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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Querelle Palese-Maniglio: al centro i lavoratori Mps

Continua la querelle tra i consiglieri regionali Rocco Palese (Pdl) e Antonio Maniglio (Pd), che vanno avanti da giorni a forza di comunicati sulla questione trasferimento dipendenti della banca

BARI - Continua la querelle a suon di botta e risposta tra i consiglieri regionali Rocco Palese (Pdl) e Antonio Maniglio (Pd), che vanno avanti da giorni a forza di comunicati sulla questione trasferimento dei dipendenti della Mps, dopo che l'istituto bancario ha fatto sapere di volere chiudere battenti a Lecce per trasferirsi altrove. "Caro governo del centrosinistra sul caso Mps, da che parte stai?". L'interrogativo, firmato Rocco Palese, arriva come una raccomandata dritta al governo regionale, tirato in ballo dal capogruppo del Pdl a Palazzo Capruzzi in merito alla vicenda di riassestamento interno del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, interessata da una fusione che dovrebbe assorbire il Centro direzionale di Banca personale Spa di Lecce, insieme a molti lavoratori salentini.

Il dubbio che Palese pone si muove sulla reale posizione che il centrosinistra regionale sembra o non sembra intenzionato ad avere, giacché nelle ultime ore, quando il caso è diventato di dominio pubblico (anche grazie ad un ordine del giorno depositato dal centrodestra per il prossimo consiglio regionale), le posizioni interne al centro sinistra sono apparse variegate e persino talvolta contrastanti: "Ci fa piacere - afferma Palese - che su nostra denuncia, il Pd salentino e pugliese si sia reso conto dello ‘scippo silenzioso' che Monte dei Paschi di Siena sta perpetrando ai danni del Salento, della Puglia e dell'intero Mezzogiorno. Tutto avremmo immaginato tranne di vedere il collega Maniglio difendere le ragioni del ‘mercato' contro di noi, ma soprattutto contro i lavoratori della ex Banca 121, le loro famiglie, le piccole e medie imprese e i piccoli risparmiatori salentini. Oggi il suo collega di partito, Rotundo, invece, difende le ragioni del territorio e, sostanzialmente, condivide la nostra denuncia. Sta di fatto che nessuno si sarebbe posto il problema, all'interno del Pd, se non avessimo depositato nei giorni scorsi un ordine del giorno che proporremo di mettere ai voti nella prossima seduta del Consiglio Regionale".

Palese chiede ancora di più oggi che il Governo regionale si faccia promotore "di un Tavolo con azienda e sindacati, per scongiurare lo smantellamento del centro direzionale di Banca Personale spa a Lecce": "Chiediamo anche al Presidente Vendola - afferma Palese - la posizione del Governo regionale e, quindi, della maggioranza di cui il Pd fa parte, è quella espressa dal Pd Maniglio o quella espressa dal Pd Rotundo? Non era il Pd regionale e salentino, fino a ieri, a difendere le ragioni dei lavoratori contro quelle del mercato? E non era lo stesso Pd ad invocare l'unità della politica contro decisioni come questa che rischiano di penalizzare il tessuto produttivo del Mezzogiorno?". Il capogruppo del Pdl ricorda come, a suo tempo, Monte dei Paschi di Siena "assunse impegni ben precisi, garantendo che le professionalità e le attività della ex Banca 121 sarebbero rimaste a Lecce" e che "Banca Personale spa sarebbe stata la rete di promotori finanziari del Gruppo e che, come avviene per tutti gli altri Gruppi bancari, sarebbe rimasta indipendente dalla Banca stessa e non già incorporata, come invece si vuol fare oggi".

Replica il capogruppo consiliare Pd alla Regione Antonio Maniglio: "Il collega Palese tenta di inzupparsi il biscotto, ma temo che anche questa volta rimarrà a secco. E' bene, pertanto, mettere qualche punto fermo per l'oggi e anche per il passato. Mi auguro vivamente che la trattativa tra azienda e sindacati abbia un esito favorevole e che per i dipendenti non si creino situazioni di disagio, ma - e questo è il primo punto- non penso che Cgil-Cisl e Uil abbiano bisogno dei suggerimenti di Palese su come tutelare i lavoratori".

"Se altri pensano, al contrario, che alla politica competa dettare sia le strategie imprenditoriali che le scelte del sindacato, si accomodino. Ma con le prove, non sempre esaltanti, che dà la politica di se stessa sarei più cauto.

Il gruppo PD - continua - non ha, pertanto, alcun problema a sostenere un ordine del giorno che - nel rispetto delle trattative tra le parti- ponga la priorità di ridurre al massimo i disagi per i lavoratori leccesi, ma questa è altra cosa dal paventare -come ha fatto Palese nella sua prima dichiarazione- la chiusura degli sportelli bancari, la chiusura dei canali creditizi e via ‘scippando".

Conclude Maniglio: "Giustamente è stato ricordato, infine, che quando MPS acquisì la Banca 121 nessuno scese in trincea per difendere un pezzo di salentinità. E meno male, bisogna aggiungere. Perchè quello che uscì fuori successivamente (penso ad alcuni prodotti finanziari non proprio affidabilissimi dell'istituto leccese), oltre alla concorrenza sempre più aggressiva sul mercato (che esiste e prescinde da Palese), evitò alla ex Banca del Salento di trovarsi in grandi difficoltà. Da quella operazione guadagnarono soprattutto gli azionisti, ma anche tra i dipendenti non ci furono proteste, forse perché giustamente si sentivano più tranquilli sotto l'egida di un grande istituto".

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