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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

An solo annessa nel Pdl? Era la tesi di Destra di Base

A livello nazionale si apre una discussione sull'effettiva rappresentanza della componente ex An nel Pdl, ma nel Salento la questione era già stata posta da Destra di Base. Che intanto cresce…

LECCE - "C'era una volta poi non c'è più": lo cantava qualche tempo fa il compianto Domenico Modugno, eppure questo verso della sua celebre "Piove" sembra tornare di moda, nelle discussioni politiche di questi giorni. Il caso del momento, infatti, è quello apertosi nel centrodestra italiano, con le ultime esternazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che hanno chiaramente evidenziato il disagio della componente ex An nel contenitore del Pdl, resosi ancora più manifesto con le firme di ben 71 deputati, esclusi i membri del governo (i cosiddetti "colonnelli"), che hanno sottoscritto una lettera, nella quale si sottolinea come il ruolo della destra nel grande partito di popolo non sia adeguatamente valorizzato e dove si propone un patto di consultazione permanente tra i due cofondatori del Pdl per evitare "un cortocircuito".

La questione non è di poco conto perché, per la prima volta, anche livello nazionale e come successo già nel caso del Pd, si apre una riflessione rispetto a ciò che il Pdl doveva essere e su quanto di fatto starebbe dimostrando di essere. La componente ex An, se da un lato era consapevole di un limite numerico rispetto all'ala forzista, dall'altro confidava sul riconoscimento della propria tradizione culturale e della storia di partito, indubbiamente superiore a quella di Forza Italia, caratterizzatasi da sempre più come movimento. Il problema, dunque, è: An nel Pdl ha davvero una forza e una consistenza di pensiero, di diversità culturale e valoriale, ampiamente riconosciuta, o è soltanto un partito annesso alle esigenze di Forza Italia e al pensiero unico imperante?

La partita sembra giocarsi tutta lì, ma quanto emerso in Parlamento ha certamente evidenziato un duplice aspetto altrettanto interessante: chi riteneva che il criticatissimo Fini dell'ultima fase fosse solo, dovrà ricredersi in quanto i numeri dicono tutt'altro ed hanno una solidità tale da incidere sui numeri di stabilità stessa del governo, che, per dirla tutta, non viaggia proprio dentro il suo momento migliore; in seconda istanza, si rileva come la questione sia molto più sentita di quanto potesse sembrare a prima vista e potrebbe essere il punto di non ritorno su cui far crescere o meno la modernità di un partito, che si prefigge l'obiettivo di essere anche un laboratorio di pensiero e di dibattito culturale e politico.

Ed è certamente interessante riscontrare come la questione, apertasi a livello nazionale, in realtà abbia avuto nei mesi scorsi una sensibile anticipazione di tempi e di riflessione nel Salento, con la nascita dell'associazione politico-culturale Destra di Base, che del tema dell'effettiva rappresentanza di An, con tutto il tessuto dei suoi valori e della sua tradizione, nel Pdl, ha fatto la sua ragione di vita e la sua battaglia principe, chiedendo a più riprese che non si lasciasse dominare nel contenitore la prospettiva del "pensiero unico". Destra di Base, diversi mesi dopo la sua nascita, e dopo aver stimolato in tal senso un dibattito serio sulla questione continua a crescere e a raccogliere attestati di stima: ed anche questo è sintomo di come gli ex An soffrano il mal di pancia di vedere ridotta la storia di un partito a mero orpello di una formazione, svuotata proprio di contenuti politici.

"Abbiamo necessità di strutturarci per dare forza e dignità alla destra salentina di An nel Pdl - dichiara Adriano Napoli, responsabile dei Circoli Destra di Base, dopo l'apertura di due nuovi circoli a Castrignano del Capo e a Taviano - a queste prime due inaugurazioni seguiranno quelle degli altri circoli territoriali di tutti i paesi in cui abbiamo nostri referenti e a fine ottobre è prevista una conferenza programmatica provinciale a Lecce. Siamo presenti e fortemente radicati anche in altre provincie pugliesi e presto anche in queste realtà territoriali ci struttureremo per ottimizzare il nostro impegno a tutti i livelli".

"Destra di Base - spiega Napoli, intervenendo nel dibattito apertosi anche a livello nazionale all'interno degli ex An - si propone come riferimento della destra militante, valoriale, sociale e comunitaria, che facendo proprio il documento indirizzato a Berlusconi firmato da 71 parlamentari del Pdl ex An concepisce il Pdl come un partito ‘del pensare', allenato alla discussione, con una solida e visibile democrazia interna, adeguatamente strutturato a livello centrale e territoriale. Anche Destra di Base quindi rivendica a livello provinciale un ‘patto di consultazione permanente' con vertici del Pdl e ritiene questa una condizione indispensabile per evitare il rischio di un pericolosissimo corto circuito interno nel Pdl salentino ed affrontare nel migliore dei modi le prossime difficilissime sfide elettorali, consapevoli che l'elettorato di destra è ovunque un elemento indispensabile per le vittorie della coalizione".

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