Pdl accelera sul candidato: Palese, Dambruoso o Poli?
La scelta dell'Udc apre nuovi scenari nel Pdl, che, per bocca di Fitto e Mantovano, annuncia l'accelerazione sul candidato: già domani si potrebbe decidere tra Palese e Dambruoso o la Poli Bortone
Redazione
06 gennaio 2010 17:09
BARI - La mossa dell'Udc apre una falla anche nei piani politici del centrodestra pugliese: Alfredo Mantovano, già, ieri sera aveva chiesto di accelerare sul nome del candidato da pescare all'interno del Pdl, rispedendo al mittente ogni ripensamento dell'ultima ora dello scudo crociato. Raffaele Fitto continua a sperare che la posizione dell'Udc non sia definitiva, ma critica la scelta di Casini ritenendo velleitario pensare di trasformare il Pd in "un partito di sinistra moderna e blairiana".
Per questo, la porta resta aperta per i centristi che nel centrodestra troverebbe la loro "casa naturale", ma nessuna attesa sulla scelta del candidato presidente che il Pdl sceglierà in piena autonomia. Ma anche nell'Udc, la base è in subbuglio, perché, al di là delle scelte ufficiali, c'è un tessuto politico fortemente ancorato ai valori della destra. Quindi, non si profila una scelta indolore per lo scudo crociato, che potrebbe pagare il prezzo di questa operazione, nonostante i positivi risultati a Bari, Foggia e Brindisi.
Sulla scelta del candidato il Pdl, restano aperte tre strade: quella più discussa resta l'ipotesi di Stefano Dambruoso, magistrato barese da tempo sulla graticola dell'attesa, ma mai ufficializzato; in secondo luogo, quella di cui si è a lungo vociferato nelle ultime settimane, ossia quella di Adriana Poli Bortone, stoppata, però, da Alfredo Mantovano prima e dalla scelta di ieri di Casini; la terza ipotesi, particolarmente gradita alla base, resta quella di Rocco Palese, capogruppo del Pdl alla Regione, già assessore con Fitto. Entro domani, 7 gennaio, potrebbe esserci la risoluzione definitiva a questo dubbio, anche se i più informati pensano che si attenderanno ancora le scelte del centrosinistra prima di arrivare alla conclusione di questa lunga vicenda politica.
Ma il dibattito sulle candidature si apre anche all'interno del centrodestra, con l'associazione Destra di Base, che chiede al Pdl di non porre "veti ad personam": "Il coordinamento regionale di Destra di Base - si legge in una nota - esprime tutta la propria contrarietà verso ogni sorta di ‘veti personali' su chiunque concorra ad essere scelto come candidato presidente della regione puglia per tutto il centrodestra. Non è accettabile mortificare con le solite ‘vendette personali' l'impegno sinora profuso dal ministro Fitto per la individuazione del miglior candidato possibile per strappare al centrosinistra il governo della nostra regione".
Adriano Napoli riconosce un ruolo "determinante" all'Udc e chiede che sia definitivamente messo da parte "ogni vecchio astio o risentimento personale per il bene di tutta la coalizione e soprattutto per il bene di tutti i pugliesi".
"Il Pdl - dichiara -, se non ricordo male, è il partito delle libertà dove tutti gli italiani possono riconoscersi ed esprimere le loro potenzialità a vantaggio di tutti e per il bene del paese e per questo credo che il Pdl non sia più tale se venisse strumentalizzato da chi ha paura di perdere spazi, ruoli o incarichi di prestigio ottenuti più per ragioni numeriche che per meriti politici. Smettiamola quindi con queste inutili e dannose levate di scudi che rischiano seriamente di danneggiare l'immagine del Pdl e dell'intero centrodestra pugliese e salentino".
Sarebbe un vero e proprio peccato, soprattutto ora che grazie agli scontri interni del centrosinistra il nostro vantaggio elettorale e politico è cresciuto esponensialmente.
Destra di Base invita il ministro ad andare avanti nella ricerca del maggior consenso possibile da aggregare al nostro progetto elettorale e lo invita a scegliere serenamente, senza farsi condizionare da nulla e nessuno, il candidato migliore che possa garantire a tutti noi questa importantissima vittoria elettorale che oggi è alla nostra portata.
Per questo, la porta resta aperta per i centristi che nel centrodestra troverebbe la loro "casa naturale", ma nessuna attesa sulla scelta del candidato presidente che il Pdl sceglierà in piena autonomia. Ma anche nell'Udc, la base è in subbuglio, perché, al di là delle scelte ufficiali, c'è un tessuto politico fortemente ancorato ai valori della destra. Quindi, non si profila una scelta indolore per lo scudo crociato, che potrebbe pagare il prezzo di questa operazione, nonostante i positivi risultati a Bari, Foggia e Brindisi.
Sulla scelta del candidato il Pdl, restano aperte tre strade: quella più discussa resta l'ipotesi di Stefano Dambruoso, magistrato barese da tempo sulla graticola dell'attesa, ma mai ufficializzato; in secondo luogo, quella di cui si è a lungo vociferato nelle ultime settimane, ossia quella di Adriana Poli Bortone, stoppata, però, da Alfredo Mantovano prima e dalla scelta di ieri di Casini; la terza ipotesi, particolarmente gradita alla base, resta quella di Rocco Palese, capogruppo del Pdl alla Regione, già assessore con Fitto. Entro domani, 7 gennaio, potrebbe esserci la risoluzione definitiva a questo dubbio, anche se i più informati pensano che si attenderanno ancora le scelte del centrosinistra prima di arrivare alla conclusione di questa lunga vicenda politica.
Ma il dibattito sulle candidature si apre anche all'interno del centrodestra, con l'associazione Destra di Base, che chiede al Pdl di non porre "veti ad personam": "Il coordinamento regionale di Destra di Base - si legge in una nota - esprime tutta la propria contrarietà verso ogni sorta di ‘veti personali' su chiunque concorra ad essere scelto come candidato presidente della regione puglia per tutto il centrodestra. Non è accettabile mortificare con le solite ‘vendette personali' l'impegno sinora profuso dal ministro Fitto per la individuazione del miglior candidato possibile per strappare al centrosinistra il governo della nostra regione".
Adriano Napoli riconosce un ruolo "determinante" all'Udc e chiede che sia definitivamente messo da parte "ogni vecchio astio o risentimento personale per il bene di tutta la coalizione e soprattutto per il bene di tutti i pugliesi".
"Il Pdl - dichiara -, se non ricordo male, è il partito delle libertà dove tutti gli italiani possono riconoscersi ed esprimere le loro potenzialità a vantaggio di tutti e per il bene del paese e per questo credo che il Pdl non sia più tale se venisse strumentalizzato da chi ha paura di perdere spazi, ruoli o incarichi di prestigio ottenuti più per ragioni numeriche che per meriti politici. Smettiamola quindi con queste inutili e dannose levate di scudi che rischiano seriamente di danneggiare l'immagine del Pdl e dell'intero centrodestra pugliese e salentino".
Sarebbe un vero e proprio peccato, soprattutto ora che grazie agli scontri interni del centrosinistra il nostro vantaggio elettorale e politico è cresciuto esponensialmente.
Destra di Base invita il ministro ad andare avanti nella ricerca del maggior consenso possibile da aggregare al nostro progetto elettorale e lo invita a scegliere serenamente, senza farsi condizionare da nulla e nessuno, il candidato migliore che possa garantire a tutti noi questa importantissima vittoria elettorale che oggi è alla nostra portata.
Redazione
06 gennaio 2010 17:09
