rotate-mobile
Cultura

Terzapagina. “Il peggiore”, libro sulla peculiare parabola di Massimo D’Alema

È uscito per Chiarelettere il testo del giornalista Giuseppe Salvaggiulo, sulla figura più discussa della sinistra italiana: la storia di un uomo che voleva sconfiggere Berlusconi ed ha contribuito alla sua ascesa politica

"L'uomo più intelligente della sinistra", "un fine politico", "uno stratega", "inciucista di professione", "il baffetto": si è detto tutto e il contrario di tutto su Massimo D'Alema, si sono sprecate definizioni e interpretazioni. Si continua ancora oggi a dividersi su quello che probabilmente resta il personaggio più discusso della sinistra italiana, salutato da alcuni come il "Lìder Maximo" e da altri come la zavorra di cui doversi liberare.

Quel "Dì qualcosa di sinistra" di morettiana memoria ha segnato un'epoca e ha provato a circoscrivere un personaggio così controverso, da risultare stimato dagli avversari che si prefiggeva di combattere ed inviso ai "compagni" delle battaglie da condividere. Ma sempre con la sensazione che, alla fine, nelle scelte che contano il suo zampino ci sia.

C'è questo e non solo nel ritratto stilato dal giornalista de "La Stampa", Giuseppe Salvaggiulo, che, per Chiarelettere, pubblica un testo, "Il peggiore", che affronta la peculiare parabola (biografica, psicologica, politica) di Massimo D'Alema: il teorico del riformismo del vecchio Pci, che ha rivendicato il primato della politica, riducendola a mero tatticismo, che voleva sconfiggere Berlusconi e ha contribuito al suo arricchimento. Che lo riteneva eleggibile e lo dichiarava apertamente, ma che, alla prova dei fatti, gli ha garantito l'ascesa politica e non solo. Che idolatrava un partito che ha contribuito, secondo molti, a distruggere.

Singolare già nel titolo, che imprime un giudizio evidente sul personaggio, questa rilettura dell'uomo che ha partorito l’Ulivo e l’ha ammazzato in culla, proclamandosi erede di Berlinguer, ma circondandosi di affaristi, coltivando passioni non certo popolari, è destinata a riaccendere la discussione intorno alla figura di D'Alema.

È la storia, insomma, di un uomo che spiega perché oggi la sinistra scambia la richiesta di politica per antipolitica, ritrovandosi senza più una storia e senza una nuova identità. Non è un caso che la frase che meglio riassume quella modifica genetica su un partito sia affidata dall'autore ad una esternazione proprio di Silvio Berlusconi, che, nel 2011, dichiarava: “I comunisti ci sono, ci sono, si sono imborghesiti. Indossano capi firmati, scarpe fatte su misura. Pasteggiano a caviale e champagne. Una volta andavano nelle Case del popolo, adesso frequentano i salotti più chic”.

Giuseppe Salvaggiulo ha scritto "La Colata. Il partito del cemento che sta cancellando l'Italia e il suo futuro" (Chiarelettere 2010), e "Flop. Breve, ma veridica storia del Partito Democratico" (Aliberti Castelvecchi 2009).

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Terzapagina. “Il peggiore”, libro sulla peculiare parabola di Massimo D’Alema

LeccePrima è in caricamento