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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Martano

“L’anno che verrà”: la Cisl s’interroga sul futuro occupazionale nel Salento

A Martano si svolgerà il Consiglio generale tematico del sindacato. La segreteria generale Ada Chirizzi: "Nel Mezzogiorno ancora bassa qualità del lavoro e alta percentuale di part time involontario"

MARTANO – I numeri possono fornire un’idea falsata della realtà, se letti senza osservarli dalla giusta prospettiva. Ed è attraverso questa sorta di lente d’ingrandimento che la Cisl di Lecce proverà a fare il punto sul lavoro, oggi, nel Salento e di cercare di capire come si evolverà il quadro nel prossimo futuro. “L’anno che verrà. Lavoro e territorio – Progettare e governare il cambiamento” è il leitmotiv del Consiglio generale tematico del sindacato, che domani, lunedì 18 dicembre, si svolgerà a Martano, presso l’auditorium dell’istituto d’istruzione secondaria superiore “Salvatore Trinchese”.

Dopo i saluti di Alieta Sciolti, dirigente dell’istituto ospitante l’evento, seguiranno gli interventi di Ada Chirizzi, segretaria generale della Cisl di Lecce, Fabio Tarantino, sindaco di Martano, e Antonio Castellucci, segretario generale della Cisl di Puglia.

“Lo scorso anno – afferma Ada Chirizzi – lo abbiamo voluto riservare ad un approfondimento sulle povertà, assieme a Caritas Lecce e con l’ausilio del filosofo Franco Riva. Con loro – ricorda – ci siamo misurati sulla multidimensionalità di questo fenomeno, diffuso e pervasivo, che interroga sempre più anche il mondo del lavoro”.

“Oggi – prosegue la segretaria generale – proviamo a tracciare un quadro del nostro Salento, dell’attuale situazione e di quello che si configura all’orizzonte. Per quanto riguarda i livelli occupazionali – illustra –, la provincia di Lecce nell’anno che sta per chiudersi ha fatto registrare una ripresa addirittura superiore alle medie regionale e nazionale; si pensi che nell’ultimo triennio (settembre 2020 – settembre 2023) il numero degli addetti è aumentato del 15,9 per cento a Lecce e provincia, vale a dire una media annua del 5,3 per cento, ma nell’ultimo anno, a causa dell’inflazione e dell’incremento dei costi di produzione, la crescita è rallentata e si è fermata al 3,3 per cento”.

“Per chi, come noi della Cisl, ogni giorno incontra tanti volti e tante storie, il dato va ulteriormente qualificato”, sottolinea Ada Chirizzi. “Perché la sola crescita nel numero non è sufficiente. Basti pensare che nel settembre scorso, a fronte di un Pil allo stallo, si sono registrate delle performance di rilievo per quanto attiene l’occupazione. E allora c’è da chiedersi: che lavoro stiamo creando? Come evidenziato dal recente Rapporto Svimez – aggiunge –, nel Mezzogiorno si continua a registrare bassa occupazione e bassa qualità del lavoro, con un’alta percentuale di part time involontario, con oltre 25 punti di scarto rispetto al centro nord”.

“Passando agli aspetti demografici e sociali – prosegue nell’analisi la segretaria –, come non interrogarsi sulla crescente denatalità e sul progressivo invecchiamento della popolazione, fenomeni cui si associa l’abbandono del territorio da parte di migliaia di giovani. E dunque, come riconvertire questo preoccupante trend? A quali politiche e misure di welfare per il presente e per il futuro stiamo pensando? Stiamo camminando ‘insieme’ verso il cambiamento necessario o ci stiamo irrigidendo su posizioni precostituite?”.

“Il nostro ultimo congresso ha posto al centro il tema dell’esserci per cambiare. Ci avviamo verso il nuovo anno consapevoli che occorre anche saper cambiare per esserci, affinando la nostra capacità di lettura delle dinamiche sociali, demografiche, economiche per ricercare, in raccordo con i tanti soggetti del territorio, nuovi percorsi e nuove risposte. Insieme è il termine che deve a nostro parere connotare il tempo che viene. Tanto lavoro ci attende per progettare e governare il cambiamento”, la sua conclusione.

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