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Martedì, 19 Marzo 2024
Green

Fridays for future. Sciopero globale, proposte locali: consegnato documento in Provincia

Il corteo, partito da Porta Napoli e diretto in Piazza Sant’Oronzo, ha visto la partecipazione di studenti degli istituti superiori con l’adesione delle principali associazioni ambientaliste del territorio. “Lotta alle emissioni e indagini epidemiologiche da Asl e Arpa”

LECCE – Meno bambini e più adulti. Meno scuole e più associazioni. Battaglia globale, ma proposte più “local”. L’eredità di Greta che si “sgretola”. Che cambia veste. La nuova (inter)faccia dello sciopero per il clima che, anche quest’anno, ha fatto scendere attivisti, studenti e cittadini in strada per il Friday for future. In mattinata, come negli scorsi anni (fatta eccezione per alcuni stop imposti dalla pandemia), in centinaia si sono dati appuntamento presso Porta Napoli, a Lecce, per dare vita a un corteo verde lungo le vie del centro.

In occasione dello sciopero globale, a soli due giorni di anticipo rispetto a quello della tornata elettorale, la comunità è confluita verso Piazza Sant’Oronzo per chiedere giustizia climatica e sociale. I portavoce del movimento green si sono armati di striscioni e cartelli per la prima volta accanto a numerose associazioni ambientaliste del Salento, per chiedere a gran voce che la l’emergenza climatica divenga la priorità di un Governo che si comincerà a intravedere a giorni.

Nel corteo che da Via Palmieri, passando per Piazza Duomo, ha poi raggiunto via Vittorio Emanuele e dunque il cuore della città si notava l’assenza dei più piccoli. Proprio i bambini, nelle scorse edizioni, erano stati i “grandi” protagonisti dell’iniziativa mondiale, accompagnati dai propri insegnanti. Discorso analogo valido anche per gli scolari delle elementari. Ha pesato dunque molto di più, nella giornata di oggi, la presenza di organizzazioni, gruppi ambientalisti e anche singole partecipazioni. Come quella di un’insegnate della scuola primaria, nel video, che ha sentito la necessità di prendere parte al corteo autonomamente.

Sciopero globale per il clima: il corteo a Lecce

Gli stessi studenti dei vari licei ed istituti superiori della città, che hanno dunque scioperato con la motivazione  ambientalista, si sono organizzati in autonomia pur avendo, in alcuni casi, discusso degli argomenti climatici tra i banchi coi propri docenti. Giunti sull'ovale di Piazza Sant'Oronzo, i portavoce locali del movimento, hanno posto l’accento non soltanto su temi di larga scala, ma anche di portata micro. Il degrado ecologico del territorio, per esempio. Un quadro poco incoraggiante che di certo non aiuta ad autotutelarsi contro gli effetti del cambiamento climatico.

Tra le criticità evidenziate nel Salento svettano le emissioni industriali e gli incendi di natura dolosa appiccati nelle campagne e lungo i litorali. Seguono, a parità di impatto, l’abbandono e lo sversamento di liquidi e rifiuti, l’avvelenamento del sottosuolo e delle falde acquifere, il consumo del suolo, impoverito peraltro dei propri nutrienti. Al termine del raduno nel centro cittadino, è stato simbolicamente consegnato presso la sede della Provincia di Lecce un documento redatto da Fridays for Future Lecce (le referenti sono Stefania Bianco ed Elsa Indiano). Nell’atto sono contenute delle richieste specifiche sottoscritte dalle associazioni che hanno aderito all’appello.

Hanno a che vedere con la desertificazione, in primis: il suggerimento è quello di un piano di rimboschimento del Salento, come quello attuato intorno agli anni Cinquanta. Procedere con la piantumazione di esemplari autoctoni. Tra le richieste, anche quelle di avviare processi di riforestazione prediligendo terreni bruciati. E, inoltre, la demolizione degli edifici abusivi, a tutela del paesaggio e della costa. La questione sollevata nel documento indirizzato all’ente è poi relativa all’emergenza roghi: il suggerimento è di istituire strategie di prevenzione del fenomeno.

Il movimento ambientalista ha inoltre chiesto a Via Umberto I un’attenzione sulle emissioni di tutti gli opifici del territori. Nello specifico: aumentare le centraline Arpa e premere sull’indagine epidemiologica, facendo confluire i dati sanitari e ambientali raccolti da Asl e Arpa sui siti istituzionali, di modo che vengano resi fruibili ai cittadini. Sono soltanto alcune delle idee rivolte alla Provincia a seguit dello sciopero, al quale hanno aderito le seguenti associazioni: Airsa, Associazione indipendente ricerca salute e ambiente;  Amnesty International Lecce;  Arci Lecce Comitato Territoriale, Casa del Popolo - Silvia Picci; Città Fertile; CleanUp Surbo – Giorgilorio; Collettivo No Tap; Coordinamento ambientale Salento (Cas); LIink Lecce Associazione studentesca; Mobius circle Aps; Noi ambiente e beni culturali di Noha e Galatina; Officine cittadine, Salento Km0; Salviamo gli ulivi del Salento; Salento bici tour; Unione degli universitari Udu Lecce e, infine, VulcanicaMente Aps.

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