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Martedì, 30 Aprile 2024
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Palazzo Carafa accerchiato dai dipendenti Lupiae. “Ancora sacrifici per noi”

I lavoratori hanno atteso, numerosi, l’esito dell’incontro tra sindacati e sindaco Perrone. Sul piatto la richiesta di rinnovare il taglio sul monte ore e stipendio, utile a risanare i conti della società partecipata. Riunione aggiornata al 27 dicembre

LECCE – Si scalda il clima intorno a Palazza Carafa per via della protesta dei lavoratori della Lupiae Servizi. Sono intervenuti numerosi, questa mattina, i dipendenti della società partecipata che hanno atteso l’esito del serrato confronto tra il primo cittadino, Paolo Perrone ed i sindacati. Quella andata in scena sotto i portoni di Palazzo di Città non è stata dunque una vera protesta, quanto una fiduciosa e paziente attesa che i segretari di categoria riuscissero ad impedire il rinnovo di un contratto, a loro dire, “svantaggioso”.

Dall’inizio del 2013, infatti, ai dipendenti dell’azienda è stato chiesto di contribuire a risanare il bilancio societario attraverso un taglio sul monte ore (da 40 settimanali a 33) e sui relativi stipendi. Un sacrificio costato l’arretramento verso il part-time e sottoscritto, tra inevitabili mugugni, per la durata di un anno. Ora che la scadenza è prossima si ripropone l’ennesima prospettiva: proseguire su questa strada fino al completo pareggio dei conti.

Il piano di ristrutturazione (valido per tre anni), presentato agli inizi del 2013, tracciava infatti un percorso di ricapitalizzazione  aziendale consistente sia nella contrazione del monte ore per i 290 lavoratori, sia nell’affidamento di ulteriori servizi alla partecipata. Ma, allo scadere dei primi 12 mesi, il segno rosso sui conti è ancora evidente: meno 800 mila euro giustificati proprio con il mancato affidamento di quei servizi aggiuntivi quali la manutenzione degli impianti sportivi, dei monumenti cittadini e mansioni afferenti al comparto culturale. Questioni di cui si dibatte da tempo, senza giungere al dunque.

Il rischio che corre la Lupiae servizi non è da poco: altri due anni di esercizio in perdita costringerebbero l’ente comunale a mettere sul mercato la società. Liquidando la sua struttura pubblica. “A noi preme che la Lupiae sopravviva perché non possiamo rischiare di perdere il posto di lavoro – ha commentato un dipendente ai piedi di Palazzo Carafa -. Ma non siamo disposti ad accettare l’ennesimo sacrificio. Se i conti non sono stati ancora risanati, la responsabilità è disfunzionale e non può essere scaricata sulle nostre spalle. Ora più che mai”.

Il colloqui tra Perrone e i sindacati è stato riaggiornato al 27 dicembre presso la sede della stessa Lupiae. Il post- vacanze di Natale potrebbe vanificare la speranza di ritornare ad un regime salariale normale, come anche il contrario. La partita è ancora aperta, e la risposta dei lavoratori all’appello del Comune di Lecce e dell’amministrazione societaria è tutt’altro che scontata.

L'incontro dei lavoratori a Palazzo Carafa

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