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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Il Pd: "Nel bilancio di Lecce fin troppe criticità"

Dopo l'intervento di Salvemini, anche il Pd leccese evidenzia le criticità del bilancio di previsione 2010 del comune di Lecce: dalle spese correnti ai debiti fuori bilancio, conti sotto osservazione

LECCE - Non solo Salvemini punta il dito contro i conti pubblici del comune di Lecce, ma anche il Pd locale evidenzia le diverse criticità interne al Bilancio di previsione 2010, a partire dalla data di approvazione. Il bilancio, infatti, viene approvato ben oltre il 31 dicembre, il che, per il Pd non è di "secondaria importanza", in quanto "significa procedere nella programmazione degli interventi con una marcia ridotta": "Infatti - si legge in una nota ufficiale - l'approvazione posticipata al giorno 11 maggio 2010 comporta l'esercizio provvisorio per oltre 5 mesi, con la conseguenza che si possono effettuare spese in misura non superiore mensilmente ad un dodicesimo delle somme previste nel bilancio dell'esercizio precedente. Se invece il bilancio fosse stato approvato entro il 31 maggio, si sarebbero potute attribuire tempestivamente le risorse e gli obiettivi ai dirigenti e non perdere mesi preziosi nella gestione del bilancio provvisorio durante il quale viene gestita l'ordinaria amministrazione".

Occhi puntati anche sulle spese correnti, in quanto, secondo le analisi del Pd, il bilancio sarebbe è caratterizzato dall'assenza di razionalizzazione delle spesa corrente, che evidenzia un aumento complessivo rispetto al 2009 del 5%, con oltre 5.7milioni di euro; ma sarebbe "significativo" l'incremento dell'acquisto di beni pari a 170mila euro corrispondente al 20% e soprattutto la crescita delle prestazioni di servizi pari a quasi 5.5 milioni di euro corrispondenti al 9%: "Valori - spiegano dal Pd - in contrasto con il contenimento delle spese previsto dalla Legge 244 del 2007, così come rilevato dallo stesso collegio dei revisori che invita l'amministrazione a rivedere le previsioni di spesa".

In aumento di circa 310mila euro anche la spesa per il personale, corrispondente all'1%, aggravata dalla mancata ultimazione della predisposizione della programmazione del fabbisogno del personale, prevista dalla legge 449 del 1997, la quale deve assicurare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi attraverso il contenimento della dinamica retributiva ed occupazionale: "Lo stesso organo di revisione - osservano dal Pd - lamenta di non aver potuto accertare se i documenti di programmazione del fabbisogno del personale fossero improntati al rispetto del principio di riduzione complessiva della spesa rilevando che il bilancio è incompleto di allegati obbligatori".

Ma l'aspetto più preoccupante sarebbe, per il Pd, l'equilibrio corrente richiesto dal Testo Unico Enti Locali, che viene garantito "dall'uso di entrate straordinarie" nella misura di circa 7milioni di euro, corrispondenti al 71,57% degli oneri di urbanizzazione: "Considerando - si precisa - il carattere di eccezionalità dei contributi per permesso di costruire, che tra l'altro dovrebbero servire al comune per sostenere oneri relativi ad eventuali trasformazioni urbanistiche ed edilizie, fa sì che l'amministrazione ponga molta attenzione perché il ricorso a tale risorse potrebbe venire a mancare dato appunto il suo carattere di straordinarietà e le spese correnti (comprensive di quelle fisse) potrebbero non trovare copertura".

"I suddetti valori contabili - proseguono - sono talmente ‘incerti e poco attendibili' che il Collegio dei Revisori invita l'Ente innanzitutto a ridurre la spesa che trova copertura grazie ai contributi per permesso di costruire, e a monitorare le entrate tenuto conto che l'accertamento di tale particolare voce di bilancio dipende dalle richieste di costruire il cui andamento è influenzato dall'andamento del mercato immobiliare e quindi consigliano di impegnare le spese corrispondenti solo al momento dell'accertamento dell'entrata".

