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Domenica, 28 Aprile 2024
Prima tra le province pugliesi

Città più green d’Italia, Lecce risale la classifica e raggiunge il 40esimo posto

Una importante scalata del capoluogo salentino nella nuova edizione del rapporto sull’Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia su 5 macro aree e 19 indicatori: i dati migliori sui parametri di aria e sulla dispersione idrica

LECCE – Una Lecce più ecologica e attenta alle questioni ambientale: è quanto si ricava dall’indagine dal rapporto sull’Ecosistema urbano 2023, indagine realizzata da Legambiente e Ambiente Italia e diffusa oggi da Il Sole24 Ore. Il rapporto fotografa lo stato di salute dei capoluoghi di provincia attribuendo un valore ai vari indicatori, diciannove in tutto, suddivisi su macro-aree (Ambiente, aria, acqua, mobilità e rifiuti).

A dominare la graduatoria generale sono Trento, Mantova e Pordenone che risultano le città più verdi, ma per quanto riguarda Lecce si registra una sensibile scalata con il capoluogo salentino che passa dal 75esimo posto della graduatoria generale al 40esimo dopo due anni in calo e con un quoziente di riferimento di 0,606%, frutto della valutazioni sui vari parametri. Ma che diventa la prima città pugliese nella classifica e la seconda da Roma in giù.

Nello specifico delle singole voci, i dati migliori si registrano nei valori di aria e acqua, in particolare, sull’indicatore del Pm10 dove Lecce è prima in Italia per il minor quantitativo di microgrammi per metro cubo (l’anno scorso era 53esima); il capoluogo salentino è invece 29esimo sulle rilevazioni di ozono, scalando ben 29 posizioni, 37esimo per il biossido di azoto (un anno fa era al 44esimo posto) e 50esimo per il Pm 2,5.

La città è sul podio, al terzo posto, per quanto concerne la dispersione idrica, ovvero la differenza percentuale tra l’acqua immessa in rete e consumata per usi civili, industriali e agricoli, quando l’anno scorso era 30esima; fa da contraltare, invece, sempre per quanto riguarda l’acqua, un’alta percentuale di consumi domestici della risorsa, con Lecce al 64esimo posto (l’anno scorso era 58esima) e oltre 151 litri consumati al giorno per abitante.

Molto buono il dato anche sulla raccolta differenziata, che risulta tra i parametri in cui la città è più virtuosa, attestandosi al 33esimo posto della graduatoria di merito e con quasi venti posizioni scalate. Altro dato positivo è quello sull’infrastrutturazione per piste ciclabili con un valore di 11,1 metri equivalenti ogni 100 abitanti. Buona anche l’offerta di trasporto pubblico, con Lecce al 50esimo posto, e per i passeggeri che ne usufruiscono (53esimo posto). Un altro parametro che porta la città nella zona di metà graduatoria riguarda le isole pedonali con un 52esimo posto e 25,39 metri quadri per abitante.

I dati peggiori si registrano sul verde totale (97esimo posto e 9,7 nel rapporto metri quadrati/abitanti), sull’uso sufficiente di suolo ovvero l’indice sintetico del consumo di suolo /residenti e livello di urbanizzazione e residenti (103esimo posto), sul solare pubblico (103esimo posto e 0 di potenza installata in kw su edifici pubblici ogni mille abitanti); e ancora sul tasso di motorizzazione (81esimo posto con oltre 71 auto ogni 100 abitanti) e sulle vittime di strada (81esimo posto con 6,7% morti o feriti ogni mille abitanti).

Un 76esimo posto per i rifiuti prodotti e 546,3 chilogrammi pro capite e un 77esimo per la presenza di alberi (9,6 ogni cento abitanti).

“L’annuale Rapporto sull’ecosistema urbano 2024 di Legambiente e Ambiente Italia, giunto quest’anno alla trentesima edizione, ci consegna – commenta il sindaco Carlo Salvemini - la fotografia di una Lecce in trasformazione, che progressivamente migliora le sue performance ambientali. Siamo al 40mo posto assoluto, riuscendo in un anno a recuperare ben 35 posizioni. Prima in Puglia, la seconda nel Sud - da Roma in giù - dopo Cosenza”.

“Un risultato – prosegue - che attesta l’attenzione e lo sforzo dell’Amministrazione per garantire alla città un presente ed un futuro più attento alla qualità dell’aria, alla tutela della salute pubblica, alla salvaguardia del patrimonio arboreo, alle politiche pubbliche utili a ridurre le emissioni inquinanti e contrastare il riscaldamento urbano”.

“È una strada ancora lunga. Ma è quella giusta – conclude - e la stiamo percorrendo con il passo giusto Complimenti a noi: amministratori e cittadini. Perché è un risultato raggiunto assieme”.

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