Chiusura ospedale, apertura al dialogo e ricorso al Tar
Il sindaco Silvio Astore ribadisce la volontà di trovare una soluzione alternativa a quella del piano di riordino varato dalla giunta regionale, ma conferma il ricorso alla giustizia amministrativa
Redazione
19 febbraio 2011 10:54
POGGIARDO - L'altalena di dichiarazioni dell'assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore rispetto al destino del nosocomio di Poggiardo si ripercuote negativamente sulla pelle dei cittadini. Lo ha dichiarato il sindaco Silvio Astore.
Il piano di riordino ospedaliero varato dalla giunta Vendola ha provocato la reazione delle istituzioni e di gruppi di cittadini di molti centri interessati dai tagli resi necessari dal piano di rientro dal deficit sanitario che il Governo ha imposto alla Puglia.
"La chiusura del "Pispico", che ieri veniva ritenuta un errore tecnico foriero di gravi criticità per le popolazioni dell'intera area adriatica - ha aggiunto - oggi sembra passare in secondo piano, sacrificata sull'altare dell'intangibilità del piano di riordino".
Il primo cittadino del comune salentino ha rinnovato la disponibilità al confronto per trovare una soluzione che non penalizzi eccessivamente l'ospedale che serve un bacino che va ben oltre quello di Poggiardo.
Confermato tuttavia anche il contenzioso in sede giudiziaria: il ricorso al tribunale amministrativo è stato affidato all'avvocato Carlo Ciardo e verte su tre punti sostanziali: l'esclusione degli enti interessati dall'iter che ha portato alla decisione di chiudere il nosocomio; le conseguenze, in termini di mancanza di posti letto per tutta la fascia adriatica; la non considerazioni degli elevati standard quantitativi e qualitativi, ben oltre i parametri stabiliti dalla Regione.
"Insieme alle altre municipalità afferenti all'ospedale di Poggiardo, continueremo a fare fronte comune - conclude Astore - affinché il legislatore regionale abbandoni la radicalità dei tagli realizzati a colpi d'accetta, per impugnare i bisturi del chirurgo ed intraprendere un percorso di programmazione sanitaria oculata e realmente rispondete alle esigenze di salute provenienti dal territorio."
Il piano di riordino ospedaliero varato dalla giunta Vendola ha provocato la reazione delle istituzioni e di gruppi di cittadini di molti centri interessati dai tagli resi necessari dal piano di rientro dal deficit sanitario che il Governo ha imposto alla Puglia.
"La chiusura del "Pispico", che ieri veniva ritenuta un errore tecnico foriero di gravi criticità per le popolazioni dell'intera area adriatica - ha aggiunto - oggi sembra passare in secondo piano, sacrificata sull'altare dell'intangibilità del piano di riordino".
Il primo cittadino del comune salentino ha rinnovato la disponibilità al confronto per trovare una soluzione che non penalizzi eccessivamente l'ospedale che serve un bacino che va ben oltre quello di Poggiardo.
Confermato tuttavia anche il contenzioso in sede giudiziaria: il ricorso al tribunale amministrativo è stato affidato all'avvocato Carlo Ciardo e verte su tre punti sostanziali: l'esclusione degli enti interessati dall'iter che ha portato alla decisione di chiudere il nosocomio; le conseguenze, in termini di mancanza di posti letto per tutta la fascia adriatica; la non considerazioni degli elevati standard quantitativi e qualitativi, ben oltre i parametri stabiliti dalla Regione.
"Insieme alle altre municipalità afferenti all'ospedale di Poggiardo, continueremo a fare fronte comune - conclude Astore - affinché il legislatore regionale abbandoni la radicalità dei tagli realizzati a colpi d'accetta, per impugnare i bisturi del chirurgo ed intraprendere un percorso di programmazione sanitaria oculata e realmente rispondete alle esigenze di salute provenienti dal territorio."
Redazione
19 febbraio 2011 10:54
