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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Regionali e veleni: scontro Vendola-Palese sull'Aqp

Palese attacca Vendola sulla gestione dell'acquedotto. La replica del governatore su Fitto "mina vagante". A Lecce, Emiliano rispolvera il laboratorio e lancia Vendola sul terreno politico nazionale

LECCE - Palese a Bari, Emiliano a Lecce: un salentino nel capoluogo di regione, un barese nella Lupiae. Le regionali regalano uno scenario fatto anche di questi intrecci. Da una parte, il candidato del centrodestra, che attacca il governatore, Nichi Vendola, sul terreno dell'acqua e dell'acquedotto pugliese, dall'altra, il sindaco di Bari e, per qualche giorno, alter ego interno al centrosinistra dello stesso presidente uscente, che, in occasione dell'inizio della campagna elettorale di Loredana Capone, torna a parlare del "laboratorio" politico e apre a svolte nazionali.

Tutta parte nella mattinata di ieri, quando, nel corso di una conferenza stampa, Palese, coadiuvato da Tommy Attanasio e dall'ex presidente di Confindustria Puglia, Nicola De Bartolomeo, difende le scelte del centrodestra sulla gestione dell'acquedotto, rivendicando il fatto che sia stato proprio il precedente governo regionale ad evitarne "la svendita avviata da Massimo D'Alema". Sull'acqua gratis, il candidato del centrodestra parla di "ennesima fiaba firmata da Vendola", perché, "al di là delle chiacchiere negli ultimi due anni il suo costo per le famiglie pugliesi è cresciuto del 10%, ed è oggi il più alto d'Italia".

Pronta la replica di Vendola che ha consigliato ai "ventriloqui del centrodestra" pugliese di "prendersi qualche minuto del loro prezioso tempo per riascoltare quello che il loro mentore, il ministro Raffaele Fitto, appena qualche settimana fa, aveva dichiarato pubblicamente circa la volontà di privatizzare l'Acquedotto Pugliese". Vendola evidenzia come sia proprio l'ex presidente di Regione, Fitto, la "mina vagante" che "vuole mettere confusione nell'opinione pubblica, rivelando, con un coming-out, le sue reali intenzioni".

Pungente l'assessore uscente alle opere pubbliche, Fabiano Amati, che punzecchia Palese sul terreno dell'acquedotto ed ironizza sul famoso autogol della sottoscrizione dei bond con Merrill Lynch e Dexia-Crediop del 2002, targata dallo stesso aspirante governatore del centrodestra, che avrebbe ammesso davanti ai giudici di aver firmato qualcosa, senza ben capire di cosa si trattasse a causa della mancata conoscenza dell'inglese. E di fatti Amati gli rinfaccia di non aver parlato dell'unico "vero argomento" di cui trattare, ossia l'imbroglio del bond Merrill Lynch. Quanto ai costi delle tariffe sull'acqua, l'assessore uscente spiega che gli incrementi dell'epoca Fitto sarebbero stati superiori di gran lunga a quelli dell'ultimo quinquennio: "La tariffa dell'Acquedotto pugliese - ha dichiarato in una nota - è al 41esimo posto in Italia mentre nel 2005 era nella top ten: tradotto per Palese, i migliori dieci". Sugli investimenti "siamo passati dai 20 milioni dei tempi di Palese e Fitto ai 200 del 2009; nell'ultimo triennio sono stati spesi 600 milioni".

Adriana Poli Bortone, candidata del Terzo Polo, intanto ha incontrato a Bari i membri del direttivo Anci Puglia e il suo presidente, Michele Lamacchia. Federalismo e autonomie i temi toccati negli interventi, con particolare attenzione alla concertazione tra gli enti. A Lecce, invece, al President è andato in scena l'esordio di Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia, in corsa per l'elezione nel consiglio di Viale Capruzzi. A battezzare la sua campagna elettorale, Michele Emiliano, sindaco di Bari e presidente del Partito Democratico pugliese, che ha speso parole di elogio per la Capone, per l'impegno profuso nella sua breve esperienza alla Regione. Emiliano ha poi tributato un ringraziamento a Sandro Frisullo, evidenziando il contributo che il predecessore della Capone aveva offerto al governo regionale. Clima disteso, interventi pacati, che non sembra neanche di essere in un'assemblea del Pd. Lo stesso Emiliano scherza sul continuo confronto acceso all'interno del partito, ma ribadendo che le "cronache di questi giorni stanno dimostrando che siamo l'unico vero partito rimasto ancora in Italia".

Poi tornando sulle primarie e su quel passaggio obbligato, col rischio di andare al voto con una coalizione più piccola, ma senza tradire un modello vincente, ha precisato: "La Puglia è un luogo che dal Capo di Santa Maria di Leuca al Gargano rappresenta una forza che viene dalla capacità che abbiamo anche a volte di cavare l'erba dai sassi. Abbiamo l'impressione noi tutti, anche perché l'abbiamo vissuto sulla nostra carne, che qui in Puglia le primarie abbiano dato vita a qualcosa che potrebbe essere utile al paese negli anni che verranno e che la personalità politica che oggi guida la Puglia, Nichi Vendola, rappresenti qualcosa di maggiore di quanto normalmente ci si può aspettare da un semplice presidente della Regione. È qualche cosa che, secondo il mio punto di vista, dalla Puglia può rasserenare ed illuminare il resto del paese".

Adriana Poli: "Su Aqp Vendola non è credibile

E nel dibattito, interviene anche Adriana Poli Bortone. "Il 21 giugno 2005 Vendola presentando in Consiglio regionale il proprio programma di governo parlò testualmente di ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese come costruzione di una esperienza mondiale, per cui sentirgli ripetere oggi le stesse cose conferma la scarsa credibilità delle sue parole vane". Questo il commento della candidata alla presidenza della Regione Puglia per Udc, Io Sud e Mpa.

"Non c'era affatto bisogno di una filastrocca di Vendola, dopo cinque anni, per sapere che l'acqua è un bene pubblico - spiega Poli Bortone - La verità è che Vendola in questi 5 anni si è occupato soltanto di lottizzare anche lui Aqp, senza preoccuparsi minimamente di ottimizzarne la gestione. Già oggi - aggiunge - i Comuni sono proprietari degli impianti, delle condotte. La Regione avrebbe dovuto dare la possibilità ai Comuni di intervenire sulle perdite delle condotte attingendo ai fondi comunitari, regolarmente tornati indietro. Non è vero che le perdite sono state ridotte del 20 o 30% come dice Vendola, altrimenti il costo dell'acqua per i cittadini non sarebbe aumentato. E invece i pugliesi pagano l'acqua a prezzi indecenti".

Quanto alla gestione, secondo la senatrice, "non è uno scandalo se, entro determinati limiti, la gestione possa essere affidata anche a un privato: in tempi di federalismo fiscale, dobbiamo ottimizzare l'utilizzo delle risorse. E innanzitutto ridurre il costo dell'acqua. Questo - conclude Poli Bortone - è il tema vero: riduzione delle perdite e gestione efficiente".

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