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Domenica, 28 Aprile 2024
Il dibattito

Autonomia differenziata, mozione di dissenso verso la riforma proposta

L’iniziativa congiunta dei gruppi di maggioranza che chiedono di discutere su quanto previsto dal disegno di legge del ministro Calderoli, che non piace ai comuni per il rischio di nuovi divari tra Nord e Sud

LECCE - L’autonomia differenziata potrebbe diventare oggetto di dibattito a Palazzo Carafa, grazie a una mozione congiunta di Partito Democratico, Lecce Città Pubblica, Noi per Lecce, Progetto Città, Sveglia Lecce, Movimento Cinque Stelle, Puglia Popolare e Coscienza Civica, presentata in queste ore con la fimra dei rispettivi capigruppo e indirizzata al sindaco del capoluogo salentino, Carlo Salvemini, e al presidente dell’assise, Carlo Mignone

Il tema è di stringenti attualità, visto che, dopo sei mesi di dibattiti nella commissione affari costituzionali, si avvia la fase iniziale della lettura del disegno di legge in Senato sulla proposta presentata dal ministro per gli Affari regionali, il leghista Roberto Calderoli: la bozza di riforma presentata in conferenza Stato-Regioni prevede che quest’ultime potranno poi a loro volta trasferire funzioni agli enti amministrativi più vicini ai cittadini: Comuni, Città metropolitane e Province. Si parla però anche dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni ed è uno dei punti sui quali si è registrata maggiore resistenza, con numerose perplessità espresse e critiche.

La proposta non piace a molti sindaci, soprattutto del Sud, che vede l’autonomia differenziata senza finanziamenti per i Lep un peggioramento della situazione attuale.

E la questione viene, dunque, portata all’attenzione degli amministratori leccesi con l’iniziativa condivisa dai diversi gruppi nella maggioranza cittadina, in cui si ipotizza la necessità di un confronto che coinvolga le istituzioni, i partiti, le università, le realtà associative, le comunità ed esperti per far pesare la volontà popolare che garantisca il principio di uguaglianza tra territori e cittadini nell’unità nazionale.

Nel merito, la mozione esprime “preoccupazione” e “contrarietà” al ddl proposto da Calderoli, auspicando come necessaria “l’adozione preventiva in Parlamento di una legge quadro costituzionale che disciplini il percorso e le procedure condivise con regioni ed enti locali”. Inoltre, nel testo si riafferma l’esigenza di assicurare, prima ancora di procedere con l’attribuzione di ulteriori forme di autonomie, l’attuazione degli articoli costituzionali finalizzati a garantire coesione, solidarietà nazionale e decentramento amministrativo agli enti locali nel rispetto del principio di sussidiarietà.

La mozione, pertanto, impegna il sindaco Salvemini a rappresentare il punto di vista che sarà espresso dal consiglio comunale in tutte le sedi, ad assumere iniziative che “facciano pesare l’orientamento della nostra comunità” verso principi di autonomia che “assegni a tutte le realtà del nostro Paese uguali opportunità di benessere civile e sociale”.

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