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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Festa della Repubblica, ma a Lecce il tricolore resta nel cassetto

"Festa dei cittadini", così quest'anno è stata denominata la ricorrenza del 2 giugno. Celebrazioni al Monumento ai caduti e a Palazzo dei Celestini ma in città la bandiera nazionale sventola solo sulle bancarelle

LECCE - Non ci fosse stata Giuliana Perrotta, prefetto di Lecce, la Festa della Repubblica si sarebbe liquefatta nell'indifferenza di un sabato terribilmente estivo. Nel paese, del resto, la voglia di celebrazioni era ben al di sotto del minimo sindacale: il terremoto in Emilia e, più alle nostre latitudini, l'attentato alla scuola "Morvillo-Falcone" di Brindisi, hanno scosso il sentimento popolare già messo a dura prova da una congiuntura economica che, nella migliore delle ipotesi, ancora per un anno, farà sentire i suoi nefasti effetti su consumi, redditi e soprattutto lavoro. 

C'è stato un certo malumore rispetto alla scelta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di non annullara la tradizionale parata nella capitale, anche se la caratterizzazione sobria - senza sistemi d'arma né Frecce tricolori - ha dato coerenza alle parole della vigilia del capo dello stato, indirizzate all'unità e alla solidarietà nazionale. I prefetti, in piena armonia con il vertice istituzionale, hanno organizzato come meglio hanno potuto la ricorrenza.

A Lecce, dopo l'omaggio ai caduti reso al monumento di Piazza d'Italia, il corteo delle Forze armate, di quelle di polizia, delle associazioni combattentistiche e del volontariato provinciale ha raggiunto l'atrio di Palazzo dei Celestini. Qui, effettuato l'alzabandiera a cura del gruppo scout di Lecce, è stata data lettura del messaggio inviato agli italiani dal Presidente della Repubblica e, di seguito, c'è stato l'intervento del prefetto Perrotta. La celebrazione si è conclusa con l'esposizione delle opere realizzate dai giovani sul tema "L'Unità d'Italia non ha mai fine".

Lecce ha così partecipato alla ricorrenza istituzionale e nel chiostro dei Celestini, senza dubbio, c'era il tutto esaurito tra ragazzini, autorità e i tanti turisti di passaggio. Ma sui viali cittadini, appesi alle finestre e ai balconi, i tricolori si contano sulla punta delle dita di una mano. Molti di più ne sono comparsi nei campi per gli sfollati allestiti nel modenese a beneficio delle popolazioni colpite dal sisma perché nelle tragedie, almeno qualche volte, si rinforzano i vincoli del sano patriottismo. Molti di più, di sicuro, ne compariranno qualora la Nazionale di calcio di Cesare Prandelli dovesse far bene negli imminenti campionati europei. Gli ambulanti delle bancarelle sparse in città, oggi rimaste a bocca asciutta, non aspettano altro.

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