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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Ecco la delibera smarrita". Perrone: "Nulla di nuovo"

La presidente della XI Commissione Quarta (Pd), fa vedere la delibera a firma di Perrone, quando era assessore nella giunta Poli, documento che conferma la conoscenza del sindaco sul caso via Brenta

LECCE - "Ecco la delibera di giunta in cui si evince che il sindaco Paolo Perrone sapeva degli edifici di via Brenta: c'è la sua firma in calce insieme a quella degli altri assessori durante l'amministrazione Poli". E tra le mani svolazza quel documento la presidente della XI Commissione Rita Quarta (Pd), "la delibera che si era persa ma che ora è qui".

Pronta la replica di Perrone, che con una nota diramata da Palazzo Carafa sgombra il campo da equivoci: "Devo rilevare ancora una volta il tentativo del centrosinistra di spostare l'attenzione da quello che è il nodo centrale della questione, e quindi dai possibili effetti negativi che il contratto di via Brenta può comportare per gli equilibri finanziari del Comune di Lecce. Deduco che l'opposizione cittadina ha il solo obiettivo dello scandalismo e non quello di risolvere questo contratto ed evitare uno scempio finanziario per l'ente. Così come ha fatto la senatrice Poli Bortone, anche Rita Quarta adotta la stessa strategia. La sua rivelazione, infatti, non ‘rivela' proprio nulla, dal momento che avevo già dichiarato nell'intervista a L'Indiano di Telerama il 24 settembre 2009 di aver partecipato all'approvazione della deliberazione del 14 aprile 2004, nella quale è così riportato: ‘la Giunta delibera di incaricare il Dirigente del settore Lavori Pubblici e Patrimonio di prendere contatti con la proprietà So.Co.Ge. al fine di prendere in locazione l'immobile di via Brenta (….) L'Amministrazione si riserva di acquisire l'immobile in locazione finanziaria finalizzata quindi all'acquisto, il tutto subordinatamente alla disponibilità da parte del Ministero della Giustizia di far fronte interamente alle spese che si dovranno sopportare'.

"E' evidente - continua il sindaco Perrone - che non si parlò di prezzo dell'immobile. Gli assessori, me compreso, presupposero l'eventuale acquisto al valore di mercato, cosa che poi non avvenne. Anzi, feci in modo di inserire nel deliberato la clausola per la quale si subordinava il tutto al fatto che il ministero di Giustizia facesse fronte interamente alle spese, cosa che poi non avvenne".

Aggiunge il sindaco: "Risulta naturale constatare il tentativo del centrosinistra di fare speculazione politica, evidentemente perché non c'è la volontà, forse per qualche inconfessabile motivazione, di affiancare l'amministrazione comunale e risolvere il problema. Noi ci siamo assunti le nostre responsabilità di bloccare il pagamento dei canoni e adesso stiamo facendo la nostra parte per risolvere questo dannosissimo contratto, da soli, con la coscienza a posto e con il sostegno dei cittadini, che in tantissimi in questi giorni ci spronano ad andare avanti".

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