rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

La svolta Boccia non risolve i nodi del centrosinistra

Si plaude alla mossa dell'Udc, ma nel Pd restano voci critiche sul metodo della designazione dell'economista. Resta da capire cosa faranno Vendola e la Poli. E Prc si dissocia dal Partito democratico

BARI - La svolta di ieri, annunciata dall'Udc, ossia l'intenzione di allearsi alle regionali col Pd intorno al nome di Francesco Boccia, ha dato una scossa all'intero quadro politico pugliese: all'economista di area lettiana è affidato il compito di ricompattare il partito e presentare una coalizione forte, che sia alternativa a quella del governo uscente. L'Udc ha parlato chiaro: se Vendola vuol far parte di questo progetto, lo faccia pure, ma dallo scudo crociato nessuno gli corre dietro, soprattutto se pretende di essere il candidato della coalizione.

Il problema politico nuovo si chiama, invece, Adriana Poli Bortone: dalle scorse provinciali, infatti, la senatrice era stata una delle fautrici insieme all'Udc del laboratorio Brindisi e dell'ipotesi di un grande progetto per il Sud, che mettesse insieme tutte quelle forze politiche, in grado di dar peso a quell'idea. Oggi la Poli, ad un passo dalla possibile candidatura nel centrodestra (anche se Mantovano ha assestato una brusca frenata all'operazione), resta in bilico, sorpresa dal ritorno di fiamma dei centristi per l'alleanza del mezzogiorno. Si parla persino dell'eventualità che corra da sola con una propria lista.

E poi c'è Vendola, che continua a non spostarsi di un millimetro dall'ipotesi delle primarie, affermando di contestare il metodo usato dal Pd, per arrivare alla scelta del proprio candidato. E c'è chi nel Pd continua ad essere polemico come Cinzia Capano, che prende atto della disponibilità dell'Udc a "perdere le elezioni" e ricorda a Boccia di essere stato indicato candidato, a condizione di riuscire ad allargare la coalizione da Vendola all'Udc, senza "fare il commissario liquidatore dell'esperienza del centrosinistra in Puglia". Anche Alberto Maritati resta dell'avviso che Vendola sia una risorsa da non disperdere, chiedendo un suo coinvolgimento di primo piano nel progetto amministrativo della Puglia.

Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia, chiede a Boccia di creare ora "l'intesa con il Presidente Vendola e coinvolgere tutto il Pd", per "essere più forti e continuare a vincere in Puglia": "L'assenso - dichiara -, sia pure condizionato, a questa ipotesi di lavori che l'Udc ha voluto ufficializzare per voce del suo leader nazionale apre la strada che Boccia deve compiere in queste prossime ore. Ma proprio questa ipotesi di lavoro, voglio dire con stima al Presidente Casini, non ci farà correre il rischio di perdere se sarà coinvolto tutto il Pd e il Presidente Vendola in una scelta comune che deve vederci insieme".

A questo fine, Boccia, secondo la Capone, deve valorizzare al massimo il confronto con Vendola, concordando la strada per arrivare alle elezioni: "Al termine di questo percorso che andrà compiuto con ovvie tappe forzate - dichiara - io ritengo che l'assemblea regionale composta dai delegati votati appena due mesi fa con il metodo delle primarie sia la sede ultima dove, dopo un dibattito serio, corretto ed autenticamente democratico, ogni nodo debba essere sciolto ed il Pd riacquisti, anche agli occhi dell'elettorato pugliese, la dignità ed il ruolo che gli competono e che, per l'appunto, sono indispensabili per vincere ancora".

E arriva il commento anche della segreteria regionale di Rifondazione comunista sulla vicenda Boccia, con una nota congiunta a firma di Nicola Cesaria, segretario regionale Prc, Eleonora Forenza, Segreteria nazionale Prc e Piero Manni, capogruppo Regione Puglia Prc: "Pare vicina all'epilogo, ad un triste epilogo - affermano - la tragicommedia, il grottesco psicodramma, di cui è stato protagonista in queste settimane il Pd pugliese. La scelta (pare) definitiva sembra essere quella di sacrificare la stagione dell'alternativa in Puglia, o anche una possibilità di vittoria del centro-sinistra, a una svolta moderata e neocentrista, all'asse Pd-Udc: non a caso le prime esternazioni del candidato Boccia, con singolare mandato auto-esplorativo, già alludono ad una logica familistica e ad una equidistanza lavoro-impresa".

"In questi mesi - proseguono - non abbiamo omesso di denunciare, anche aspramente, i limiti del governo regionale, soprattutto se paragonati alle aspettative di partecipazione che si erano aperte con la stagione della primavera pugliese; di nominare le metamorfosi degenerative del ‘laboratorio Puglia'. Ma l'esito di questa vicenda, con la candidatura Boccia proposta dal Pd sostenuta dall'Udc anche a costo di perdere in Puglia e purché si rompa con la sinistra d'alternativa, conferma quanto abbiamo sostenuto in questi mesi: si vuole ‘normalizzare' ogni tentativo di continuare a costruire un'alternativa in Puglia e il ‘niet' a Vendola ha questo preciso obiettivo".

Rifondazione dice no all'allargamento della coalizione a Udc e Poli Bortone, precisando che anche "lo stesso Vendola, per la verità, avrebbe potuto negli ultimi mesi essere meno ambiguo" in materia: un no non dettato da uno "steccato ideologico", ma dalla volontà di "difendere la Puglia dai poteri forti che queste forze rappresentano". Pertanto Prc chiede che in primo luogo siano definiti i punti programmatici su cui "proseguire e migliorare l'esperienza di questi 5 anni di governo" (misure anti-crisi, difesa del territorio, sostegno al reddito e diritto allo studio, moralizzazione della sanità, no al nucleare, pubblicizzazione dell'acqua) e a Vendola di confermare la sua disponibilità ad essere il candidato presidente di "una coalizione d'alternativa, aperta a tutte le forze politiche, i soggetti sociali che credono si possa mantenere aperta una prospettiva programmatica alternativa e partecipata".

"Distanti da ogni forma leaderistica e populistica della politica - concludono - , da ogni ipotesi di americanizzazione e di ulteriore slittamento in senso bipartitico della rappresentanza, ci batteremo con tutte le forze disponibili, in Puglia come a livello nazionale, senza alcun baratto tra regole e alleanze di governo, perché non vengano escluse dalla rappresentanza i conflitti e le forze dell'alternativa".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La svolta Boccia non risolve i nodi del centrosinistra

LeccePrima è in caricamento