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Domenica, 28 Aprile 2024
Su iniziativa del Comune di Galatone / Veglie / Via del Convento

“Mahsa”, un’opera simbolo della lotta delle donne per la libertà a Veglie

Esposizione nell’edificio della scuola secondaria di primo grado di Veglie dell’opera dell’artista Giuseppe Manisco dedicata alla figura di Mahsa Amini uccisa per non aver indossato il velo

VEGLIE - Lunedì 6 novembre, alle ore 10, presso l’edificio della scuola secondaria di primo grado dell’Ics “P. Impastato” di Veglie, in Via Convento, sarà inaugurata l’esposizione dell’opera Mahsa, alla presenza della dirigente scolastica Daniela Savoia, del sindaco, Maria Rosaria De Bartolomeo, dell’assessore alle pari opportunità del Comune di Galatone, committente e proprietario dell’opera, Pina Antico, e del suo autore, Giuseppe Manisco.

Alla cerimonia di inaugurazione dell’esposizione parteciperanno, con letture, riflessioni e canti, le alunne e gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado.

L’opera è stata fortemente voluta dall’assessorato alle pari opportunità del Comune di Galatone “come simbolo della lotta delle Donne per la libertà”, come ha precisato l’Assessore Antico. L’estro creativo dell’artista Giuseppe Manisco ha fatto ispirare l’opera alla donna iraniana da cui prende il nome, Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale del suo paese per essersi opposta alle regole della vestizione del hijab, il velo tipico delle donne iraniane.

Inaugurata un anno fa ed esposta per la prima volta a Galatone, è diventata un’installazione itinerante ed è stata accolta in vari comuni del Salento. È stata ospitata anche nel cortile di Palazzo Celestini, a Lecce, dall’Ente Provinciale durante il mese di marzo scorso in occasione della giornata internazionale della donna.

Di forma cuboidale, nero, con il lato di 2,5 metri, con delle aperture a forma di occhio sulla parte alta di ogni lato, aperture occultate da sbarre dalle quali si intravedono i volti di quattro donne, questa imponente forma geometrica è una denuncia della violenza e al contempo un appoggio morale della lotta che le donne iraniane rispettivamente subiscono e portano avanti. La sua imponenza ci induce a una presa di coscienza collettiva della millenaria brutalità esercitata dalla civiltà maschilista sulla donna.

Lo stesso autore Manisco ha messo in evidenza come l’orrore del dominio maschile, orrore che nella cultura panislamica spesso si manifesta coll’imposizione “del hijab, del niqab e peggio ancora del burqa, sconvolge le menti di chi crede nei valori universali della sacralità della persona e della sua inviolabilità”.

È opportuno ricordare che ogni anno, in Italia, mediamente, più di un milione di donne subisce violenza da parte dell’uomo e nella maggior parte dei casi l’uomo è un conoscente o un parente della vittima. Ogni anno in Italia avviene un vero e proprio “genocidio silenzioso” così come lo ha definito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’opera sarà esposta nel cortile del plesso della scuola secondaria in Via Convento e sarà visitabile gratuitamente dal 6 al 15 novembre dalle ore 8:30 alle ore 13.30.

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