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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Messuti: "Io, solo consigliere. Mi scuso con 720 amici"

Gli interessi di bottega prevaricano l'indiscutibile successo dell'ex presidente di Sgm, secondo degli eletti nella lista degli azzurri. "Non farò il capogruppo - dice - ma siederò in Consiglio"

Se gli interessi del partito prevaricano l'indiscutibile risultato elettorale di un proprio candidato. Se Forza Italia si sfrega le mani per i suoi pupilli eletti alle amministrative di Lecce con in pole-position il giovane Gaetano Messuti, ex presidente della Sgm, con 720 voti, secondo solo a Roberto Marti (1102). Ma se, poi, in sede di scelta dei nomi da proporre al sindaco per la costituzione della giunta, ignora lo strepitoso esito del "ragazzo", se tutto questo accade, si domanda Messuti, cosa racconto oggi ai miei elettori?

Lui si aspettava, come forse era normale che fosse, un assessorato e invece è stato scavalcato dagli altri. Che gli sono passati sopra la testa. Ciao, ciao. Il quarto degli eletti, Fulvio Lecciso (478), che di fare il presidente del Consiglio non ne voleva sapere, è assessore alle Politiche sociali; Eugenio Pisanò, veterano di deleghe nelle due ultime consiliature, è presidente del Consiglio; Michele Giordano (531), assessore al Personale. Marti, vabbè, il primo degli eletti, all'Urbanistica.

Ed io?, avrà detto Messuti. Vuoi fare il capogruppo consiliare degli azzurri?, gli hanno risposto quegli altri. Voi che avreste risposto al suo posto ? Lasciamo perdere. Anzi no. Messuti convoca una conferenza stampa in un hotel cittadino e questa mattina, visibilmente provato dalla delusione e con gli occhi che trattengono una lacrimuccia di troppo, legge quel che ieri notte ha scritto in un mare di delusione. Si è fatto accompagnare dai fedelissimi di Forza Italia che giungono dalla provincia e parla, legge, parla: "In politica - dice - 2+2 non ha mai fatto quattro ma se c'è una cosa che fa fede ai numeri, quelli sono i voti degli elettori, l'unica stella polare che ogni politico dovrebbe seguire e ai quali oggi mi sento di dare una risposta pubblica".

"Mai mi sarei aspettato di trovarmi qui a parlare delle vicende che in questi giorni mi hanno interessato, ma tanto lo devo a me stesso e a tutti gli amici che hanno creduto in me dandomi il loro voto, e a nessun altro. E' con amarezza - aggiunge - che devo prendere atto, e darne a voi, che la logica del consenso popolare secondo la quale oggi dovrei rappresentare nella giunta la mia città, per decisioni dei miei elettori, è venuta meno". Il passaggio chiave: "Rispettare gli elettori che hanno scelto da chi vogliono essere governati è un dovere di democrazia ma tale rispetto per me e i miei elettori è venuto meno e di tanto a loro chiedo scusa. Mi era stato assicurato al momento dell'accettazione della mia candidatura che ai nastri di partenza - ricorda Messuti - saremmo stati tutti alla pari e questa garanzia ha rappresentato la motivazione forte che mi ha spinto candidarmi e il credo che ho cercato di infondere in tutti i miei amici che ho coinvolto. Regola questa basilare, rispettata per tutti tranne che per me, nonostante il mio evidente suffragio elettorale che evidentemente è stato imprevisto e mal digerito da alcuni".

Ma se qualcuno immagina che Gaetano Messuti si farà da parte, si sbaglia. Dice: "Dico ai miei 720 elettori che ieri come oggi, con lo stesso entusiasmo, mi lega la voglia di continuare a costruire tutti i percorsi immaginati durante la campagna elettorale. E se è oscuro il criterio con cui è stato effettuato questo ‘taglio chirurgico', tanto non ha fatto altro che rafforzare ancora più in me il motore che mi spinge verso la passione politica che per me significa etica, onestà, lealtà e disponibilità verso i miei elettori, e rispetto della parola data".

Ora Messuti dovrà digerire il rospo appena ingoiato, e non sarà facile. Bisogna dargli atto, comunque, che non ha puntato il dito andando sullo specifico: né Perrone, né Fitto, né altri tanto per intenderci. Ma è quasi impossibile immaginare che lui non sappia chi gli ha allungato la gamba prima di entrare in sala giunta.

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