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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Approvato bilancio. Giro di boa nel cuore della notte

Una discussione durata quasi quattro ore, poi, alla fine, il bilancio di previsione 2010 è stato approvato dalla maggioranza. E Perrone attacca l'opposizione: "Mai con il sindaco". E Rotundo replica

LECCE - S'è conclusa verso mezzanotte, a Palazzo Carafa, la seduta del Consiglio comunale su un tema decisamente caldo: il bilancio di previsione 2010, riferito al terzo anno dell'amministrazione Perrone. Un "giro di boa", come l'ha definito il primo cittadino, orientato verso il rispetto del patto di stabilità, con l'obiettivo dichiarato di rilanciare la politica del Comune per essere sempre più vicini ai leccesi. Un programma che punta a "spendere meglio", per coniugare il processo di consolidamento strutturale dei conti pubblici con il sostegno al rilancio economico. Quattro ore di intense discussioni tra maggioranza e opposizione hanno preceduto la votazione, nella quale, con 25 suffragi favorevoli e 11 contrari, il bilancio è stato approvato.

Prima di inoltrarsi nei dettagli del bilancio, il sindaco Paolo Perrone, però, ha voluto fare un excursus dei punti salienti del suo mandato fino ad oggi, non esitando a criticare pesantemente l'operato dell'opposizione. "Quando mi fu offerta la candidatura a sindaco di questa città - ha spiegato - sapevo benissimo che in caso di elezione non avrei fatto una passeggiata, ma anzi avrei dovuto tentare di portare a termine un'opera difficilissima: recuperare una situazione economica disastrosa. Una preoccupazione, la mia, parzialmente mitigata dal legittimo auspicio di poter amministrare con il supporto intelligente e responsabile della minoranza in Consiglio. Immaginavo un'opposizione in grado di calibrare il suo ruolo sulla base delle profonde esigenze che definirei di solidarietà comune. Invece - ha sottolineato - quest'opposizione guidata da Antonio Rotundo, alla prova dei fatti e del tempo, è stata sin dall'inizio ben altra cosa: oltranzista fino alla cecità e mai con il sindaco e la maggioranza o dalla parte dei cittadini e del bene comune".

"E non avevo ancora fatto i conti con il più imprevisto degli avversari - ha aggiunto -, e cioè il drappello dei pezzi consistenti della mia stessa maggioranza, ed in particolare il gruppo dei consiglieri oggi di Io Sud, prima attenti a non evitarmi mai le difficoltà, dopo scientificamente predisposti ad opporsi alle scelte del sindaco e della Giunta". Una critica pesante quella del primo cittadino leccese, che ha poi voluto precisare le anomalie del ruolo che, a suo dire, avrebbe rivestito in questi tre anni: "Ho fatto il commissario dell'emergenza, ho fatto l'idraulico che ripara i tubi rotti, il sarto che mette le pezze agli abiti strappati, ho fatto il meccanico che mette a posto gli ingranaggi inceppati. Ho perso la serenità personale e qualche volta non ho dormito la notte. Mi sarebbe piaciuto, viceversa, fare il sindaco: progettare, costruire, programmare, contando su disponibilità economiche. E' stato un cammino anomalo per certi versi, ma che ci ha consentito comunque di raggiungere qualche importantissimo risultato. A cominciare dal pareggio di bilancio della Lupiae, un traguardo impensabile tre anni fa, passando per la rinegoziazione del contratto dei Boc, che ci consentirà un risparmio di circa 4 milioni e mezzo annui sulla rata, e finendo con via Brenta, scongiurando il protrarsi dei danni di un contratto capestro e forse truffaldino".

"In questi tre anni - ha continuato - abbiamo coperto spese maturate negli anni precedenti per oltre 21 milioni di euro. Se non avessimo dedicato tutto il nostro tempo e tutte le nostre risorse, umane, tecniche e politiche, a queste situazioni, se non fossimo intervenuti su quello che abbiamo trovato, se non avessimo messo riparo ai danni del passato, il Comune di Lecce sarebbe già da tempo in dissesto".

Il capogruppo del Pd, Antonio Rotundo, chiamato in causa dalle dichiarazioni di Perrone, ha preso la parola per primo, accusando Perrone di essere un "disco rotto", perché capovolgerebbe la verità dei fatti. "I cittadini - ha detto, rivolgendosi al primo cittadino - non possono accettare di veder recitare due parti nella stessa commedia. Quando ha vinto le elezioni non lo ha fatto sulla base di una politica di risanamento, non ha messo in premessa che la situazione del bilancio era sull'orlo del dissesto. Il mio pensiero è che la solidità della maggioranza è molto legata alla promessa di rimpasti, perché non la vedo, non la sento coesa su questo progetto di risanamento".

"Inoltre - ha continuato - senza il ruolo responsabile di quest'opposizione il consiglio comunale non avrebbe approvato tante delibere importanti e la maggior parte delle commissioni senza la nostra presenza non avrebbero neanche raggiunto il numero legale per discutere. La nostra opposizione, quindi, contrariamente a quanto lei dica - rivolgendosi in prima persona a Perrone -, è costruttiva". Poi, in risposta alle questioni della Lupiae Servizi, dei Boc e di via Brenta: "I nodi arrivano sempre al pettine. Il sindaco è stato corresponsabile delle scelte disastrose della Lupiae, di via Brenta e dei Boc e ora dovrebbe assumersi la sua parte di responsabilità e non prenderne le distanze. Se quest'opposizione fosse stata ascoltata - ha concluso Rotundo - noi oggi non avremmo questi bilanci".

Il documento del Comune.

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