C'è inoltre, a parere del partito di opposizione, una "grave irresponsabilità politico-amministrativa" nel sottostimare alcune voci della spesa corrente: i canoni di leasing relativi all'immobile di Via Brenta ("il canone annuo risulta immotivatamente sospeso"), con il suggerimento da parte del Collegio dei Revisori di costituire un fondo in cui accantonare le rate relative al leasing eventualmente dovute fino alla risoluzione della controversia, tuttavia disatteso, con lo stesso organo di controllo che avvisa sul fatto che se la transazione in atto non dovesse perfezionarsi, occorrerà provvedere immediatamente al riequilibrio del bilancio compromettendo irrimediabilmente l'erogazione di servizi indispensabili, al fine di mantenere l'equilibrio economico-finanziario complessivo; c'è la mancata nella spesa della quota capitale relativa al prestito che dovrebbe modificare la passività sottostante all'operazione di swap, comportando la chiusura della struttura derivata mediante accensione di un mutuo a tasso fisso: "Nonostante la rimodulazione finanziaria sia ancora in corso - affermano dal Pd -, il Titolo III della spesa risulta diminuito della quota capitale del suddetto prestito dell'importo di euro 5.759.404,00, senza il parere dei Revisori dei Conti i quali lamentano che la documentazione relativa alla proposta non è stata portata alla loro attenzione. Per tale motivo gli stessi evidenziano che se la rimodulazione non si dovesse perfezionare si dovrà provvedere immediatamente al riequilibrio del bilancio".

Un altro punto dolente sono i servizi a domanda (asili nido, impianti sportivi, mense scolastiche), sacrificati dall'aumento "indiscriminato della spesa corrente", ridotti al 36% con uno scarto negativo rispetto al 2009 dell'1%. Sul fronte delle entrate si evidenzia che le risorse relative al recupero dell'evasione tributaria pari a 10,7milioni di euro "sembrano sovrastimate visto la preoccupazione dello stesso Collegio dei Revisori che invita l'amministrazione a monitorare costantemente tali entrate relative all'attività di controllo e soprattutto a vincolare le previsioni di spesa ad esse collegate solo al conseguimento di tali somme". Stessa valutazione sulle entrate extra-tributarie relative ai proventi per sanzioni amministrative da codice della strada, che sono state previste nella misura di 5,7milioni di euro in quanto potrebbero essere sovrastimate. Inoltre il Pd ricorda che il Collegio dei Revisori rilevi come l'amministrazione non abbia ancora stabilito, ai sensi della legge 388 del 2000, che quota pari al 50% delle sanzioni (circa 2,8 milioni di euro) deve essere devoluta al miglioramento della circolazione sulle strade, al potenziamento ed al miglioramento della segnaletica stradale, alla fornitura di mezzi tecnici necessari per i servizi di polizia stradale di loro competenza e alla realizzazione di interventi a favore della mobilità' ciclistica nonché, in misura non inferiore al 10% della predetta quota (circa 575mila euro), ad interventi per la sicurezza stradale in particolare a tutela degli utenti deboli: bambini, anziani, disabili pedoni e ciclisti.

Infine ci sono i debiti fuori bilancio non riconosciuti, così come gli stessi Revisori dei Conti fanno emergere: dalla sentenza di condanna controversia Publimpianti srl/Comune di Lecce (con il pagamento di 308mila euro a titolo di lucro cessante da pagare nel 2010), al Decreto ingiuntivo notificato dal Consorzio Asi (il comune di Lecce veniva condannato a pagare oltre 674mila euro, di cui 265mila a titolo di interessi da iniziare a pagare nel 2010); dall'atto di precetto notificato da Leadri srl al Comune ( con il pagamento di 14milioni di euro): "A tal proposito - dichiarano dal Pd - si fa presente che nella relazione previsionale e programmatica si parla di transazioni, tuttora in corso, che potrebbero sfociare in un accordo per la somma di 11,5milioni di euro. Ma è sconcertante rilevare che di tale transazione di una posizione debitoria pesantissima i Revisori dei Conti non sono in possesso di alcuna documentazione attestante l'accordo".

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