Emergenza accoglienza. Progetto di ristrutturazione del "Don Tonino Bello"
Presentato in Prefettura il programma per l'adeguamento del centro di Otranto, utile ad ospitare servizi migliori per ospitare i migranti. Parere favorevole del Comune, tocca al Ministero finanziare i lavori all'interno del plesso
OTRANTO - Una migliore accoglienza per i disperati in arrivo dal mare: è questo il senso del progetto di ristrutturazione del centro "Don Tonino Bello" di Otranto, preannunciato e presentato dalla Prefettura: a pochi giorni dal naufragio di Lampedusa, nel Salento, territorio esposto agli approdi dai vari paesi del Mediterraneo, ci si attrezza per risposte concrete al fenomeno.
L'esigenza è quella di individuare strutture temporanee di assistenza per i richiedenti asilo, viste le numerose carenze dei "Cara" presenti sui territori nazionali. Il progetto di ristrutturazione del “Don Tonino Bello” di Otranto, illustrato personalmente dal Prefetto, Giuliana Perrotta, il 4 ottobre al Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, prevede l’adeguamento del plesso agli standard di accoglienza fissati per i centri governativi.
Il plesso, divenuto luogo di identificazione dei migranti rintracciati sul territorio salentino da parte delle forze di polizia, si è trasformato di fatto, in struttura di prima di accoglienza. Per questo, nell'ottica di migliorare l’offerta dei servizi di primissima accoglienza, ristoro e soccorso sanitario, d'intesa col Comune di Otranto, il cui sindaco, Luciano Cariddi, ha dato disponibilità a cedere al Ministero dell’interno la parte della struttura utilizzata per le predette finalità.
Finanziato dal Ministero e adeguatamente ristrutturato, il centro dovrà ospitare i servizi comuni, la mensa e gli uffici delle forze di polizia, con strutture modulari di ultima generazione, in funzione di camerate, da posizionare negli spazi esterni alla struttura.