mondo. Qui nel cuore della nostra provincia, a pochi minuti dal centro città. Un risultato non scontato che va a merito di proprietà, manager, quadri, operai, sindacati che rappresentano un patrimonio di cultura del lavoro preziosissimo. Porgere a loro il mio augurio per questo cinquantennio è stato anche un modo di rendere onore a tutti colori che dal 1972 hanno lavorato in quello stabilimento”.

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