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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Pd attende l'incontro risolutivo tra Vendola e Boccia

Il mandato esplorativo di Boccia non può concludersi senza un incontro tra Vendola e l'economista pugliese. Intanto monta la polemica sul nome della coalizione di Boccia. Pdl tra Palese e Distaso

BARI - Le primarie del Pd per la scelta del candidato alle regionali pugliesi restano un mistero, che nemmeno il segretario nazionale, Pierluigi Bersani, sembra voler dissolvere. La prossima settimana sarà l'assemblea pugliese del partito a dare una risposta (che si presume) definitiva sul caso. E dopo cinque anni, potrebbe riproporsi lo scontro tra Francesco Boccia e il governatore uscente, Nichi Vendola, in un revival dalle tinte forti.

Da Roma, il diktat è chiaro: le elezioni vanno vinte e bisogna trovare la strada più facile per farlo o provare a farlo. Il tempo per pensare a soluzioni ci sarebbe: il 20 febbraio è la scadenza per le candidature, ma Bersani e il Pd sanno che tirare avanti questa situazione fino ad allora sarebbe deleterio e compromettente per il risultato finale, rimesso in bilico proprio a causa dei contrasti di questi mesi.

In merito alla situazione di queste ore, interviene il gruppo consiliare Pd della Provincia di Lecce, che chiede, attraverso il capogruppo, Cosimo Durante, a tutte le componenti dello schieramento di centrosinistra di "mettersi in gioco": "Proporre un candidato condiviso, un'alleanza omogenea, un programma espresso da tutti e compreso da tutti, questo - dichiara - è il nostro dovere. La divisione interna è il grande rischio della politica di oggi, la contrapposizione, il personalismo, la pretesa di garanzie elettorali sono un fatto frequente e preoccupante che finisce per sfiancare il lavoro di chi invece dovrebbe occuparsi di risolvere i problemi della gente, anche di quella che non legge i giornali e che non si appassiona ai teatrini della politica nazionale, regionale e locale".

Durante ritiene fondamentale ripartire dal basso, cercando un "consenso forte e quanto mai ampio attorno al candidato e al cartello": "Facciamo in modo di rendere coerente ogni passo - precisa -, tentiamo il possibile, ma non pretendiamo l'impossibile, non costringiamo nessuno e non supplichiamo alcuno. La dignità di un uomo politico vale molto di più di qualsiasi vittoria, la dignità di un uomo vale di più della politica stessa. Quando abbiamo affrontato la pratica delicata dell'elezione del segretario regionale del partito ci siamo confrontati per ritrovarci su una nuova linea di partenza. Oggi quella linea è pronta ad accogliere numerosi partenti a patto che indossino la maglietta dello stesso colore in termini di storia, passione comune e obiettivi da raggiungere. Mettere il diavolo e l'acqua santa non va bene a nessuno, né ai diavoli né ai santi".

"Mi auguro - conclude - che dopo aver atteso a lungo le decisioni dell'Udc, attesa ben ripagata, si possa trovare un seguito a questa stagione venata da incertezze, rendendo la vita più facile al candidato e a tutto il popolo che in lui dovrà riconoscersi".

Intanto, però, Vendola boccia (si passi il gioco di parole) il mandato esplorativo affidato a Boccia, che avrebbe dovuto unire le forze dall'Udc a Sinistra e Libertà: per il governatore "si può fare qualche gioco di prestigio per fare intendere che è in campo una gigantesca coalizione mettendo sigle che magari non corrispondono a nulla ma la verità è che non si può non affrontare il nodo politico e cioè che non è possibile cancellare l'anomalia che io ho rappresentato se non attraverso il metodo delle primarie, se non ricorrendo ad una consultazione democratica".

Il riferimento di Vendola è ai cosiddetti pareri positivi espressi da dieci sigle partitiche rispetto al progetto della "Nuova alleanza per la Puglia", lanciata da Boccia, a cui sembrerebbero voler aderire Udc, Idv, Socialisti, Verdi, Pdci, Api, Radicali, Repubblicani, Comunisti Sinistra Popolare e il Movimento di Enzo Divella. Si attende, però, l'incontro tra Vendola e lo stesso Boccia, per capire quali saranno le effettive conclusioni tra le due parti.

E intanto proprio sul nome della coalizione lanciata da Boccia monta la polemica: Antonio Buccoliero si lamenta perché il deputato del Pd avrebbe copiato il nome del suo movimento "Alleanza Puglia": "Esiste già un movimento politico regionale dei pugliesi - afferma Buccoliero - ed è Alleanza Puglia. Francesco Boccia non solo arriva in notevole ritardo sulla scelta del nome da dare alla sua coalizione, ma manca di originalità e di reale attenzione verso la Puglia. Prima di dar vita a qualsiasi alleanza ispirata solo da logiche politiche e di potere, farebbe bene a studiare con attenzione il territorio pugliese, guardando a quelle che sono le necessità di una regione come la nostra".

"A questo punto - precisa Buccoliero -, non so se considerare la scelta di Boccia di chiamare la sua coalizione ‘Alleanza per la Puglia' il frutto di una mera ignoranza politica e sociale, oppure una furberia, con la quale si cerca di confondere le acque, andando a raccogliere consensi là dove altri, prima di lui e con maggiore concretezza, hanno costruito un movimento capace di essere la voce della Puglia. In ogni caso è bene che l'on. Boccia pensi ad un altro nome per la sua possibile coalizione, perché esiste un'unica e sola Alleanza Puglia, che non se ne starà tranquilla a farsi rubare un nome, che è frutto di un lavoro portato avanti, da mesi, con e per i pugliesi".

Centrodestra al palo: ma le vere proposte sono Distaso e Palese

Nel Pdl, c'è ancora attesa per l'evolversi del caso Udc-Pd, ma tiene banco anche la possibile candidatura di Adriana Poli Bortone, anche se fonti molto vicine al ministro Raffaele Fitto rassicurano che il nome della senatrice non è mai stato realmente in gioco per un ruolo da leader dello schieramento di centrodestra. Esattamente come quello del magistrato barese, Stefano Dambruoso, evidentemente logorato da una massiccia esposizione mediatica, mai concretizzatasi.

Alla luce di queste considerazioni, dunque, i due nomi tra cui davvero potrebbe essere scelto il candidato del centrodestra restano quello del deputato Antonio Distaso e di Rocco Palese, col primo in vantaggio sul secondo, anche se il capogruppo leccese del Pdl alla regione gode del sostegno di molti esponenti di spicco del partito, che lo vorrebbero vedere premiato dopo anni di impegno politico da "gregario" e per la sua competenza amministrativa, dimostrata da assessore al bilancio nella giunta Fitto.

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