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Manifattura pugliese, la ripresa ritarda. Nel Salento chiudono 83 imprese

Nell’ultimo trimestre, tra gennaio e marzo 2015, in Puglia si sono «perse» 277 attività manifatturiere. Lo ha evidenziato uno studio divulgato dal Centro studi Confartigianato. La provincia leccese seconda per il numero di attività che hanno chiuso battenti

LECCE – Il manifatturiero pugliese cede ancora terreno, ma la caduta sembra rallentare. Nell’ultimo trimestre, tra gennaio e marzo 2015, in Puglia si sono «perse» 277 attività manifatturiere, pari ad una flessione dell’1,6 per cento. Ve ne erano 17mila e 109. Oggi sono 16mila e 832. Rappresentano il 23,4 per cento della totalità delle imprese artigiane della Puglia. E’ quanto emerge dalla quarta indagine condotta dal Centro studi di Confartigianato imprese Puglia su dati Unioncamere - Infocamere.

Si sono perse 55 fabbriche di prodotti in metallo, ma in caduta anche l’industria del legno: 43 unità in meno, pari al 2,5 per cento. Le imprese che si occupano di «confezioni di articoli di abbigliamento» sono mille e 757, mentre prima erano mille e 799: il saldo negativo è di 42 unità, pari al 2,3 per cento.

Stesso calo percentuale per le fabbriche di articoli in pelle (da 302 a 295) e nel settore delle fabbriche di apparecchiature elettriche: meno 3,3  per cento: passano da 183 a 177.Le fabbriche di mobili sono diminuite del 3 per cento (da 640 a 621), mentre l’industria tessile ha «perso» 13 imprese. In termini di punti percentuali, il Salento ha pagato lo scotto della crisi soprattutto nel settore della fabbricazione di autoveicoli e rimorchi: una delle quattro imprese ha chiuso battenti, che si traduce in un 25 per centoi.

Non è andata diversamente nel settore della lavorazione della gomma, con un decremento del 6,1 per cento: le ditte passano da 49 a 46 rispetto all’anno precedente. Il settore dell’abbigliamento perde, inoltre, 27 laboratori. Dopo la provincia di Taranto, quella leccese risulta la più colpita, aggiudicandosi il secondo posto dell’infelice “podio”. Tra le zone della Puglia, invece, quella che ha accusato meno variazioni è l’area del Brindisino: lì le imprese che hanno chiuso sono in tutto 12, a fonte delle 83 del Salento dove, tuttavia, ve ne sono concentrate maggiormente.

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